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Nulla foffe negato Troppo farci ne i premij tuoi beato. Dem. Vuoi, ch'io ti ceda il Trono? Il diadema real vuoi, ch'io ti doni? Che rinuncij lo scettro, Che tributi me stesso à tuoi voleri.? Tutto farò quanto tu chiedi, ò speri. Cl. Demetrio, ò Dio non posso. De.E che ti La Regia liberrà, ch'hor ti cocedo [toglie Ogni affetto ti cedo,

E ti tributo fin l'anima mia.

Cl. Chiedo.D.No t'arrestar.Cl.Chiedo La

Dem. Ohime. Doue t'inoltri?

Ah Clitarco, ah Clitarco

Doue? Dimmi dou'è
La tua costante fè?

Dimanda troppo ardita,

mia.

Ch'io paghi il tuo valor con la mia vita.

CL Così dunque s'inganna?

Vna fede real così tradisce?
Promette, e poi mentisce?
Mici rossori, che dite?

Che mi configli anima mia negletta?
Sofferenza? si, sì. Nò, nò, vendetta.

Sù, sù, miei spiriti

Di sdegno armateui

E che farà?

Iltorto v'irriti,

Ed animateuni

Con crudeltà.

A le straggi à le morti io non mi pento
Ch'el vedicarsi al fine è yn grã cótéro.

Sì, sù che tardafi

Sprezzato animo

E che

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Cada l'empio, s'atterri,e che s'afspetta.
Gioia d'vn cor sprezzato è la védetta,

SCENA QVINTA.

Euridice. Eumene.

0

Eum.

C

Ome cosi sospesa

Ti ritrouo, ò Signora ?

Lascia, lascia i pensieri

Chi è di costante cor mai non disperi.

Eur. Mio fido,e di già ordita

La frode in cui degg'io

Inalzar i trionfi à l'Amor mio.

Eum.,, Il Ciel lieto secondi

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I tuoi giusti defiri. E come, e come

» L'inganno ordisti? Eur. Ardita
,, M'obligai con Demetrio

„Farli veder Lamia

ود

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Traditrice, impudica Horpeso il modo

D'essequiri mici detti

Eum.,, Difficile è l'impresa: Affai promet
Eur.

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Orsù non più ritardo;

Vuò, che questo ritratto,

(ti.

• Che fù cagion de'miei primieri ardori
A la riuale mia trochi gl'Amori. (e lascia
Eum. Vuoi,ch'io ti segua? Eur. No, rimati,
Ch'io fecondi il desio de miei penfieri.
Eum. Vàticoncedi il Ciel, quato tù speri.

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Eur.

Seconda ò Fortuna

Mici giusti defiri,
La ruota, che giri
Riuogli per mè.
Mia stabile fè
Attende, ch'in feno
Tuo lieto fereno
Vn giorno s'adduna.
Mici giusti defiri
Seconda ò Fortuna.
Amor io non voglio
Star senza speranza.
Mia falda costanza
Midice, chỉ sả?

Vn giorno pietà
ise Trouar forse spero

Da l'empio feuero
Più crudo d'vn sooglio.
Star senza speranza &c.

SCENA SESTA.

Eumene.

Demetrio crudele

Come ponibil fia

Che tanta fedeltä
Non ti moua à pietà.

Ma non fia già stupor,

(auuenta,

Che quando à vn cor vn nuouo stral s'

Nè l'antico desio cieco diuenta.

La Tirannia d'Amor

E la perfidia sua nó v'è chi vguagli
Dominator de i cor

Ne

50a

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Negha, che la ragione vnqua preuagli.
Nume fi fiero, e crudo

All'hor più val, che di pietade è nudo.

Non credan ritrouar,

Se non pene, e tormenti i suoi feguaci,

Se vn cor brama piagar

Le gioie dai piacer rende fugaci.

Furia peggior d'Alletto,

(to.

Ch'amaro è sempre Amor nel suo dilet

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SCENA SETTIMAS

Zerbillo.

Himè non posso più,
Adirate Cliftarco

Mi fà girar intorno, e , e giù.
Ohimè non posso più.

Ad Antiocho hor m'inuia

Con vn biglietto, ed il perche non sò,

Ne men saper lo voglio.

(glio.

Ma temo per mia fè di qualche imbro

E poffibile, ch'anch'io

Non diuenti vn dì Signore,

E dispensi licte l'hore

In farmi ben feruire à modo mio,

Tengo ftabile il penfiero

Se vi giungo à star in pace,
Che la vita assaimi piace

D'affaticarsi poco à dir il vero.

Ma, che vagha fanciulla

Ver me fen viene. O come nel mirarla

Il mio cor & trastulla.

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SCENA OTTAVA.

Aurilla: Zerbillo.

Aurilla viene cogliendo delle rose.

Auril.

Vaghe,e grate

Del giardin pompe vezzole.
Belle rofe

Nel raccorui al vostro odor

L'alma ride,e brilla il cor.

Sete telle

Vaghe,e belle

Che splendere all'herbe in seno.

Lieta à pieno

Nel mirarui al bel splendor

L'alma ride, &c.

Si punge nelle spine.

Ohime! che duolo !

Troppospine ver mè crudeli sete,
S'inuide del mio ben, voi mi pungete.

Zer. Così Amor in vn seno

Portale fue ferite; E se no'l sai,
Innamorati, è bella, e lo saprai.

Aur. Chi sei tù, che d'Amore
Mi fauelli arrogante
Zerb. Vn, che ferito ha il cor
Dal tuo vagho sembiante.
Aur. Sei ferito? Zerb. Si mio bené,
Ed' in breue morirà

Questo cor, se alle fue pene
Từ non porgi, à Dio, pietà.
Aur. Ma come far poss'io?
Zerb. Vn tuo bacio sanar può

Ogni

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