Ogni piagha del mio core. Aur. Ch'io ti baci? O questo nò, Mi vergogno, ed ho roffore. Zerb. Dunque hor, hora morirò. Aur. Orsù via ti baciarò. SCENA OTTAVA. Ergista: Zerbillo: Aurilla Erg F Orfantelli E così dunque si fa? Bell'honore Far l'Amore ! In così tenera età? Erg. E che vuoi tù, che dica 119 Eumene, che ti diede a la mia cura? (glio.parte. Zerb. Vecchia troppo importuna Perche sforzata sei viuer digiuna. Con vecchiezza gioventù Che scordando ciò, che fù, Sgrida molesta ogn'hor ciò, che si fà. Perche vede, che non può M Richiamar i freschi dì, SCENA ΝΟΝΑ. Aledetta Ch'à mici danni congiurata, Difprezzata A ciascun sempre mi fà. Così và, Donne mie amate, e fide. (nide. Quando siam vecchic ogn'vn di noi ft. Fuggon gl'anni vanno i dì, Ne più torna ne rinuerde Quel bel verde, Che da noi ratto fuggi. Và così, Il punto è già deciso, (à rifo Quando sia vecchie ogn'vn mouemo Lam. SCENA DECIMA. A Lamia. Euridicela Vie Vre placide,c , che volate Sol scherzando in grébo i fiori, Deh venite, e ristorate; Del mio petto i viui ardori. Aure amabili, ch'al mio senoed) Deh venite, ò care à pieno 2 Rifto Ristorate i miei martiri. Econ l'aure, eco i fiori, Ch'altri sen stà godendo Più gradito diletto 120 Ad onta del tuo bel con altro oggetto.. Lam. Chi sei tu, che qui vieni Nuncio di tradimenti, Per turbar del mio fen dolci i contenti? Eur. Io fono vn, che fi duole J Di rimirar la tua beltà schernita.... (ta? Lam. Che parli di schernir?chi m'hà tradiEur. Demetrio. Lam. E come mai? Eur. D'altro sembiante Sprezzando il tuosegli sen viue Amante. Lam. Poffibile non è. Eur. Pur troppo è vero. Eur. Ne col pensiero. A Lam. Và, che sei mentitore, Eur. S'io mentisco Lamia son traditore. Ma prendi, e qui rimira, Se l'espressione mia La verità contiene, ò la buggia Limostra un ritratto di Demetrio. Lam. Di Demetrio è l'effigie. Come à te capitò? Eur. A me la consignò, Perche ferito à morte Da vn bello, che idolatra, à dirti il vero Io fossi del ritratto il messaggiero. Lam à parte. Dunque fono mentities Gl'affetti del tuo sen Demetrio infido? Ma pari è il mancamento C 4 Fù P Tu me (chernisci, & io di te mi rido. Che far deggio,ò Garző, nel mio tormé. Eur. Punir il traditor col tradimento. (to? Lam. Dunque se tu prometti Chiuder sotto filentio i miei pensieri, Vuò, che tu fido sia Vendicator della bellezza mia. Eur. Pronto farò disponi Diuoto ossequirò, quanto m'imponi. Vuol Amor pari la fede, Si tradisca la fè, che fè tradi. SCENA VNDECIMA. Seleuco incatenato sopra un sasso. Osì dunque mi tradite Lusingandomi mentite >> Stimai goder del mio bene SECONDO. Posto in braccio del tormento. Gel. SCENA DVODECIMA. Cliftarco. Gelliro. Seleuco.c A Voi Signor permetto Di queste ofcure carceri l'ingref Perche me'l comandate; (fo, Ma ad'altri già non venga vn tal pésiero, Che nol concederò da Caualiero.. Clif. T'è già nota mia fede Vet so il Rè, verso il Regno. (gno. Gel. Per questo se voi entrate io no mi (de. Cif. Torna à chiuder le Porte, Ch'aleun non scopra quí l'entrata mia, Gel. Non dubitar Signore, Che ne l'ufficio mio; poter del Cielo, SCENA DECIMATERZA. Chi mi chiama? Clif. Cliftarco. Sel. Prode Guerrier, se la Fortuna mai Accresca al braccio tuo Palme,ed Allori, |