Sel. Vnirmi seco volte. All'hor io fing Per punir di quel empio il tradimento Dem. Gran cosc,ò Cleomene Minarri, e molto oprasti. SCENA DECIMASESTA. Demetrio. Gelliro'. Selenco. Gel. S Ignor fuor de le mura (mato, Chiede l'ingresso vn Caualier ar Che richiesto del nome Con alterato core, Disse, ch'egli è d'Antioco, Ambasciatote. Dem. Antioco; e che defia? Sapra il Messagio, e venga Vdirem ciò, che fia, ciò che pretenda. Sel. Di Cistarcoil perdono. Dem. Et io l'emenda a ! SCE SCENA DECIMA SETTIMA. Demetrio. Seleuco. Creon'e come Creo. D Emetrio il Fato volle 137 (stiva Antioco prigioniero. Hor to de Liberocon la fuga. E in van contende Quindi non più con bellicosi infuki Dem. Partito difperato. Tu ad Antioco rapporta, Che l'inuito m'è grato. aparie. E gia, che del cimento egli ha diletto lo fottescriuo, e la disfida accetto Creo. Fia de le spade al lampo A le mure vicine aperto il Campo.parte Dem. Ma chi fia, che la spada Contro il Campion nemico à impugnar . Sia decreto Reale Chi del Guerrier nemico Hoggi fia vincitore (vada Premio del suo valor con viuo affetro Stratonica in consorte io li prometro. SCE S SCENA DECIMAOTTAVA. Selenco. Tratonica in conforte? Miei pensieri, che dite? ecconi aperto Il varto d'acquistar quel gran teforo Per cui languifco, e moro. Ma che? deggio fiempio Cotro l'honor paterno impugnar l'armie Se non vado, e non vinco, Ed'altri vada, e vinca Io m'humilo al douer, ma perdo il core. Se vado, e vinco, ò dio, Son traditi in vn punto La fè, la Patria, il Genitor, ed'io In vn mar d'alte procelle Naufragante, L'alma amante Hora guidano le stelle. Deh fra tenebre di guai Chi giamai per fuo conforto : In fi dubbio camin la guida in Porto. Ma se il lido del contento E quel feno Che sereno Può far folo il mio tormento. Di bellezza si gradita Se l'addita il vago lampo (campo. A Dio Patria, à Dio Padre, à l'armi, al 2 SCE SCENA DECIMANOΝΑ. 138 Campo d' Armi d' Antiocho, all'incontro del Campo di Demetrio, e della Città Clif. G Antiocho: Cliftareo. Ran Rela di cui Gloria (ma. Có il grido immortal staca la Preueggo la vittoria fa 4 Ch'a fuperar Demetrio hoggi ti chiama. Fugij gl'Imperi suoi Che non merta obediéza vn Rë Tirano M'humilio à cenni tuoi Che gl'arbitrij legar ogn'hora sanno. Andarò, • Vincerò, E con coraggio altero Di fuperar non temo ogni Guerriero. Ant.,, Generofo Cliftarco در Tanto cara, e gradita ,, M'e la tua federe il tuo valor, che folo A te fidar pensai la gioría mía. Mì ad animarti pria ... Prédi di propria ma cinger ti voglio. دو Con questa benda il brando. ** Già che tu vincitor farai pugnando. Olif, Minchino, e la riceuo دو دو E à tanto honor, diuoto Riuerente consacro il cor in voto. Mi già fuor de le mura De la cinta Città Demetrio appare. Seco Seco vnita è la figlia, (Fato. Questi è l'incontro. Hor mi seconda,ò SCENA VIGESIMA. Demetrio:Stratonica, ch'escono dalla Città, accompagnati da gran seguno e vanno ad affidersi sotto un Padiglione vicino alle Mura. Selenco viene doppo essi armate con vifiera abbassaia; & incognito. Antiocho và à sieder sotto un Padiglione diretto à dirimpetto di quello di Demetrio Cliftarco fi copre anch'esso con la vifiera. S'ode grido di gente dall' una parte > A l'armi, à l'armi, >> A la gloria, à la gloria, „Siferisca, si assaglia, » A l'armi, à la vittoria,à la battaglia. Cliftarco, e Seleuco vengono all'assalto, e doppo vario abbattimento, cade Cliftarco. Selenco gli và sopra, & alzandolila Sel. |