Della commedia presso i Greci, i Latini, e gl'Italiani: studii

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Loescher, 1874 - 352 pagine

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Pagina 36 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello ! Quell'anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa ; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e 1' un 1' altro si rode Di quei eh' un muro ed una fossa serra. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine, e poi ti guarda in seno, S' alcuna parte in te di pace gode.
Pagina 120 - Serus enim Graecis admovit acumina chartis, Et post Punica bella quietus quaerere coepit, Quid Sophocles et Thespis et Aeschylus utile ferrent.
Pagina 324 - NICIA Tu erri. Quando io ero più giovane, io son stato molto randagio. E' non si fece mai la fiera a Prato, che io non vi andassi; e' non ci è castel veruno all'intorno, dove io non sia stato; e ti vo' dire più là: io sono stato a Pisa ea Livorno, oh va'!
Pagina 249 - Deh dimmi quello che tu facesti in cotal dì, or fa un anno? — E Fazio pensa. E io seguo: — Or dimmi quello che facesti or fa sei mesi? — E quelli smemora "). — Rechianla a somma 1*) : Che tempo fu or fa tre mesi?
Pagina 196 - E quel, che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle : Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te : ma poco appresso Ella, non tu, n
Pagina 121 - Nil intentatum nostri liquere poetae, 285 Nee minimum meruere decus, vestigia Graeca Ausi deserere et celebrare domestica facta, Vel qui praetextas vel qui docuere togatas.
Pagina 111 - Utinam exstarent ilia carmina, quae, multis saeculis ante suam aetatem, in epulis esse cantitata a singulis convivis de clarorum virorum laudibus, in Originibus scriptum reliquit Cato.
Pagina 320 - Così rinvolto in questa viltà traggo il cervello di muffa, e sfogo la malignità di questa mia sorte, sendo contento mi calpesti per quella via, per vedere se la se ne vergognasse. Venuta la sera mi ritorno a casa, ed entro nel mio...
Pagina 33 - Mox etiam agrestes Satyros nudavit, et asper Incolumi gravitate jocum tentavit : eo quod Illecebris erat et grata novitate morandus Spectator functusque sacris et potus et exlex.
Pagina 199 - Tu quoque, tu in summis, o dimidiate Menander, poneris, et merito, puri sermonis amator. Lenibus atque utinam scriptis adiuncta foret vis, comica ut aequato virtus polleret honore cum Graecis, neve hac despectus parte iaceres. Unum hoc maceror ac doleo tibi desse, Terenti.

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