Favole e novelle. Nuova ed., correzioni, Volume 11787 |
Parole e frasi comuni
alcun alfin allor alto amabil amico Amor anima animali appena aria arte aspetto assai avea bella Bestia buon cade campi cangiato canto capo casa chiamato chiome Ciel colla colori colpi compagnia contento core crede crine d'un Destriero dolce Donna dono dorato duro ella Entro FAVOLA figli Fille fior follie forma fronte galanti giorno Giove giri Grida Guarda Indi innocente insiem intorno inutili invan leggiadro lento Leone luce lucido lume lunga mano mente mezzo mille mira momento Mondo moto Natura nobile nome nuovo occhi ognor onor parla passo perde petto pieno piume portamento posa pregi punta quei Querce ragione Rosa rozza sacro saggia sarà scherzando sdegno seno sente soave sorte sovente specchio spesso spoglie Stava suol superba tacito talora tenero Topo tosto tratto troppo trovare vaghe vago vano varie vede velo vero versi vesti vezzosa virtù viso vivo volo volto
Brani popolari
Pagina 108 - Che denso sta sull' umido terreno, Mai non respiro il dolce aer sereno. A cangiar sorte intenta Volse e rivolse i rami serpeggianti Ora indietro , or avanti , Strisciando sopra il suoi con gran fatica , Tanto che giunse a un...
Pagina 177 - L' uom che si vive colle mani al fianco, Non stava punto in ozio il buon romito, E di lavorar mai non era stanco, Ed andava ogni giorno santamente Intorno intorno esercitando il dente. In pochi giorni egli distese il pelo, E grasso diventò quanto un guardiano. Ah son felici i giusti! e amico il cielo Dispensa i suoi favori a larga mano Sopra tutto quel popolo devoto, Che d' esser suo fedele ha fatto voto. Nacque intanto fra' topi in quella etade Una fiera e terribil carestia.
Pagina 87 - Stava all' arso terreno Col vomere tagliente aprendo il seno ; Acceso in volto, di sudor bagnato, Col crine scompigliato, Curvo le spalle, il cigolante aratro Con una man premea, Che col chino ginocchio accompagnava, E coll' altra stringea Pungolo acuto, e colla rozza voce, E coi colpi frequenti Affrettava de
Pagina 69 - II numero de' pazzi è molto grande. V han de' pazzi insolenti, V han de' pazzi innocenti: V han de' pazzi furiosi, Ch' esser denno legati; V han de' pazzi graziosi. Che vanno accarezzati, Che senza alzar le mani Con detti e fatti strani, E coll' umor giocondo Diverton tutto il mondo.
Pagina 81 - Leggiadri ed odoriferi Noi siamo; è a noi permesso , Di lusingare e molcere Due sensi a un tempo istesso. Punta da dolce invidia Ben mille volte e mille II mio color desidera Fin la vezzosa Fille , Quando davanti al lucido Fido cristal si pone , E alla sua guancia accostami Per fare il paragone: Noi l...
Pagina 179 - Ed a sparlar così di Fra Pasquale? O mondo tristo! o mondo pien d'inganni! Ah la malizia viene avanti gli anni ! Se ti sento parlar più in tal maniera, Vo' che tu vegga se sarà bel gioco.
Pagina 121 - L' Usignol cantar s' udia Quasi principe del coro : Le leggiere agili note Sì soavi or lega or parte, Che dimostra quanto puote La natura sopra l'arte. Ora lento e placidissimo II bel canto in giù discende, Or con volo rapidissimo Gorgheggiando in alto ascende. Tra le frondi ei canta solo, Stanno gli altri a udirlo intenti , Ed avean sospeso il volo Fin l
Pagina 84 - Pianta sì rozza e dura. In vece d' Olmi, e Frassini , Di Querce , Abeti, e Pini , Crear sol si dovevano E Rose e Gelsomini. Scosse la nobil Arbore Le chiome maestose , E alle arroganti e garrule Voci così rispose.
Pagina 114 - II bue deliberava; E, dopo lunga deliberazione, Decise di star lungi dal bastone. L' asino allor, senza pensar di più, Spicca leggiero un salto, E del baston va incontro al fiero assalto. Grida invano il custode, Invano il duro legno in aria scote, Invano lo percote, Invano lo respinge, invan lo pesta: Sotto l' aspra tempesta De' colpi orrendi, l' asino s' avanza; Del custode a dispetto, Salta e scorre nel florido ricetto. Eccolo in mezzo a l' erba Con la testa superba. E rivoltosi allora a...
Pagina 71 - Davanti a lor s' assise, e mentre intanto Compratori attendea, Questi bei sogni entro di se volgea. Io questi vetri il doppio venderò Di quel che mi costaro. Onde...