Paolo San, a chi paragonato, II, LI; rapito Paglia, nome locale, II, LXXXVI. Peleo, padre di Achille, IV, XLVII. Persiane, donne, valorose, III, xxxп. ricordato, II, LXVII. Petrarca uso parole oggi rifiutate, I, xxx1; se vivo al tempo dell' A. avrebbe rifiutato molto parole da lui già usato, I, XXXVI; non si dovo imitaro solo, I, XXXVII; s'immortalò col suo Canzoniere amoroso, III, LII; suoi versi in lodo delle lettero, I, XLV; acutamente interpretato, I, LXVI. Piccinino Nicolò, suoi detti, II, II. Pierpaolo, affettato nel danzare, I, xxvI. Pietro San, tempio di, IV, xxxvi. Pigmalione, s'innamora di una statua ebur nea da lui formata, III, IV. Pil, Emilia de', gontildonna di grande spirito della Corto Urbinato, I, Iv; ordina si propongano i giochi, I, vi; donno colobri della sua famiglia, III, xxxiv. V. Dizion. biogr. Pindaro, discepolo d'una donna, III, XXVIII. Piramidi d'Egitto, loro origine, IV, xxvIII. Pisane, donne, lodate, III, xxxvI. Pistoia, il (Antonio Cammelli), poeta burlesco, ricordato, II, LXVII. Pitagora, sentiva nella musica certa divinità, II, XIV; come ritrovasse la misura del corpo d' Ercole, III, I. Platone, perfetto cortogiano, IV, XLVII; as segna alle donne la custodia della città, III, x; fautore della musica nell'educazione, I, XLVII. Plauto, troppo lodato dagli antichi, I, xxxII. Polifilo, parolo di esso troppo ricorcate, III, LXX. Pontremolo, Giovan Luca da, Auditor di Rota, mottoggiato, II, LXXIX. Porcaro Antonio, menzionato, II, LXII. 1 Aggiungasi il passo della cronaca dol vol. III, p. 573, nol Docum. 1416, col titolo: Pisa contro i Fiorentini il 10 agosto 1499. Rafaello d'Urbino, sua eccellenza nella pittura, Lett. dedic., I; I, LI; sua risposta acuta o libera a due Cardinali, II, LXXVI. Rangono, Conto Ercolo, ricordato, II, 1.XIII. Rizzo, mossor Antonio, suo detto, II, LXXIX. Roberto da Bari (Massimo), interlocutore del Cortegiano, I, V; affettato nel danzare, I, xxvII; abilissimo nel contraffaro, II, XLIX; l'A. ne piange la morte precoce, IV, 1. V. Dizion. biogr. Rodi, menzionata, I, LI. Roma, tradita da Tarpea, III, xxxI; ricchissima di antiche rovine, IV, XXXVI; nome d'una donna valorosa troiana, III, XXIX. Romana, giovano, morta por difesa della sua castità, III, XLVIII; repubblica, aiutata da Cicerone, III, xxx1; donne, causa della grandezza della patria, III, xxvш; origine dol loro costumo di baciaro i parouti incontrandoli, III, xxix. Romani, pubblici fosteggiamonti, II, XLV; loro magnificonza nel fabbricare, IV, XXXVI. Romolo, sue impreso accennate, III, xxx. Rovere della, Signora Folice, suo mirabile proposito por difendere la sua castità, III, XLIX. Bernardi pubbl. dal Pasolini, Op. cit., Parte presa dalle donne nella difesa di 2 Vodasi ora lo studio di V. Rossi, Caio Caloria Ponzio e la poesia volgare letteraria di Sicilia nel sec. XV, Palermo, 1893 (Estr. dall'Arch. stor, sicil., N. S., A. xvin). Sabine, donne, come giovassero all' incre- Salomone, sua cantica accennata, III, LII. Sanese, suo detto, II, LXVIII. l'imperatore, II, LXVIII. San Leo, rocca, perduta, II, LXXV. suo difetto, I, xxvш; uomo piacevole, II, LXXXIX. V. Dizion. biogr. Serafino, medico Urbinate, ricordato, II, LXXVII. Serafino (Ciminelli, dall'Aquila, detto Aquilano), ricordato, ma, come morto, per un sonetto indirizzatogli dal Pistoia, II, LXVII. Sesto Pompeo, menzionato, III, XXIV. Silva, don Michel de, dedicatario del Cor- Sinatto, amato dalla moglie Camma, III, XXV-VI. Sinorige, suo colpevole e infelice amore per Socrate, vecchissimo, impara la musica, I, XLVII; sente in essa certa divinità, II, XLV. Sofi, re di Persia, sua Corte lodata, III, II. Cortegiania, II, XXI; gli stimati sono T Tarpea, suo tradimento, III, XXXI. Tedeschi, superati da Mario, III, xxxIII. LXIII. Temistocle, suo detto intorno al vecchi, Teseo, lodato, IV, xxxvII. 1 Era fratello di Galeazzo e figlio di Roberto; veniva soprannominato il Fracassa, condottiere valoroso, tante volte ricordato nelle storie e nei documenti del suo tempo. Il Pasolini, nella citata Caterina Sforza, II, 58-9, ritiene sicura l'allusione che l'A. farebbe qui al Sanseverino, nel qual caso l' aneddoto andrebbe riferito al 1498 circa. 2 Il Pasolini, Op. loc. cit., afferma, troppo ricisamente, che la valorosa donna cui allude qui il C., è Caterina Sforza Riario, la famosa virago che è strano del resto non abbia avuto dall'A. quelle lodi di cui le furono prodighi i contemporanel e che egli concesse ad altre donne men degne. Era morta nel maggio 1509. 442 INDICE DEI NOMI DELLE PERSONE E DEI LUOGHI Tito Tazio, lodato, III, XXXI. Tolson d'oro, Cavalieri del, III, II. Terpandro, frequentatore della Corte d'Ur bino, I, V. V. Dizion. biogr. Tolosa Paolo, motteggiato, II, LXXVIII. Tomiris, regina di Scizia, lodata, III, XXXVI. Tommaso, gentiluomo pisano, liberato dai Mori, III, XXVII. Torello Antonio, sua facezia, II, LXXIX. Torre, Marcantonio dalla, ricordato, II, LXI. Toscani, acuti nei motti e nelle facezie, II, XLII. Troia, perché resistesse dieci anni a tutta la Grecia, III, LI; causa della sua rovina, IV, LVI. Troiano, donne, col loro valore prepararo no la grandezza di Roma, III, xxix. Troiano, cavallo, comparato colla Corte d' Urbino, IV, 11. Turchi, che cosa stimino di più nelle persone grandi, II, LXVI; troverebbero la lor salute nella loro rovina, IV, xxxvIII. Turco, sua Corte, III, II. U Ubaldino (Ubaldini) Ottaviano, II, LXXIV.1 Ulisse, formato da Omero nelle passioni e tolleranze, IV, XLVII. 1 Era figlio di Bernardino Ubaldini della Carda, conte di Mercatello, e di Aura Montefeltro, figlia naturale di Guidantonio. Mori nel luglio del 1498. Vedasi ora il citato volume del Luzio e del Renier, Mantova e Urbino, pp. 77-82. |