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vale Far che che sia con prestezza e celerità.

FUMÀ, add. Fummato e Fumicato. V. Fu

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FUMA, detto per Agg. a Panno, vale Fruslo; Sporco; Scolorito. FUMADOR, s. m. diciamo a Colui che pipa, che fuma il tabacco. Se Pipare o Fummare sono voci dell'uso da tutti intese, pare che al nostro vocabolo potrebbero corrispondere come verbali Pipatore o Fummatore; ma non se ne trova esempio nei vocabolarii, e ne' tempi de' primi institutori della lingua non si pipava. Fumatore però trovasi nel Panlessico. FUMÀNA, 8. f. Fummea o Fumea e Fumo, Vapori che manda lo stomaco al cerebro.

AVÈR DE LE FUmane, Scaldarsi il capo ; Accendersi, dicesi dell' Eccitarsi qualche passione, come di disonesto amore, di cupidigia etc. detto figur. In altro signif. Aver dei grilli, delle fantasie, dei capricci. Ancora Aver delle pretensioni, Presumere. V. FUMÅR.

ÀVÈR DE LE FUMANE CONTRA QUALCUN, Aver delle accensioni, cioè delle passioni che agevolmente commuovonsi. Accensione di offendere altrui; Accensione dell' ira, della stizza.

FOMANA, si dice pure alla Nebbia, ma non densa.

FUMÀO, add. Voce ant. Fumoso o Fummoso, nel sign. di Altiero, Superbo, Albagioso, che presume di sè più che alla sua condizione non parrebbe che si richiedesse : quasi che salgano al di lui capo i fumi della superbia.

FUMAR, v. Fummare e Fumare, Far fumo.

EL PUMA TUTO, detto fig. Ella gli fumma, eioè L'ira gli esala per essere accesa.

La ghe fuma a quel Sior, Ovv. CHE FUMANE CHE GHE VIEN! Quel cotale ha dell'altero, tiene la testa alta; Ha grande umore; Sta in sul grande, in sul grave, in sul mille; Ella gli fumma; L'ira gli esala. La testa che fuma dal vin, Il fummaiolo della testa gli fumma dal troppo bere o dul vino.

FUMAR TABACO, Fummare o Fumare. V. PIPAR.

FUMAR, detto in modo basso, vale anche figur. per Rubare; Raspare; Raspollare. V. SGRANFIGNÅR.

FUMARÈA, 8. f. Effumazione, T. de' Naturalisti. Fummo e Fumo, dicesi pure all'Esalazione paludosa o alito terrestre, che anshe si dice Effluvio; Esalazione; Vapore. FUMAREA A LA TESTA, V. FUMANA. FUMAREA, si dice pure per Quantità di fummo o Gran fummo.

FUMAREA, si dice anche per CALIGO O Nebbia.

FUMEGA, add. Affumicato; Affumato; Fumato; Filigginoso.

FUMEGADA, s. 1. Affumicata; AffumicaFumicazione e Fummigazione. FUMEGAR, v. Fummicare o Fumicare,

mento;

Far fummo Affumicare; Affumare o

Affumare, Prosciugare col fummo; o Tingere di fummo.

FUMEGAR LE LETERE, Suffumicare o Soffumigare, Profumar le lettere, che talora si fa negli Uffizii di sanità per depurarle dal contagio.

FUMIA 8. f. Voce antica, che vale Eufemia, Nome di femmina, ed anche titolare della Chiesa di S. Eufemia della Giudecca, parrocchiale di quell' İsola. A Padova v'è una Contrada che dicesi ancora di Santa Fumia.

FUMO, 8. m. Fummo o Fumo, Vapore ch'esala delle materie che bruciano.

Fumo, dicesi ancora per Fummaiuolo, cioè Carbone o Legnuzzo che fumi. In questo caldanino è un fummaiuolo.

FUMO CHE SPUZz▲, Leppo (coll' e stretta) Fumo fetente per materie oleose che s'abbruciano.

FUMO A LA TESTA, Fummea o Fumea, Vapori che manda lo stomaco al cerebro Fumoso, si dice di Coloro che hanno dei fumi dalla crapula e da'vapori del vino Fumosi e ben pasciuti e lenzi e grulli.

EL FUMO DEL rosto no impENISSE LA PANza, Parere e non essere è come filare e non tessere. Prov. e vale, Non basta apparenza dove bisognan gli effetti BARATAR I BEZZI IN FUMO O COMPRAR EL FUMO, Barattare a vento e a fumo della vanag'oria, Dare qualunque cosa per riportarne vanagloria, che vento o fummo appellasi.

ANDAR In fumo, Andare in fummo ; Converlirsi in fummo; Dissiparsi; Andare in visibilio, Svanire — In altro sign. Andare in malora; Andare a Scio, Rovinare il suo stato.

CAMIN CHE FUMA, Cammino fummoso.

MANCO FUMO, Manco fummo e più brace, Meno apparenza e più sostanza Molto fummo e poco arrosto, vale Molta apparenza e poca sostanza.

OMO CHE GA DEL FUMO, Uomo fumoso, vale Altiero, superbo.

PASSAR I FUMI, Passarono i bollori o il fiore della gioventù o il ruzzo degli amori.

ROBA CHE SA Da fumo, Fummeo, Che sa di fummo, ch'è simile al fummo. FUNDIBUS - A FUNDIBUS, Modo avverb. corrotto dal latino Funditus, e vale Fondatamente.

STUDIAR ▲ FUNDIBUS, Studiare profondamente; Studiare i principii delle cose.

CONOSCER UNO A FUNDIBUS, Conoscer uno fondatamente sino dalla culla. FUNTO, Voce dal Tedesco Pfund, Certo peso tedesco di quasi once 14 grosse venete. FUORA, avv. antico, che ancora però si dice da molti, V. FORA.

FUOSA o Fosa s. f. (dal latino Fauces, Foce), Sboccatura, La bocca d'un porto rispetto alla sua profondità.

EL PORTO DE CHIOZA GA DISDOTO PIE de FUOSA, ed è come si dicesse, L'imboccatura o La sboccatará del porto di Chioggia è profonda diciollo piedi.

CAVAR LA FUOSA, Sfociare, Sgombrar la foce, Spurgar lo sbocco; e quindi Sfociatura, dicesi all'operazione.

FURA, s. f. Fora, T. de'Pettinagnoli, Strumento per pareggiar il pettine dei parrucchieri dalla parte del rado.

FURATOLA, s. f. Botteguccia così nominata, quasi simile a quella del Pizzicagnolo, ove si vendono commestibili di poco prezzo, cioè minestre, pane, minutaglia fritta, ed altri camangiari ad uso e comodo della poveraglia. Pensa il Gallicciolli nelle sue Memorie antiche storiche Venete, che la voce FURATOLA sia verbale di Furare, per le froIdi nella vendita ch'erano forse fatte in tali bottegucce. Ma a me pare che senza ripetere l'origine da una cagione puramente suppositiva ed infamante, che il Governo Veneto non avrebbe mai tollerato, sia più naturale derivar la voce dal barbarico Furabula, corrotto dal latino Furvus, che vuol dire Oscuro, Nero: qualità appunto attribuita a simili ristrettissime bottegucce, poste ordinariamente, come ognun sa, in siti rimoti, bassi, talvolta vili, annerite dal fummo e per conseguenza oscure o caliginose. Vedasi nel Dizionario di Du Cange la voce Furabula.

FURATOLIÈR, 8. m. dicesi il Maestro o Padrone della FURATOLA, V. FURBACHIOTO, add. Furbacchiotto; Furbettello, Furbello; Furbicello, Alquanto furbo.

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mente.

FURBÈTA) add. detto per vezzo. FurbelFURBÈTO to; Furbettello; Ladrina; Ghiotterella; Tristerello; Tristellina; Spiritello; Cattivello; Tu sei pur la gran cavezza. FURBITÀ, Lo stesso che FURBARIA. V. FURBO, add. Furbo, vuol dir Barattiere, Manigoldo, Furfante; o anche Astuto, sagace, destro, accorto e simili.

FURBO COME LA VOLPE O COME I QUATTRO ASSI, Egli è di cappella; Egli è passato per setaccio; È più scaltrito d' un zingano. O che fistolo! Furbo in chèrmisi.

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Involpire.

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FUREGARSE, dicesi ancora per Cacciarsi, Entrar per forza FUREGARSE IN TEL BOSco, Imboscarsi FUREGARSE IN T'UNA GROTA, Ingrottarsi FUREGARSE TRA UN ALBERO E L'ALTRO, Cacciarsi tra un albero e l'altro, Nascondersi fra gli alberi.

FUREGARSE IN TE LE CASE, Intrudersi; Ficcarsi, Cacciarsi nelle case altrui. FUREGATOLO, Lo stesso che BarafusoLA. V.

FUREGHİN, add. Frugolino; Frugolo ; Frugoletto, e dicesi per lo più de'Fanciullini che non istanno mai fermi.

Ser faccenda; Faccendiere; Frugolo, dicesi per Agg. di Uomo destro, che cerchi di entrar per tutto.

Si dice pure nel sign. di Interessato; Arrotino, cioè Interessato a far danari. FUREGÓN, V. in FORNO.

FUREGÒTÓ, s. m. Batlisoffa o Battisoffiola, Paura ma breve, che cagiona battimento di cuore e frequente alitare - FAR UN PUREGOTO A UNO, Fare uno spauracchio; Spaurire; Far una baltisoffia a uno.

DARGHENE UN FUR EGOTO, Dare un carpiccio o un buon carpiccio; Dargli una bastonatura o bastonate da ciechi o sudice. V. FRACO.

DARSENE UN FUREGÒTO O UN PETENOTO, Pettinarsi scambie volmente; Accapigliarsi; Scapigliarsi; Graffarsi; Sgraffignarsi; Saltarsi agli occhi o al collo; Scardassarsi; Spellicciarsi.

FURETA, s. f. T. de' Pettinagnoli, dim. di FURA, e vale Piccola fora. V. FURA. FURETO add. Ghiotterello; Ghiottoncino; Ghiottoncello; Ghiotterellino.

FUREZZO o Furità, s. m. Ghiollornia; Leccornia; Leccume; Golosità.

FURIA, s. f. Furia, Impetuosa veemen

za.

Furia, dicesi per Moltitudine, calca di gente Ruffa, si dice Furia o calca confusa di molti nel prendere alcuna cosa. Fure a ruffa raffa. V. REGATAR.

FURIA DE DONA, Furia ; Demone incarnato; Arpia; Donna pessima.

FURIA DE Osei, Furia o Folata d'uccelli, Quantità che ne venga in un tratto e con abbondanza, ma passi tosto.

FURIA FRANCESE, Furiaccia; Furia impetuosa.

GRAN FURIA, Gran furia; Gran foga; Affoltata; Affoltamento, Gran fretta.

ANDAR IN FURIA, Andare a furia o in furia, Andar con velocità; Ovvero Operare seonsideratamente.

ANDAR O MONTAr in furia. Andare in furia o sulle furie; e Dare o Essere nelle furie o sulle furie ; Incollerirsi.

A FURIA DE BRAzzi o de bezzi, A furia A forza di braccia o di denaro, e vale Per mezzo, Coll'aiuto.

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ESSER IN FUROR, Furibondare; Furiare, Infuriare, Far il diavolo a quattro.

FAR FUROR, Far fanatismo, direbbesi per esagerazione del fanatico applauso che universalmente si rende in favore di opere o di persone che s' espongono al pubblico, come opere teatrali, cantanti, declamatori. Dicesi anche Far romore. FURSI. V. Forse. FURTARELO, 8. m. Ladroncelleria, Piccolo furto, Furto di poco danno. FURTO, V. LATRONCINIO. FUSAROLA, 8. f. Fusaiuolo Fusaiolo, Strumento attaccato all' estremità del fuso dalla parte inferiore, acciocchè questo giri meglio più unitamente; alcuni lo chiamano BRUGNOCOLA.

Fusaiuola, T. degl' Intagliatori. Nome che si dà ad alcuni bastoncini intagliati di figure e simili a piccioli globetti o a baccelletti o girellette.

FUSE (in vece di FOSER) verbo, che ora si dice FUGE O FUGin, in sign. di Fuggire, è maniera antica del nostro dialetto.

NO I XE SBISAI DA FUSE, Non sono vili da fuggire, Ora direbbero DA FUGE. Anche a' nostri giorni sussiste l'uso nel volgo di

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pronunziare accorciato l'infinito de' verbi aventi la desinenza in ER ommettendovi la consonante. Dicono, per esempio FRIZE, VENDE, BEVE, PIANZE, LEZE, ec. per FRIZER, VENDER, BEVER, PIANZER, Lezer, il qual accorciamento come figura grammaticale dicesi Apòcope. V. ABBREVIATURA. FUSÈLO, s. m. Fuso, Strumento di ferro per uso di torcere e infilare il cannello, rocchetto etc., per involgervi sopra la seta.

FUSELO, detto in T. de' Gioiellieri e Cesellatori, Stecca, Strumento di legno con impugnatura, sul cui capo è dello stucco e della pece, dove s'incollano le minuterie per lavorarle.

FUSETO, s. m. Fusellino, Piccolo fuso.

FAR FUSETI, detto de'Gatti. V. FILAR. FUSIL, s. m. Fucile, ed è l'arma ordinaria de'Soldati. V. SCHIOPO.

FUSILÀDA, 8. f. Fucilata, Neologismo militare. Lo stesso che Archibugiata. FUSILÀR, v. Fucilare, Uccidere col fuci

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FUSO DEL CAPon o dei polastri, Fusolo, La gamba dei volatili colla polpa distaccata dalla coscia. V. BOLZÒN.

EL FUSO È PIEN, XE DESFORNIA LA ROCA, Maniera ant. metaf. La rocca è sconocchiata per dire Ho detto a bastanza; Non ho altro a dire; Sono al termine. FUSOLA O INFUSOL▲, add. Fusato, Fatto a guisa di fuso.

DEI FUSOLAI, Dita fusate, cioè Lunghe, schiette, assottigliate verso la cima. FUSOLO, V. FISOLO.

FÙSSARÁ, 8. f. Voce ant. che usavasi anche nel secolo XVI, riportataci nelle lettere del Calmo ed equivalente a Buzara o BuDELA nel sign. di Frascheria; Inezia; Frottola METEMO STE fussare da uNA BANDA, Mettiam da parte o Tralasciamo queste inezie.

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FUSTA, 8. f. Fusta, Specie di naviglio da remo o Galera, che ai tempi del Governo Veneto si teneva presso alla Piazza di S. Marco quasi di rimpetto alle colonne, per deposito de' Forzati o Condannati al remo fin che venivano disposti sulle galere; e dicevasi per antonomasia o motteggio la LoCanda del RedENTÒR, perchè aveva per insegna o figura il Santissimo Redentore. FUSTAGNIN, s. m. Tela di fustagno leg

gera.

FUSTAGNO, 8. m. Frustagno o Fustagno,

Specie di tela bambagina, mista col filo di lino o di canapa. V. DOBLETO. FUSTÈTO, 8. m. Fusticello; Fustuccio, Piccolo Fusto.

FUSTO, 8. m. Fusto, La parte verticale e principale di tutte le Piante. Quello dell'erbe e degli arbusti dicesi Caule; quello delle piante graminee, Canna e Culmo; quello delle piante liliacee, ch'è nel tempo stesso fusto o peduncolo, dicesi Scapo. Stipite poi quello de' Funghi e della palma. Tronco quello degli alberi ramosi e legnosi, e Gambale quello della Vite - Calamo, Cannello e Tallo, chiamasi quella parte del

culmo delle piante graminee, ch'è tra un nodo e l'altro.

FUSTO DE LA Spada, V. Spada. FUSTO DE LA CASSA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO.

FUSTO DE LA BALANZA, V. BALANZA.

Fusto anche da noi s'appropria ad uomo, ma in mala parte CHE BEL FUSTO! Bel fasto! Bel cero! Bello imbusto! Che bellu figura! Bel soggetto! Dicesi in atto di derisione. V. SPuzzèta.

FUSTO DEL SOFA, de careghe etc. Fusto. QUEL DAI FUSTI, Fustaio, Colui che fa i fusti e arcioni da selle e basti.

FUSTO, detto in T. di gergo, vale Il corpo umano. FUTIGNAMENTO o Fotignamento, s. m. Frugacchiamento o Frugata. FUTIGNAR, v. Frugare; Frugacchiare, Andar tentando con mano o altro in luogo riposto. V. FRUgnar.

FUTIGNON, 8. m. Brancicone; Brancicatore, Così chiamansi quei tali che amano di brancicare. V. FRUGNÒN.

FUTURIZAR, v. Predire; Pronosticare. FUZIR, v. Voce antiq. Fuggire, V. Fu

GER.

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GABACRISTI, s. m. Schiodacristi; Gabbadeo o Gabbaddeo, Ìpocrita, Bacchettone. Lo stesso che CHIETIN. V. GABADA, 8. f. Gabbamento, Frode. GABADOR, s. m. Gabbatore; Gabbamondo. GABADORA, 8. f. Gabbatrice.

GABAN, 8. m. Gabbano; Palandrano, Mantello con maniche.

IN VIAZO SEMPRE EL GABAN, Nè di state nè di verno non viaggiar senza mantello, Prov. chiaro.

METER EL GABAN A QUALCUN, Lo stesso che METER LA VESTA, V. in VESTA.

METER EL GABAN IN TESTA A QUALCUN, frase usata ai tempi Veneti, lo stesso che Incapuzzar, V.

GABANA, s. f. Casacca, Vestimento noto, che più propr. noi diciamo VELàda, V. GABANELO, 8. m. Gabbanella, Piccolo gabbano.

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GABAR, v. Gabbare, Ingannare, Trappolare, Ingannar con finzione Giungere al gabbione; Mettere al gabbione valgono Restar gabbato e Gabbare.

GABARSE, Gabbarsi, Ingannarsi da sè Sbagliare in suo pregiudizio. GABARA, 8. f. Naviglio di mare della grandezza d'una Corvetta, ma di ventre più largo come sono i legni mercantili, che porta venti cannoui in circa e serve all'uso di guerra

GABÈLA, 8. f. Gabella; Dazio.

GABELA, parlandosi di Cavalli, Rozza; Rozzone; Brenna, Cavallo cattivo. V. Roz

ZA.

GABELA, detto ad uno per ingiuria o motteggio, vale Mal pagatore Vi conviene in altro senso anche Sferra, che significa Uomo inabile, dappoco.

OMO SENZA GABELA O NETO DE GABÈLA, Uomo specchiato, cioè Che non ha alcuna macchia o difetto ne' costumi. S'intende ancora Uomo senza debiti.

Picola gabela, Gabelletta. GABIA, s. f. Gabbia, V. CHEBA.

GABIA D'UNA NAVE, T. Mar. Gabbia, Specie di piattaforma in risalto, piantata intorno ad un albero della nave; dicesi anche coffa.

FAR LA SIRENA A LE GABIE, V. Sirena. UNA GABIA DE MATI, Una nidiata di pazxi, Dicesi d'una certa Quantità di persone allegre adunate in un luogo.

GAG

GABIA DE HATI, è Maniera che si riferisce ancora ad una famiglia intiera, ovvero ad una società di persone inconsiderate, e che sieno in continue discordie fra esse. GABIER, s. m. T. Mar. Gabbiere o Gabbiero, Marinaro che fa la guardia in coffa gabbia.

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GABIOTO DE CASA, detto famil. Casa angusta; Casa cupa; Casa che pare una sepoltura.

GABIOTO DA OSEI, Conservatorio o meglio Serbatoio, V. CAMARIN.

GABIOTO DA RAZzı, Appaiatoio, Stanzino ove si pongono i colombi e le colombe per appaiarsi.

GABIOTO DA QUAGIE, Gabbia, Specie di Stia.

GABRINA, 8. f. Voce ant. Gabrina; Nome celebre di Donna vecchia e brutta presso l'Ariosto, passato in nome di disonore e di disprezzo, aggiuntavi l'idea de' laidi costumi. Questo nome è mentovato anche in un sonetto del nostro Andrea Calmo, ov' egli dice, GHE VOGIO ben, e sia mo BRUTA O BELA, PEZO CHE UNA GABRINA O QUALCHE STRIGA, etc.

GAÈTA, s. f. T. Mar. GAETA PER LE BALE, Parco delle palle, Ricinto nella stiva, ov'è la provvigione di palle nelle navi da guerra. GAETON, V. GAITON.

GAFARO, s. m. Nome d'una fondamenta e di un rivo detto RIO DEL GAFARO, in parrocchia di S. Pantaleone: così denominato dall'antichissima ed estinta famiglia Gaffaro, che ivi abitava.

TANTE CORONE AL GAFARO, è una nostra Maniera scherzevole e fam. di risposta a chi con altrui noia troppo si dolga di qualche piccola sofferta sventura o ingiustizia. Vorrebbesi dire TANTE CORONE IN CIELO, intendendo di esortare alla sofferenza cristiana la persona che si lamenta. GAGIANDRA O Galina o Tartaruga, 8. f.

GAI

Testuggine o Tartaruga, Animale notissimo in tutti i tempi, della classe dei Rettili, chiamato anche Bizzuca o Bizzuga. La membrana grossa e forte che lo contiene dicesi Coccia o Cova o Scudo. Ve ne sono di mare e di terra. GAGIARDÈTO, add. Gagliardetto; For

tetto.

GAGIARDETO, 8. m. T. Mar. Gagliardetto o Piè di gallo, Piccola e lunga banderuola che suol terminare in punta. GAGIARDO, add. Gagliardo, cioè Robusto, forte.

FARSH GAGIARDO, Ingagliardire.
TORNAR A FARSE GAGIARDO, Ringagliar-

dire.

VIN GAGIARDO, Vino che pela l'orso, cioè Gagliardo.

MISURA GAGIARDa, Misura abbondante. GAGIO, V. GAGIOSO.

GAGIO, detto in lingua furbesca, Gonzo, ch'è pur furbesco, e vale Contadino. GAGIÓFA, 8. f. Tasca; Scarsella.

METER IN GAGIOFA, Intascare.

DARGHENE UNA GAGIOFA O UNA BONA GAGIOFA, Dar delle bastonate ad uno; e per metaf. Vincergli molto danaro al giuoco. GAGIOFA, 8. f. nel sign. di Danno, lo stesso che CALOFA, V. GAGIOFO, add. Voce ant. Gaglioffo e nell'accresc. Gaglioffone; Galeone; Manigoldo, Detti per agg. a uomo. GAGIONI, 8. m. detto in T. de' Maniscalchi, Stranguglione e Stranguglioni, Malattia del cavallo.

Parlandosi in T. di Mascalcia, d'una malattia del Cavallo, che i Veterinarii chiamano Stranguglioni; essa consiste nella gonfiezza di tutte le glandule della mand:bula posteriore, con dolori, febbri, suppurazione, scolo dalle narici di marcia e difficoltà d' inghiottire. GAGIOSETO, add. Gaietto, dimin. di Gaio.

GAGIOSO, add. Gaio, Allegro, lieto. GAINA, add. detto di Donna, e vale Finta; Accorta; Maliziosa; Scozzonata; Franca. GAITELO O GAVITÈLO, 8. m. T. mar. Gavilello, Pezzo di tavola di sughero o simile legato ad una grippia, che si lascia galleggiar sul mare per far conoscere il luogo dove si è gettata l'ancora, per segnare luoghi pericolosi etc. Tisia, si dice il grosso Gavitello fatto a foggia di barile.

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GALE, T. de' Maniscalchi, Galla, Enfiatura a modo d'una piccola vescica, la quale si genera allato all' unghia de' cavalli.

GALA D'ISTRIA o dei roveri, Galle o Gallozzole e Galluzze o Noce di galla, Produzioni o particolari escrescenze della Quercia.

ESSER DE GALA O DE GALANA, Essere di gana o di buona gana, vale Essere di voglia. Essere in galloria, vale In allegrezza eccessiva. V. Ingaluzzir.

CANTAR DE GALA, V. Cantir.

GALÀ, V. INGALÀ,
GALAFA, V. CALAFA.

GALAN, 8. m. Galano, Fiocco o Cappio di nastro, detto da Gala, Ornamento copioso di nastri.

GALÀN DE LA Spada, Galano e Cicisbeo. FAR EL GALAN o el galaneto, Incappiare; Far il cappio, Annodar con cappio Laccetto, dicesi di Nastrino, striscetta di cuoio o simile, che serva per allacciare che che sia.

GALANI, V. CROSTOLI.

GALANI, T. antiq. Gale, Vanità. GALANA, 8. f. T. de' Pesc. Galana, Testuggine marina. V. GAGIANDRA,

Esser de galana, V. Gala.

ESSER DE GALANA PER CRIAR, Locuz. famil. Aver l'estro o il ticchio di gridare. GALANCA, 8. f. Galanga, Sorta di radice medicinale di colore rosso scuro, che ha odore e sapore aromatico, con qualche mordacità ed amarezza. Nelle Spezierie dicesi Galanga maggiore o di Giava. Con essa si trovano altri tronchetti minori e più sottili, a' quali dassi il nome di Galanga minore o della China; ma vengono tutti dalla medesima pianta. Nell'India servono per condimento de' cibi. Presso i Distillatori nostri entra la Galanga nella compo. sizione del rosolio d'alchermes. Questa pianta è detta da' Sistematici Alpinia Gulanga.

GALANETO, s. m. Nastrino.

GALANIÈRA, 8. f. Nastriera, Ornamento o Intrecciatura di nastri. GALANTARIA, 8. f. Galanteria, Gentilezza.

LA XE UNA GALANTARIA, Ella è galantina, Detto di donna giovane e gentile. Ella è galantina e tulla saporilina.

CON GALANTARIA, Galantemente. METERSE SU LA GALANTARIA, Rimetlersi in fazione, in abilo, sulla galanteria, sulla bella foggia o maniera.

STAB SU LA GALANTARIA, Siar sulla vila amorosa; Galanteggiare; Fare il galante; Seguir le dame. V. GALante.

BELA GALANTARIA, Gioietta, vale Cosa da merciai, Mercanziuola di bella apparenza e di poco valore. Galanteria, dicesi a Mercanziuola di lusso e di lavoro gentile.

GALANTERIE DE MAR, dicono i Pescatori generalmente a tutte le produzioni marine che vengono loro ricercate dai Naturalisti.

GALANTE, add. Ga'ante, Gentile.

In altro sign. Vagheggino; Damerino, Che fa il galante e l'innamorato con tutte. Dicesi anche Civeltone; Civella; Zerbino. FAR EL GALANTE, Fare il galante: Galanteggiare; Galantiare; Far l'attillato; Far il bello; Cicisbeare; Donneare.

ESSER EL PIÙ GALANTE DEI ALTRI, Portare il masgalano, per dire Portar la preferenza, Esser anteposto agli altri come il più galante.

GALANTEGIAR, V. in Galante.

Sgallettare, vale Far mostra di vezzo e di brio per parere amabile e spiritoso, e dicesi per lo più delle donne. GALANTOMENISMO ) GALANTOMISMO ) Lealtà, Candidezza nel promettere ed osservar la parola.

8. m. Probilà;

GALANTOMENO, 8. m. Idiotismo di chi crede che, siccome si dice nel plurale GALANTOMENI, si debba dire nel singolare GALANTOMENO. Da persone colte non si direbbe che in ischerzo. V. GALANTOMO. GALANTOMENÒN, s. m. accresc. di GALANTOMO, come OMENON è accrescitivo di Omo. Lo stesso che RE DE GALANTOMENI. V. RE. GALANTÒMO, 8. m. Galantuomo, Uomo da bene.

RE DEI GALANTOMENI, V. RE.

FAR DA GALANTOno, Far da galantuomo; Far da onest'uomo; Giuocar di buono.

GALANTOMENI, dicevasi ai tempi del Governo repubblicano, ad un Ceto di persone medio tra i patrizii e la plebe.

UN CERTO GALANTOMO, vale Galantuomo equivoco.

No GH'È PIÙ GALANTOMO DEL TEMPO, Il tempo è galantuomo, Detto assai comune, che vale Il tempo viene. Tempo viene chi puo aspettarlo; Riesce meglio chi il suo tempo aspetta, Colla pazienza si conseguisce l'intento.

Sì, DA GALANTOM o, Modo affermativo, Da onest'uomo ; Da galantuomo; Candidamente; Lealmente; Da quel ch' io sono. GALANTON, Accresc. di GALANTE, detto di Persona che affetti galanteria in sommo grado. V. GALANTE. GALANTORBO, s. f. Voce scherzevole fam. detta per Gulantuomo; ma s'intende Galantuomo equivoco, persona di dubbia fede.

GALÀR, v. Gallure; Fecondare le uova, Si dice dell'acquistare le uova la disposizione a generale il pulcino.

| GALARIA, 8. f. Galleria o Pinacoteca, Stanza da passeggiare e dove si tengono pitture, statue ed altre cose di pregio artistico e curiose.

GALARIA, T. Marin. Galleria d'un vascello, chiamasi una Specie di balcone o terrazzo situato fuori del bastimento, che comunica colle stanze de' primarii ufficiali. GALARO, s. m. T. de' Conciatori di pelli, Mortaio; Addobbo; Canale, Quel luogo dove si tengono le pelli in concia. V. MOR

TER. GALATEO, 8. m. Creanza; Civiltà; Politezza.

Galateo, diciamo anche al Codice o Libretto che insegna le creanze, titolo datogli dal suo Autore Gio. della Casa.

No L'HA STUDIA EL GALATEO, Non ha creanza, non sa le creanze. GALAVERNI, s. m. T. Mar. Galavernie,

diconsi Due lunghi pezzi di tavola inchiodati da due parti opposte del girone dei remi d'una galera, i quali difendono il remo dallo scalmo o dalla scalmiera. GALAZZO, 8. m. Gallastrone, Gallo grande. GALDER, v. Voce antica del dialetto Veneto, corrotta dal barbarico Gaudere nel signif. di Frui; Potiri;, cioè Trar frutto, vantaggio, Possedere.

ISTROMENTO A GALDER, dicevasi a' tempi del Governo Veneto, un Contratto enfiteutico, col quale un Proprietario dava per ventinove anni un suo podere o una casa per una determinata somma: dopo il qual periodo il Bene ritornava al Proprietario, che aveva l'obbligo d'indennizzare di tutti i miglioramenti il Livellario che lo restituiva.

Dar a Galder, Dar a godere nel sentimento surriferito.

GALDIMENTO, s. m. Voce ant. da GALDER, Godere e vuol dire Godimento; Uso. V. GALDER.

GALE, s. f. ed anche SPINELE, dicono i MaDiscalchi a certi Tumoretti linfatici delle gambe che soffrono talvolta i Cavalli nella parte inferiore del cannone e sul pasturale.

GALEGIANTE, add.

OMO GALEGIANTE, Uomo scherzoso, scherzevole, faceto. GALEGIAR; v. Galleggiare, Stare a galla dell'acqua.

GALEGIAR, parlando di cavalli, Corveltare, L'alzarsi del cavallo co' piè davanti. Braveggiare dicesi Quando si mette in brio.

GALEGIAR, parlando degli uomini, Galleggiare nel giubilo; Ga'lare; Galluzzare; Fur galloria; Star sulle berte, Mettersi in brio In altro sign. Sgallettare; Sbizzarrire; Fare il bello, valgono, Far mostra di vivezza e di brio. V. INGALUZZAR EL GALEGIA, Man era fam. e vale Scher

za.

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GALEPIN, V. CALEPIN.

GALESCO, s. m. T. de' Maniscalchi, Gui

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