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verbo neutro, Diventare stolido, Imbalor-
dire.

Incamminare; Avviare.

ISTIGÅR, v. Insligare e Istigare, Stimo- | ISTOLIDÍR, o ISTOLIDIRSE, V. Instolidire, | ISTRADAR, v. Instradare; Indirizzare ; lare, Mettere al punto, Incitare, Aizzare, Aveva una malvagia femmina per moglie, che tutto 'l di il pungeva e istigava a mal fare.

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L'HA ISTOLIDIO O EL S'HA ISTOLIDìo, Instolidi o Imbalordì, cioè Divenne stupido e insensato.

ISTORIA, s. f. Storia e Istoria.

UN'ISTORIA LONGA, Lungheria; Sciloma,
Racconto lungo e scipito.

SENZA TANTE ISTORIE, Senza tante ge-
rarchie, vale Ordigni, maneggi, stromenti.
No ME PIASE STA ISTORIA, Ciò non mi
piace.

QUEL DA LE ISTORIE, V. VENDIStorie.
SO TUTA L'ISTORIA, So tutta la storia,
cioè L'avvenimento, il successo.
ISTORIÈLA, 8. f. Storietta; Istorietta;
Storiettina, Piccola storia, e prendesi per
lo più per racconto falso o che tratti di
novità.

ISTRADAR UN AFAR, Dar avviamento; Dar principio ; Incamminar un affare. ISTREMİR, v. Impaurire, V. STREMIRSE. ISTRIGA, V. STRIGAR.

ISTROMENTÀR, v. Far un instrumento, cioè Un atto pubblico notarile per la compera di che che sia.

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L, Vedi ELE,

LAC

LÀ, avv. Là; Colà : Quivi.

ESSER LA PER etc. Essere a un dito, a un pelo, vale Esser vicino, imminente.

ESSER PIÙ DE Là che de qua, Essere via là via là; Esserc al confitemini, Essere in grandissimo pericolo della vita.

LA ARENTE, Colà presso o intorno, Vicino a quel luogo.

Tỉ Ề LÀ LÀ, Esser via là o Via là vua là, vale Sul finire, per morire.

D▲ Là, Di là ; Indi ; Di quivi.

DA LA A LA, Indi a poco; Poco dopo; Un momento dopo. DA LA A LA EL SE QUIETA, Indi a poco o Poco dopo s'acquieta o si calma.

DA LÀ A POCO, Indi a poco; Indi a pochi giorni o a poco lempo; Poco tempo dopo.

DE LA, Di là, Nell' altra camera, nell'altro luogo, nell'altro sito.

DE LA DA L'AQUA, Maniera usitatissima, e vale Di là del canal grande iu Venezia. De là dei monti, Oltremonti.

DE LÀ de persuaso, Di là da persuaso, cioè Persuasissimo, più che persuaso.

AL DE LA, Al di là, indica Eccesso, Oltre al termine ANDAR AL DE LA, Eccedere, Passare i limiti, Dar nel troppo. Il soperchio rompe il coperchio, e vale, Ogni eccesso è biasimevole ANDAR AL DE LÀ DE LA BASON, Trapassar il segno della ragione. NO SE POL ANDAR PIÙ IN LÀ, Non si può andar più là.

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LA, detto in modo imperativo, equivale al significato di Basta; Via; Così basta. LABARDA, 8. f. Labarda o Alabarda, Sorta d'arme in asta, guernita in cima d'un pezzo di ferro lungo, largo, tagliente ed aguzzo, attraversato da un altro pezzetto di ferro fatto a foggia di mezza luna. LABARDIER, 8. m. Alabardiere, Soldato

armato d'alabarda.

LABARINTO, o Laberinto; s. m. Laberintoo Labirin/o.

Laberinto, detto fig. vale anche Imbroglio, Intrigo, Inviluppo. LACA, s. f. Lacca e Lacchella, dicesi dell'Anca e coscia degli animali quadrupedi. LEVAR LE LACHE, Dilaccare, Levar le COBCE. V. SLACA.

LACONICO, Laconico, Agg. di parlare o scritto, e vale Stretto, Breve, Suceinto.

Ꮮ Ꭺ Ꭰ

LACONISMO, 8. m. Laconismo; Breviloquenza, Modo laconico di parlare o di scrivere, che consiste non già nel parlar poco, ma nel dir molte cose in poche parole. LACONIZAR, v. Laconizzare, Usare modo laconico; ed era stile proprio de' Lacedemoni o sia degli abitanti della Laconia, ond'è dal Greco originata la voce. LADANO, Pesce, lo stesso che Adano, V. LADI, s. m. T. Antiq. Lato, Parle; Banda. E però andato affatto in difuso.

CONFINA DA UN SUO LADI, Confina da una parte, da un lato. V. LAI. LADIN, add. Latino; Scorrevole; Agiato; Scorsoio; Corsoio; Sdrucciolevole, Facile a scorrere dicesi di Susta o chiavistello o simile.

BALA LADINA, Palla agiata, diciamo a Quella ch'entra senza esser cacciata per forza nel pezzo d'artiglieria.

LADIN DE BOCA, Latino di bocca, Facile a parlare, e dicesi in mala parte, vale Sporco, disonesto Largo di bocca, di Chi parla senza rispetto o riguardo alcuno.

LADIN DE MAN, Man manesco; Manuale ; Latino di mano; Che favella colle mani; A cui pizzicano le mani; Di pronte mani, vale Facile o pronto a rubare, a percuotere, a ferire, o a palpare, a palpeggiare.

MAR LADINA, Madre facile; Che bee grosso; Che agevola; Che chiude gli occhi o un occhio: dicesi della Madre che abbia poca cura dell'onestà delle figlie. LADRAMENTE, avv. Ludramente. LADRARIA, s. f. Baratteria, Onde, Far baratteria è Dare lo scrocco, Barare, Truffare, ed in qualunque modo Usar inganno e fraude con iscapito altrui. V. Baràr, TruFAR, STOCHIZAR.

Ladronaia, chiamasi l'Ingiusta amministrazione di che che sia, che corrisponde al Peculatus de'Latini. V. INTACO.

LADRARIA A LA STRADA, Ladroneccio. V. LADRONEZZO.

LADRARIA DE MAR, Pirateria. LADRARIA, s. f. chiamasi nel Contado Una specie di lepra di cui sono talvolta attaccati i porci, la quale consiste in picciole vescichette o bolle sopra la pelle ed anche su le margini della lingua, onde l'Animale stenta a camminare, e mostra maggior debolezza nelle gambe di dietro.

LADRO, 8. m. Ladro — Ladra dicesi alla Femmina.

LAD

LADRO DA CAMPAGNA, Facidanno o Faccidanno e Dannaiuolo. Chi fa danno nelle campagne o boschi, rubando, tagliando etc. Scacciar dalle campagne i faccidanni.

LADRO DA CAPELI, Asciugacappelli o Asciugaberrelle, Quel che ruba.

LADRO DA TABARI, Pelamantelli. LADRO DA BORSE O DA FAZZOLETI, V. BORSARIOL.

LADRO DA STRADA, Ladrone; Assassino. LADRO DA SCRITURE, Plagiario, Colui che ruba gli scritti altrui e se gli appropria.

LADRO PER LA VITA, Ladro di mestiere; Ladro nato, o Ladro prima che nalo. Farebbe a rubare co' topi; Ruberebbe coll'alito.

LADRI DE CA FERO, Frase ch' ebbe origine da due servitori della patrizia famiglia Ferro, che nel giorno fingevano tra essi inimicizia e poi la notte andavano insieme a rubare, togliendo con tale stratagemma il sospetto che potessero essere d'accordo. Quindi si dice che sono come i ladri di Cà Ferro Coloro che fingono inimicizie, per poter a più bell' agio commettere insieme azioni illecite o criminose - I FÀ COME I LADRI DE CA FERO, Tal guaina, tal collello, vale Simile con simile. Fan come le spine, si pungono e stanno insieme; Fan come i ladri di Pisa; I corsali si nimicano, ma non si danno, Usasi per mostrare non esservi fra alcuni vera inimicizia, ma finta. Tra corbi non si mangiano gli occhi; Tra furbo e furbo, sai, non si camuffa, Valgono che Ognuno risparmia sè ed i suoi.

LADKO GIUSTO, CHE TE LO POSSO DIR, Vero ladro, che tel posso dire.

A CASA DE LADRI NO SE ROBA, La volpe intorno a casa non fa danno.

COMPAGNIA DE LADRI, Ladronaia, Moltitudine di ladri Masnada, Moltitudine di assassini, di malandrini.

COSSA LADRA, TAGIO LADRO, LETERA LADRA, Cosa, Taglio, Lettera ladra, vale Cosa ecc. pessimamente fatta.

EL LADRO CHE TENTA EL LADRÓN, Il diavolo vuo! tentare Lucifero, Si dice quando un ch'è tristo cerca di aggirare un più tristo di lui.

LA MUGIER DBL LADRO NO RIDE SEMPRE, Sempre non ride la moglie del ladro ; Le allegrezze de tristi duran paco; Alla fine si canta il gloria.

OCHI LADRI; GIORNI LADRI. Occhi assassini; Giorni disgraziati.

L'OCASIÓN FA L'omo ladro, V. OCCASION. LADRÓN, 8. m. Ladrone; Assassino; Masnadiere, dicesi l'Aggressore che assalta alle strade ed alle case per rapire la roba altrui.

LADRONÈTO, 8. m. Ladroncello; Ladrino; Trafurello; Trafurellino, Ladro gio

vane.

LADRONEZZO, 8. m. che per lo più dicesi in plur. LADRONEZZI, Ladroneccio; Ruberia; Furto, s'intende il Furto semplice. V. LADRARIA.

LADRONEZZI A LA STRADA E A LE CASE, dicesi Quando sulle pubbliche vie o nelle case vien fatta violenza ad una persona per impadronirsi d'una cosa mobile di sua o d'altrui ragione. Assassinio, si dice propr. il furto violento fatto sulle pubbliche vie, anche con uccisione o grave lesione delle persone aggresse e spogliate.

LADRONEZZO, detto anche per MAGNARIA. V. questa voce.

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UNA LAGREMA, detto in altro sign. Un tantino; Un micino. V. TANTIN.

LAGREMA D'OGIO, lo stesso che OGIO VERGINE, V. OGIO.

LAGREMA D'ALBÈO, V. ALBÉO. LAGREMETA, 8. f. Lagrimetla; Lagrimuccia; Lagrimuzza.

FAR LE LAGREMETE, Imbambolare, dicesi propr. Quando s'inumidano e si ricoprono le luci di lagrime senza mandarle fuori. V. PAPOLO.

LAGREMIN, Lagrimoso; Agg. ad Occhio che lagrima per malattia. LAGREMONA, 8. f. Gocciolone, Lagrima grande.

LA TRAVA LAGREMONE DE STA POsta, Ovv. LAGREMONE GROSSE COME PERLE, Gettava goccioloni di questa posta o tanto fatti; Diluviava lagrime grosse come sonagli di sparvieri, Piangeva assai.

LAGUNA, 8. f. Lacuna o Laguna, Ridotto delle acque del mare fra terra.

LAGUNE DE VENEZIA, Lagune Venete, o

Estuario Veneto, dal latino Estuarium, Chiamasi tutto quel tratto di laguna ov'è la Città di Venezia, e propr. da Chioggia a Caorle, ove s'inoltra il mare e recede. LAI, 8. m. (anticamente LADI) Lato; Parte; Banda. V. LADI.

LAI DE FORA e LAI DE DRENTO Il di dentro e Il di fuori, cioè La parte interna ed esterna; dicesi specialmente del coscione del manzo, di cui si fanno più tagli, alcuni che riescono alla parte esterna, cioè a quella ch'è esposta al sole, altri alla parte opposta cioè interna: donde il proverbio Carne al sole, e Pesce all'ombra, per dinotare che dell' Animale terrestre è migliore la parte che sta esposta al solc, e del Pesce quella che sta all'ombra, come la pancia.

UN BON PEZZO DE TRIOLFA DE LAI SUTILO, Maniera furbesca, e vale Uno spicchio di carne, taglio di coscia.

LAI de pope, T. de'Barcaiuoli, La parte di poppa, cioè La deretana delle barche.

VEGNIR A LAI, Abbordare una barca, Accostarsi a lato d' una barca, essendo in un'altra.

PORTAR A LAI UNA SPADA, Portare al fian. co una spada.

ESSER DAL LAI ZANCO, Essere alla sinistra, a parte o lato sinistro.

DA LAI DE VOSTRA MARE, Dal lato di vostra madre, cioè Parente dal lato, dalla parte della madre.

LASSAR PER LAI, Lasciar di vista, Lo stesso che LASSAR PER OCHIO, V. LASSAR. LAMA, 8. f. Lama ; Lamina; Lamiera.

LAMA DE LE PORte. V. Bertoela e Polese. LAME DEL POLESENE, Lama, Pianura, Campagna in declive e ineguale. LAMARIN, 8. m. Lamierino, T. di Magona, Lamiera più ordinaria per tubi da stufe e simili lavori.

LAMBICAMENTO, 8. m. Gemitio o Gemitivo, dicesi Quella poca acqua che si vede in alcuna grotta quasi sudare dalla terra o simili. V. AQUA NASSENTE.

EL XE UN LAMBICAMENTO CONTINUO, Maniera fan. Costui è un' importunità continua, è uno sfinimento, una morte, detto di persona irrequieta che rechi noia. LAMBICAR, v. Lambiccare o Limbiccare, e Distillare, Far uscir per lambicco.

Detto figur. Fignolare; Far marina; Fare il monello; Borbottare, Brontolare; Bubbolare, valgono Rammaricarsi. LAMBICAR UNA COSSA, Agognare; Bramare. V. SGANGOLÌR.

LAMBICAR LE PAROLE, Masticar le parole, Pensarle bene prima di dirle-Penar le parole, vale Non averle pronte alla memoria.

LAMBICAR DE LA PIOVA, Lamicare, e si dice del Cadere minutissima pioggia ma alquanto più rara del Piovigginare. V. PIO

VESINAR.

LAMBICAR EL PAN, Piatire il pane, vale Averne inopia.

LAMBICARSE EL CERVELO, Lambiccarsi il cervello, Applicarsi a cose che affatichino l'immaginazione. V. DECERVELARSE. LAMBICO, s. m. Lambicco o Limbicco, dicesi propr. all'angusto canale, donde a forza di calore si trae l'umore della materia posta nel vaso aderente allo stesso canale; il che si dice Stillare o Distillare. Noi però intendiamo col termine Lambico, l'Arnese o sia Strumento che serve alla distillazione, le cui parti distingueremo come segue:

TAMBURLAN, Tamburlano o Campana, dicesi ad un Vaso di piombo, di rame stagnato o di terra invetr.ata per uso di stillare, con un beccuccio presso al fondo.

CANA DEL TAMBURLAN, Pippio; Beccuccio; Rostro o Limbicco.

CALDIERA, Padella, Quella parte della campana da stillare dove si mette la materia che si distilla.

CAPELO, Cappello, quel Vaso per lo più di vetro, che si adatta sopra le bocce e orinali quando si stilla.

Bozza, Boccia, quel Vaso per lo più di vetro o terra cotta ben invetriata; e sonne di più fogge e grandezze.

CAPITELO, Antenitorio, Vaso o Chiusino di vetro.

ORINAL, Orinale, Vaso di vetro o di terra o di rame ad uso di stillare.

Cucurbita, dicesi ad un Vaso da stillare per lo più di vetro, a cui s'adatta un antenitorio.

Storta, si dice ad un Vaso da stillare di corpo largo e collo lungo.

Matraccio, Vaso di vetro a guisa di fiasco col collo longo intorno a due braccia, ad uso di stillare.

V. DISTILAR e BAGNOMARIA.

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grassezza.

LAMENTAZION-LAMENTAZION DI GERE-
MIA PROFETA, detto per simil. Scalpore;
Rammarichio, Risentimento grande che si
fa d'alcuna cosa.

LAMENTIN, 8. m. Lamentazioncella.
LAMPADA, 8. f. Voce di gergo fam. ed è
lo stesso che CALUMADA, V.
LAMPANTE, add. Lampante, Evidente,
Chiaro.

Lampanti, in T. giocoso, vale Danari contanti, effettivi. LAMPAZZO, 8. m. T. de’Maniscalchi. Lampasco, Gonfiezza del palato nella parte inferiore presso ai denti incisivi, la quale impedisce al Cavallo di mangiare. Altri dicono a questa malattia Palatina.

ཕུག །

Arte

LÀMPEDA, 8. f. Lampada; Lampana ; Lampade. V. CEsendèlo.

Lumiera, dicesi a Quella specie di lampada o simile che contiene in sè molti lavori.

QUEL DA LE LAMPEDE O EL LAMPEDER, Lampadaio o Lampanaio. LAMPIDEZZA, s. f. Limpidezza, Limpidità; Nitore.

LAMPIDO, add. Limpido, Nitido, Chiaro.

Acqua lampida, Acqua limpida.
LAMPIZADA,
) s. f.

LAMPIZAMENTO, ) s. m. Lampeggio ;
Lumpo; Balenamento.
LAMPISAR, v. Balenare.

LAMPISAR SENZA EL TON, Bulenare a secco, dicesi Quando al baleuo non seguita il tuono.

Lampeggiare, vale Rilucere, Rendere splendore a guisa di fuoco o di baleno. Sprizzano i lampi, cioè Lampeggia. LAMPIZO, V. LAMPISADA. LAMPO, 8. m. Lampo; Baleno.

LAMPO DE LA VELADA. V. ALE.

LAMPO DEL NIZIòl o simili, Lembo, Lembuccio, Estrema parte del Lenzuolo.

BRAVA COME UN LAMPO, Ella leva il pel per aria, cioè Opera con gran destrezza e celerità; dicesi a lode d'una fanciulla o serva che faccia bene e sollecitamente le faccende domestiche. Ella ha mani benedette. LAMPREDA, s. f. Lampreda, Pesce di lago e di fiume, detto da Linneo Petromy· zon fluviatilis. Piccolo pesce che ha il corpo in forma d'anguilla; ed è cibo ricercato. LAMPREDA DE MAR, s. f. Lampreda di mare o marina; detta da Liun. Peiromyzon marinus. Pesce che qualche volta si trova in mare, più grande del precedente. È tutto di colore azzurro argentino, macchiato, e s'attacca colla bocca tenacemente alle barche.

TRATAR DE LANA CAPRINA, Disputar di lana caprina, vale Formare un discorso inutile o disputar di cose frivole o che niente rilevino detto proverbiale, simile all'altro, Dispular dell'ombra dell'asino.

SCONFIAMENTO DE LANA, Boffice, Gonfiamento che fanno le lane o simile cosa di pelo ammucchiato. LANA, add. Lanato; Lanuto; Lanoso; Lanifero, Agg. ad Animale che abbia lana. LANARO, 8. m. (dal lat. Lanarius) Lanaiuolo; Lanino; Battilano; Ciompo, Quegli che pettina e scardassa lana Spelazzino, Quello che cerne la lana, dividendo la buona dalla cattiva. LANCETA, 8. f. Lancella; Lanciuola, Saetta, Strumento col quale i Cerusici cavan sangue.

Lancetta, detto in T. Mar. barchetta in servizio della grossa nave. V. LANCHIA.

LANCETA, T. de' Calzolai, Lesina grossa, Sorta di ferro appuntito, cou manico di legno adattato a far buchi.

LANCETA DEI GUANTI, T. de Guantai, Linguelle, Striscette di pelle unite lateralmente alle due parti delle dita del guanto. LANCHIA, s. f. T. Marin. Lancia ; Cuicco; Schifo, Barchetta al servigio delle grosse navi. V. LANZA.

MORSE O CROZZOLE DELLA LANCHIA, Morse della lancia, diconsi Alcuni legui messi sulla coverta della nave per posarvi la lancia, mediante le quali si tiene diritta. LANCHIN, 8. in. Anchina, Tela cotonina di colore giallastro, che ci viene dalle Indie e che probabilmente ha preso il nome da Nanchin, una delle Capitali della China. LANCUZENE, V. ANCÙZENE. LANDA, 8. f. T. Mar. Landa, Spranghe o Catene di ferro, le quali sostengono le bigotte delle sarchie, ritenendole unite al bordo.

LAMPREDÈTA. s. f. Lampreduito, Lam- LANDÒ, s. m. Landò, Francesismo delpreda giovane,

LANA, s. f. Lana, propr. il Pelo della pecora e del montone. V. LANÉTA.

BOZZOLO DE LANA V. BozzoLO.

LANA DEI BASTI, Borra, Quella lana con la quale si riempiono i basti. Borraccia, dicesi Quella lana che, divenuta per l'uso cattiva, si leva dai basti e si getta via. LANA INTOCADA, V. INTOCA.

ROBA DE LANA, Panno lano o lunino PIEN DE LANA, Lanoso.

MERCANTE DA LANA, Lanaiuolo o Mercante lanaiuolo.

CERNIR LA LANA, V. CERNIR.

LAORAR LA LANA, Impannar la luna, vale Ridurla in manifatture di panno.

BONA LANA, Mula lanuccia ; Buona spesu; Volpe vecchia, detto per disprezzo o ingiuria a persona.

CIELO A LANA, Cielo a pecorelle, dicesi propr. de'nuvoli quando sono spezzati come in piccoli globi — Cielo a luna, la piova non xe lontana, Prov. de'Marinai, e vale che il Cielo a pecorelle è indizio di pioggia vicina.

l'uso. Nome d' una specie di Legno a quattro ruote, scoperto, che si distingue dal Frullone per esser pari i sedili d'ambe le parti.

Landò, in T. Mar. chiamasi anche Una sorta di Lancia grossa, la quale per lo più ba un albero nel mezzo. LANER, V. LANARO.

LANÈTA, s. f. Lana gentile.

FAZZOLETO DE LANETA, Fazzoletto di lana fina o gentile.

LANGHIER, o ANGHIER, 8. m. T. de' Pesc. Gancio da lancia, Quell'asta armata d' un gancio di ferro, con una punta diritta, con cui in tempo di ghiaccio si tirano le barche o si rispingono. V. Ganzo. LANGIO, s. f. (evidentemente corrotto dal latino Languor) dicono i Maniscalchi ad una malattia del Bue, i cui segni caratteristici sono svogliatezza, ruminazione interrotta, febbre, pelo rabbuffato, pelle indurita alle vertebre dorsali, con enfisèmi che scoppiano sotto alle mani e con tosse. I Veterinarii la qualificano per Reumatismo universale e particolarmente al dorso

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LANGUISSAN, add. Francesismo, Languiscente, Ma è voce antica, che vale Languente. Vi corrispondono, secondo i nostri ́significati, Cascumorto; Spasimato, e dicesi Chi fa l'innamorato o mostra d' esserlo Cuscante di vezzi, vale Soverchiamente lezioso, affettato, caricato di lezii che non si possono sostenere, pieno di smancerie. LANGURO, V. LEGURO. LANTERNA, 8. f. Lanterna; Fanale, Strumento nel quale si porta il lume o nascosto o per difenderlo dal vento.

LANTERNA DA SBIRI, Lanterna cieca, Lanterna rotonda, che scuopre e tura il lume a piacere di chi la tiene.

Lanterna, dicesi il Fanale che si tiene sulle torri di marina, e Fanale quello dei vascelli.

LANTERNA O CESTA, detto in T. Militare, Lanterna, Canestro fatto a cono, nel quale pongensi le palline e le pietre che formano la carica del petriere. LANTERNİN, s. m. Lanternino, Piccola lanterua.

Detto in lingua furbesca, vale Cu'o; Podice. V. FERALÈTO. LANTERNON, 8. m. Lanternone, Lanterna grande.

Detto per Agg. a uomo, Lanternuto, e vale Secco e magro a guisa di lanterna. LANZA, (colla z aspra) s. f. Lancia, Asta di legno nota, con ferro acuto in punta. Il legno si chiama propr. Asta e la punta Ferro e Drappella.

Lanciotto, si dice all' Asta da lauciare: onde Lanciottare e Lanciottata.

Lanciuola o Lancetta, Piccola lancia.

LANZE SPEZZIE, Lance spezzate, dicevasi a que'Soldati scelti e fuori delle compagnie, che assistevano ne’tempi addietro alla guardia del Principe: i Romani li chiamavano Specu'alores. V'erano anticamente auche presso i Veneziani; e a'tempi nostri i Governatori delle armi nelle Città fortificate e nelle Fortezze, non avendo più tali guardie, godevano come per indennizzazione il diritto di esigere mensualmente dalla cassa pubblica le paghe di quel numero di Lancie spezzate, che ad essi competeva una volta. Nelle Città erano dodici, nelle Fortezze sei.

LANZA, detto in T. Mar. Antenna, propr. quell o Stile di legno che s'attraversa all'al

bero del naviglio, al quale si lega la vela, ed è quasi un pennone, ma molto più lungo. V. LANCHIA.

LANZA DE LA VELA LATINA, Antenna della vela latina, è l'unione di due antenne, detta Maschio quella di sotto e Femmina

quella di sopra, collegate insieme colle inzinature.

CORER LA SO LANza, V. Corer.

TOR LA LANZA IN RESTA PER QUALCUN, Prendere le difese altrui; Proteggere alcuno. --TOR LA LANZA IN RESTA PER QUALCUN, Pigliare o Impugnar la lancia per alcuno, detto fig. vale dichiararsi in favore di alcuno, Difenderlo a spada tratta. LANZAR, (colla z aspra) v. Lanciare; Scagliare. V. SLANZAR.

LanzAR A L'AQUA UN BASTIMENTO: lo stesSo che VARAR V.

LANZARDO, (colla z aspra) s. m. detto ancora SALINGARDO, T. de' Pesc. Lacerto, Pesce di mare più grande dello Sgombero comune, detto da Linn. Scomber Scomber. Ha l'occhio molto maggiore e il color del dorso più verdeggiante di quello. È buono a mangiare, ma meno ricercato del vero Sgombero, con cui però vien talora confuso. Lacertus è il nome datogli da Plinio, onde a ragione gli si dà quello di Lacerto perchè Lacerta di mare sarebbe meno in

teso.

LANZÈTA, V. LANCETA.

LAORANTE, s. m. Lavorante ; Artigiano; Operaio, L'artefice mercenario che lavora a giornata.

LAORAR, v. Lavorare.

L'AORÅR A LA BONA, Ciarpare; Acciubattare; Acciarpare ; Abborracciare, Lavorar presto e senza diligenza. V. Zavatir.

Laorar a lune, V. Luna.

LAOBAR A FATURA, Fare a compito ; Stare per opera, e vale Lavorar con pattuita mercede dell'opera che si faccia.

LAOBAR ▲ OPERA, Lavorar a giornata, cioè Per tutto il giorno.

Laorir de man, Lavorar di mano, dette scherzevolmente, vale Rubare.

LAORAR DE PIE. V. Pie.

LAORAR DE SCHENA, Lavorare a mazza e stanga; Far che che sia con tutti i nervi; Mettercisi coll'arco dell'osso.

LAORAR DE SCONDON, Far che che sia alla macchia, vale Farlo nascosamente, come Batter monete alla macchia; Ritrarre alla macchia; Stampare alla macchia e simili.

LAORAR DE TESTA O DE GNUCA O DE SCRIMIA, Stillare o Beccarsi il cervello, vale Affaticar Pintelletto Stuzzicare i ferruzzi, Ingegnarsi Lavorare d'alchimia Operare con artificio.

LAORAR LE TERE, Coltivare, Esercitar l'agricoltura, ma quella parte che riguarda le terre lavorate, e che abbiano delle piante - Lavorare, vale Smuovere il terreno, arandolo o zappandolo o vangandolo LAOBAR I CAMPI A LA PARTE, Lavorare a mezzo; e quindi al Lavoratore dicesi Mezzaiuolo. V. METADIA LAOBAR I CAMPI IN CASA, Farli a sua mano.

LAORAR PER SO CONTO, Fare per sè; Lavorare sopra di sè o sopra le sue spalle; Cucire a suo refe.

LAORAR PER I ALTRI, Fare il fatto altrui,

vale Far che che sia che torni comodo ad altri.

LAORAR UNO PULITO, Lavorar uno al straforo, vale Dirne male quando colui non è presente.

LAORAR SOT' AQUA O SOTO MAN VIA, Lavorare sott'acqua; Lavorar di straforo; Lavorar sotto, Operare o Negoziare copertamente. V. SOTOVENTO.

A NO LAORÅR SE STA PIÙ SANI, La poca fatica è sana, si dice di Coloro che fuggono la fatica.

CHI LAORA GUADAGNA, Lavoro fatto, danari aspetta.

CHI LAORA GA UNA CAMISA E CHI NO LAORA GHE N'HA DO, Chì fila ha una camicia, e chi non fila n' ha due, Prov. e vale che Molte volte è più rimunerato chi meno lo merita.

CHI LAORA DE GROSSO MAGNA DE GROSSO, E CHI LAORA DE Sutilo, magna DE SUTÌLO, Proverbio degli Artisti significante Chi lavora grossolanamente guadagna più di quelli che lavorano in cose fine.

SIN CHE SE STA AL SPECHIO NO SE LAORA, V. SPECHIO.

La botega o el TEATRO LAORA, La bottega o il teatro ha concorso o fa faccende. LAORAR, ed anche LAVORAR. LAORATÀR, v. Lavoracchiare, Lavorar

lentamente.

LAORATIVO, add. — TERE LAORAtive, Lavorativo o Coltivo, Agg. di Quel terreno, che sia proprio ed atto ad esser messo a coltura o che sia in coltura. LAORENTE, s. m. Colono, Il Contadino che abita la tenuta e che serve ad anno. Lavoratore, dicesi propr. di chi lavora la campagna.

LAORENZIA, s. f. Lavoreria o Lavoriera, Campi e Terre che si coltivano; o Luogo dove si fanno i lavori di coltivazioni. LAORIÈR, s. m. Lavoro; Lavorio, Opera fatta o che si fa o da farsi.

CATAR LAORIER, Cercare o Trovar lavoro o lavorio.

CHIAMAR LAORIER, Chiamar lavoro, Locuzione propria de' Barcaiuoli de' tragitti e vale Togliere la volta, Carpir la volta, chiamando il passeggero alla propria barca, in pregiudizio d' un altro barcaiuolo cui toccava la volta. V. VOLTA.

LAORIERI O LAVORIERI, in T. de' Pescatori valligiani, si chiama Quella specie di Cameretta o piccola Chiusura di graticci stabilita alle aperture della Cogolaria, per farvi entrare e raccogliere il pesce che si trae col mezzo della VOLEGA. V. BOCARIN.

LAORIERÈTO, 8. m. Lavorieretto, Picco

lo lavorìo.

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LAPAZZA, 8. f. Lapazza, T. Mar. Pezzi di legno tondi da una parte e concavi 'dall'altra, che si adattano alla superficie d'un albero, antenna o pennone per rinforzarli V. PAROMA Chiamasi Lapazza della traversa delle bitte, Un pezzo di legno che si incastra dietro a quelle per fortificarle. LAPAZZAR, v. T. Mar. Lapazzare, Afforzare un albero, un' antenna o pennone con lapazza.

LAPIDAR, v. Lapidare.

EL ME VOLEVA LAPIDAR, Mi voleva ingoiar colle parole o mangiar vivo, cioè Atterrire colle chiacchiere, ma nel sentimento di Sgridare.

LAPIDAR UNO, detto per esagerazione, Gridar addosso a uno, dicesi di Più persone che si sollevano contro alcuno. Bandire o Gridare la croce addosso o sopra uno, vale lo stesso che Dirne male; perseguitarlo, LAPIDON e nell'acer. LAPIDONAZzo, dicuno a Chioggia per agg. ingiurioso a persona, e vuol dire, Degno o Degnissimo d'essere lapidato.

LAPIO, Voce fam, (che pare corrotta dal lat. Lappa. V. GRAPEGIA) Agg. ad uomo, Impronto; Seccatura; Stucchevole; Noioso. TI XE UN GRAN LAPIO, Tu sei il gran importuno, la gran seccatura. LAPIS, 8. m. o PENA DA LAPIS, Matita o Lapis piombino.

LAPIS ROSSO, Matita rossa o sanguigna. LAPIS FILOSOFORUM, Pietra filosofale, cioè La pretesa tramutazione de'metalli in

oro.

CERCAR EL LAPIS FILOSOFORUM, Chi cerca l'alchimia trova i pidocchi, cioè Impoverisce, e vale fig. Assottigliarla troppo, Cercar o pretender cose impossibili. LAPISLAZARO )

LAPISLAZOLO ) 8. m. Lapislazzalo; Lapislazzoli e Lapislazzari, Pietra fina fra le preziose e la più tenera de' diaspri. LARDADA, 8. f. Lardatura, Il lardare. LARDAR, v. Lardare o Lardellare, Metter lardelli nelle carni che si debbono arrostire; Coprire con fettine di lardo. LARDELA, 8. f. Lurdello; Lardellino, cioè Que' pezzuoli di lardo che si mettono nelle carni da arrostire.

LARDO, 8. m. Lardo o Lardone, Grasso e Carne di porco salata - Scotennato, dicesi alla Parte del grasso spiccata dal porco colla cotenna; e quindi Scotennare, Cavare il lardo colla cotenna.

FORCHETA DA LARDO, V. FORCHETA. UN'OCA CO TANTO DE LARDO, Oca arciraggiunta, vale Grassissima.

No GH'È LARDI O NO GHE XE STI LARDI, Non c'è sfoggi, Espressione fam. che si usa talvolta ironicamente per dire, Non è gran fatto, Non v'è gran cosa.

COMPRAR I LARDi da la gata, V. GATO.

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