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N

N. Vedasi ENE.

NAN

NA, detto per sincope, Una - QUESTA XE Na Fandogna, Questa è una fandonia, una fanfaluca CHIAPAR PER NA MAN, Pigliar

per una mano.

NABUCALE, 8. f. dicono i Veterinarii volgari ad una Malattia che soffrono i Buoi, la quale consiste in Dolori violenti di ventre. Gli effetti di questo morbo sono agitazione, movimento de' piedi posteriori, il guardarsi che fanno il fianco, il coricarsi di tratto in tratto, la perdita di ruminazione e la febbre. NADAL, 8. m. Natale, Festività annuale in memoria del nascimento di Nostro Signor Gesù Cristo.

Da nadal, Il dì di Natale; nella stagione di Natale; Ceppo; Pasqua di ceppo o di Natale.

Natale è anche Nome proprio di Uomo. NADALIN, dim. di NADAL per Natale, Nome proprio di uomo.

NADEGHE, T. antiq. Natiche, Il direta

no.

NAGOSSA, V. Negossa.

NALBA, s. f. Malva, Erba assai comune, detta da' Sistematici Malva rotundifolia, molto usata in Medicina. Idiotismo per MALVA. V.

NALBONI, s. m. o BISNALBA, detta nel Contado MALVISCHIO, Buonvischio; Malvavisco; Malvaccioni ed Altea, tutti nomi che dannosi ad una Pianta erbacea, chiamata da’Botanici Althœa officinalis. Essa è perenne e trovasi ne' fossi; tutta la pianta abbonda di mucilagine: le sue radici servono agli usi della medicina, essendo una delle cinque erbe emollienti. La scorza del suo fusto è filamentosa e può filarsi. NANA, 8. f. Nanna, Voce delle balie per addormentare i bambini. Cantar la ninna

nanna.

ANDAR IN NANA, Andar in culla, Andar a dormire, e dicesi de' bambini.

FAR LA NANA, Far la nunna e Andare a nanna, valgono Dormire o Andarvi.

NANA CHE RIDO! Maniera bassa domestica, che anche dicesi Gnente che ridO, Bagatelle; Zucche fritte, Espressione di maraviglia. Eh burlo; Eh io minchiono, dicesi per ironia di cosa rilevante.

LA NANA DE GERSERA, Lo stesso che LE VERZE DE GERSERA. V. VERZE. NANA, detto per vezzi Giovanna o Marianna, Nome proprio di femmina.

NAP NANARAR, v. Camminar da anitra, cioè Come fanno le anitre; il che dicesi della maniera di camminare di qualche persona, che pare sciancata. V. NINAR. NANE, Giovanni, Nome proprio di uomo, che dicesi anche ZUANE. V. NANÈTO, s. m. Nanerello; Nanino; Nanerottolo, Piccolo Nano Nanina, dicesi la Femmina. NANETO, dicesi anche per vezzo ad un Giovanetto di nome Giovanni, che corri sponde al dimin. Giovannino o Zanetto. NANFA, Lanfa o Nanfa, Agg. d'acqua odo

rosa.

-

NANI o NONI, chiamano i Pescatori due pesciatelli marini di recente introdotti nelle nostre valli e nelle lagune fra il pesce novello, che il naturalista Nardo riguardò come appartenenti ad un nuovo genere da lui intitolato Aphanius. Distinse quindi la prima specie col nome Aphanius Nanus e la seconda con quello di Aphanius Fasciatus. Questi pesci però non sono buoni a mangiare essendo di sapor amaro, di cute scagliosa e pieni di lische; anzi spesse volte vengono rifiutati dagli stessi gatti. Per altro sono numerosissimi e comunissimi. NANIO, Voce fam. che dà luogo al seguente dettato. VE DIRÌA DE CHI V'HA NANIO O DE CHI V' HA CUNA, Vi direi una violina o una gran bibbia d'ingiurie; Vi proverbierei, cioè Meritereste che v' ingiuriassi. NANIR v. ant. che vale CANTAR la nana. V. NANA e NANIO.

NAÒN, 8. m. Navone o Napo, Specie di rapa bislunga, detta da' Sistematici Brassica Napus.

NAON, detto per Agg. a Uomo, Navone, vale Balordo, Baggeo, Babbaccio. NAPA, s. f. Nasaccio; Nasone; Nasorre, Accresc. di Naso, val Grande.

NAPA DEL CAMIN, Capanna; Ceppo. NAPA, dicesi da alcuni per idiotismo in vece di MAPA. NAPAMONDO, s. m. Voce antiq. e detta ancora a' tempi nostri per idiotismo da coloro che non san dire Mappamondo. NAPARA, s. f. Nasorre, detto per ischerzo, vale Naso grande. Rigoglioso nasorre. NAPOLION, 8. m. Napoleone, Nome d'una Moneta d'argento del valore di 5 franchi o sia di dieci lire venete; e Nome d'un altra Moneta d'oro di franchi venti, o di quaranta s'è doppia: dette così dal nome del

NAR

fu Imperatore e Re Napoleone, sotto il quale furono coniate.

NAPOLITANA, 8. f. T. del giuoco del Tresette, Verzicola o Verzigola, detta volgarmente da Fiorentini Napoletana, e da' Milanesi NAPOLA. Le prime tre carte di maggior valore, cioè l'asso, il due e 'l tre di ciascuno dei semi, che trovansi riunite in mano d'uno de' giuocatori al tresette. V. Acuso. NARANZA, s.f. Arancia o Melarancia, Specie d'Agrume di sapor dolce e piacevole, prodotto dal Melarancio. V. NARANZÈR,

NARANZA GARBA, Arancia forte o Melangola e Cetrangolo o Cedrangolo, Sorta d'Arancia di sapore acido ed amaro, al cui albero dicesi Melangolo.

Colòr de naranza, V. Naranzòn — Aqua DE NARANZA, Aranciata.

LOGO PIEN DE NARANZE, Aranciato, s. m. Terra dove sono piantati molti aranci. NARANZE DAL SCORZO GROSSO, Arance bucciose.

FIOR DE NARANZA, Fiorrancio o Rancio, Sorta di fiore di color giallo. NARANZA DE MAR, 8. f. T. de' Pesc. Arancia marina, Produzione marina del genere degli Alcionii, detta da' Sistem. Alcyonium Lyncurium. Ha per carattere una tessitura fibrosa di sostanza silicea; ha per lo più forma sferica, di superficie gropposa, dalla cui forma e colorito somigliante all' Arancia, trasse il nome vernacolo. V. TURBANTE DE MAR. NARANZADA, s. f. (colla z aspra) Melaranciata, Colpo di melarancia. Per altro a Venezia, la NARANZADA è una bevanda fatta di acqua, zucchero e succo di melarancia, appunto come la LIMONADA, (V.) è bevanda d'acqua, zucchero ed agro di limone. NARANZÈR, 8. m. Arancio o Melarancio e Cedro arancio, Pianta che produce le melarance, detta da' Sistem. Citrus aurantium.

NARANZÈR, s. m. Cedrataio e Limonaio, Il venditore d' arance, limoni etc. NARANZÈRA, s. f. La femmina del Cedrataio, la quale sull'esempio di altre voci consimili potrebbe dirsi, Cedralaia o Limonaia.

NARANZETA, s. f. Arancina, Piccola Arancia.

NARANZÒN, Dorè, ed anche Rancio, Ranciato ed Arancialo, Agg. del color della Melarancia matura, più acceso di quel dell'oro, ma assai confacente con esso.

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NARISE, dicesi ancora per Naso — NARISE BEVELIE, V. REVELIO.

NARONCOLO, s. m. Ranuncolo e Ranunculo de' giardini, Fiore di molte specie, notissimo, detto da Linneo Ranunculus vulgaris.

Ranunculetto e Ranunculetto è il dim. NASADA, 8. f. Fiuto, L'azione di Fiutare.

TOR SU UNA NASADA, detto in altro senso, Riscuolere una nasata o un rabbusso, Aver una ripulsa o negativa sgarbata. NASADINA, s. f. Fiulatina, Piccolo fiuto, Leggero odoramento.

NASAMERDA, s. m. Fiutapitali, potrebbe dirsi per equivalente al nostro termine triviale, che intende un Medicastronzolo, un Medico da succiole e buono a nulla. NASAR, v. Nasare; Annasare; Fiutare ; Odorare.

NASAR QUALCUN, Annasare; Odorare, detto fig. vale Venirne alla prova, Sperimentarlo.

FARSE NASAR, Farsi scorgere; Far far beffe di sè; Far belle le piazze; Farsi fru stare, Farsi burlare.

CHIO, NASA QUESTA, Fiuta questa; Assaggia questa FARLA NASÀr a qualcùn, Far pagare il fio ad alcuno.

DAR A UNO UN fioreto da naSÅR. V. FIO

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o Penne del naso, si chiamano le Falde laterali del naso SCAGNELO DEL NASO, Dorso o Spina del naso - CAPELA O PONTA DEL NASO, Moccolo, La punta del naso.

NASO DEL CAVALO, Moccolo dicesi alla Parte dinanzi al naso del Cavallo - Froge alle sue Narici.

SENZA NASO, Dinasato; Snasato. NASO BEN FATO, Naso affilato o profilato, Diritto e schietto, e per conseguenza ben fatto.

NASO BROGNOLOSo, Naso fatto a bottoncini, a bitorzi o globetti, come appunto si vede in qualche naso imperfetto.

NASO CHE COLA COME EL CULO DEI PESCAORI,

Ha un naso che pare pinco di pescatore, cioè Colla gocciola del continuo.

NASO CHE PISSA IN BOCA, Naso sgrignuto; arcato; aguglino ; adunco; Naso di civetta, che piscia in bocca; Naso uscito del fil dell' archipenzolo.

NASO DA CULI, Naso da fiutar poponi.

NASO DA MASCARA, Guardanaso, Specie di maschera, Arnese che cuopre e ripara il naso. V. VOLTO.

Naso del bastimento, T. Mar. La prima parte del bastimento che termina in punta. NASO DA PIFARO, Naso lungo.

NASO DEL CAENAZZO, Boncinello, Pezzo di ferro attaccato alla maniglia del bastone d'un chiavistello, il quale si fa entrare nella serratura per fermarvelo colla stanghetta.

Naso del lucheTo, Arco del lucchetto con sua guida e orecchie, Quel ferro curvato con che si chiude.

Naso de le casse, Nasello.

NASO DEL SALTARELO, Monachetto, Quel ferro nel quale entra il saliscendo per serrar l'uscio V. SALTARELO.

NASO IMPONTIO, Naso aquilino; aguglioso; adunco; appuntato.

Naso pevaròn, Naso come un peperone, cioè lungo col dorso tondo.

NASO REBECA, Naso rincagnato o ricagnato, che ha cioè il moccolo o la punta rilevata, come il naso de' cani.

NASO SCHIZZO, Naso camoscio o camuso, Naso schiacciato.

AVER BON NASO, detto fig. Esser perito, giudicioso, Intendersi di alcuna cosa, Saper giudicarne.

Aver el naso STROPA, Aver il naso intasato. V. STROPAR e SGNANFO Naso stasato è il suo contrario.

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DAR DE NASO A UNO, Fiutare uno, detto fig. vale Seccare, Importunare, Molestar uno Disturbarlo NO ME DE DE NASO, Non mi fiutate; Non mi seccate; Non m'importunate; Non mi lentate · CH'EL ME DAGA DE NASO, Mi dia di naso o negli orecchi o in tasca, Dicesi quando s' ha poca stima di uno, Rincarimi il fitto, Mi faccia danno s'ei può. A chi non piace, mi rincari il fitto — NO VORIA CH'EL ME DASSE DE NASO, Odora così gagliardo da non averlo a braccheggiare ne col naso nè coll' immaginazione.

DAR DE NASO A TUTE Le done, Appiccare il maio ad ogni uscio, Detto fig. Innamorarsi di tutte le donne. Ad ogni casa appiccherebbe il maio.

DAR IN TEL NASo, Dar nel naso ; Saperne male; Saper reo; Sentirne male; Putire

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SPORCO EL NASo, Egli è invitato alle nozze del fornaio, dicesi Quando alcuno ha tinto il naso e non se n'avvede.

RESTAR CO TANTO DE NASO, V. Restår. TAGIARSE EL NASO E INSANGUENARSE LA BUCA, V. TAGIAR.

NASON, 8. m. Nasone; Nasaccio e per ischerzo Nasorre e Nasaggine; Naso grande. Naso da futar poponi; Naso di prima classe o di lunga ragione, di gran promontorio, sperticato, enorme, contro la prammatica.

NASPAR, v. Agguindolare; Annaspare; Innaspare, Sciogliere il fuso dal filo e ridur la matassa sull' aspo. NASPÈRSEGO, s. m. Nocepersica o Pescanoce, Frutto bastardo notissimo e di molte varietà, che nasce dalla pianta Meliaco innestata col Pesco. Trovo che all' albero fu detto da Plinio Nuciprunum, е ві рид forse credere che al frutto sia stato detto in origine Nux persica, donde la nostra voce NASPERSRGO.

NASPO, s. m. Nuspo e Aspo, Strumento di legno notissimo, sul quale si ravvolge il filo facendosene delle matasse.

NASPI DE L'ARGANA, T. Mar. Aspi dell'argano, Lunghi e forti pezzi di legno, che si mettono nei fori del cappello dell' argano, e su di cui fanno forza i Marinai per tirare quando si salpa. Alcuni dicono Aspe. NASSA, s. f. Nassa, Cesta di vinchi di forma allungata, con un entramento fatto a forma d'imbuto, la quale viene usata da' Pescatori ne' fiumi, ov'è posta nel fondo presso alla riva, per farvi entrare il pesce, il quale a motivo del ritroso non può più uscirne.

NASSA DA Cèleghe, V. CeleghèrA. NASSENTE, Voce agr. detta in forza di sust. Nati o Allievi e s'intende Parti degli animali domestici, come Vitelli, Agnelli, ec.

MAL NASSENTE, Nascenza, Fignolo, Ciccione, Tumore che nasce da sè in qualche parte del corpo.

NASSER, v. Nascere.

TORNAR A NASSER, Rinascere; Rivivere. NASSER CO LA CAMISETA, V. CAMISÈTA. NASSER DE L'AQUA, Scaturire; Rampollare, Proprio dell'acqua sorgente.

NASSER DE L'ERBE, Germogliare. NASSER, parlando di castagne, Impiolire, dicesi delle Castagne quando di soverchio riscaldate cominciano a vegetare e tallire.

NASSER DEL SOL, Nascere; Levarsi; Scoccare il giorno.

NASSER UN ACIDENTE, Avvenire; Accadere; Succedere ; Seguire; Addivenire.

NASSER QUEL CHE NO SE CREDE, Accade in

un punto quel che non avviene in mille | únni; o come disse il nostro Ariosto, E cosi quel ne avviene a un'ora, a un punto, Che in un anno o mai più non era giunto.

STAR PER NASSER, Soprastare aleun pericolo o danno, vale Esser prossimo a seguire, Esser rischio.

NASSA QUEL CHE SA NASSER, OVT. Nassa el DIAVOLO E PEZO, Accada che vuole o che sa; Vadane che vuole; Vada il mondo in carbonata; Che che ne avvenga o avvenir ne dovesse.

NASSÙA, 8. f. Trovato: Escita; Uscita; Invenzione artificiosa, nata cioè dalla malizia altrui.

NASSUO, add. Nato.

NASTASIA, Anastasia, Nome proprio di Femmina Anastagio, o Anastasio dicesi

all' uomo.

-

NASTRO, s. m. Nastro; Nastrino; Fettuc cia; Zaccherella.

QUEL DAI NASTRI, Nastraio o Fettucciaio. NASTRUZZO, 8. m. Nasturzio e Nasturcio indico, Erba, lo stesso che AGRETI, V.

NASTRUZZO AQUATICO, detto più comun. GRASSON O GRESSON, Sisembro o Nasturzio acquatico; Senazione; Crescione o Macerone, detto da' Sistematici Sisymbrium Nasturtium, Sorta d'Erba di sapore alquanto agretto, onde trasse anche il nome di Cerconcello che suona Vinello guasto. Nasce ne' rivi delle acque, e da alcuni si mangia l'inverno in insalata.

COLOR DE NASTRUZZO, Rancio, Agg. del Color della Melarancia matura, al quale dicesi anche Dorè.

NATA, s. f. Natta, Grosso tumore carnoso o escrescenza di carne simile a quella delle natiche, chiamate in latino Nates, donde è venuto un tal nome. NATICHE, V. CULO E CHIAPE. NATO, Nato, add. da Nascere.

e

NATO BEN, Bennato, Di buona stirpe. NATO A UN PORTAR, Binato; A un parto; A un portato, Nato con altro allo stesso parto.

NATO PRIMA, Anzinato. Fratello anzinato, Nato prima dell' altro — NATO PRIMA DEL TEMPO, Abortivo.

NATO DOPO LA Morte de so pare, Postumo. NATO IN CRESSER DE LUNA, V. LUNA. NATO SOTO CATIVA STELA, Tagliato a cattiva luna, e vale Sfortunato.

Nato giusto per QUESTO, Altonato, Attissimo, Tutt' a proposito, Nato per questo. NATO VESTIO, V. in NASSER. NATOLE SOTO NATOLE, Sotto le tegole;

Sotto il tetto. V. SOFITA. NATURAL, add. Naturale.

FIO NATURAL, V. F10.

FAR AL NATURAL, Naturaleggiare; Far al naturale; Dipingere o Ritrarre al nalurale.

NATURAL, detto avverb. Certo; Certamenle: Non v' ha dubbio; È naturale. NATURALITAE, T. antiq. Naturalezza; Naturalità, Semplicità.

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SBARAR UNA NAVE, V. SBARAR.
MANDAR LA WAVE AL MAGIO, V. MAGION
GOVERNATOR e NOBILE DE NAve, V. Go-
VERNATOR e NOBILE.

NAVEÀTA, 8. f. Navetta, Nave minore della Nave da guerra, per lo più ad uso mercantile.

NAVEGÀ, add. Navicato o Navigato.

NAVEGA IN UN MESTIER, detto fig. Peritissimo; Esperto; Espertissimo; Sperimentato; Consumato, Che ha fatto sperienza, ch'è pratico.

ESSEK NAVEGA, Aver cotto il culo ne' ceci rossi, che vale fig. Esser pratico del mondo e da non esser aggirato. Lo stesso che i seguentí, Aver pisciato in più d'una neve; Sapere a quanti di è S. Biagio; Esser putta scodata; Esser uomo biscottato, cioè di più cotte, Versato.

NAVEGAR v. Navicare o Navigare.

NAVEGAR DRIO TERA, Navigar costa a costa; Costeggiare, Esercitare il Cabotaggio.

NAVEGAR SECONDO EL VENTO O SECONDO L'ORDENE, Navigare secondo il vento o Usar vela secondo il vento, vale Ubbidire agli accidenti e far di necessità virtù, che dicesi anche Lasciar correre due soldi per ventiquattro danari; Tagliare sccondo il panno.

NAVEGAR CON BON vento, detto pure fig. Macinar mentre piove, Fare le cose sue prosperamente. V. TOXLA COME LA VIEN in Tok.

NAVEGAR SOTOVENTO. V. in SOTOVENTO. OMO CHE SA NAVEGAR, detto fig. Uomo che sa barcheggiare o navicare, cioè Destreggiare, Condursi bene, conoscendo il tempo e le persone colle quali si deve tratfare.

NAVESÈLA, 9. f. Navicella; Navetta, Piccoła nave.

NAVESÈLA DA TESSÈRI, Spola o Spaola, Strumento di legno a guisa di barchetta o navicella, per uso di tessere. V. SFOLA. NAVESÈLA DA INCENSO, Navicella o Ng2

vetta, Vasetto d'argento o d' altro metalló a forma di navicella, in cui si pone l'incenso pel turibolo.

NAVESÈLE O NAVÈTE, 8. L. Lunette; Campanelle, Orpamento delle donne del Contado ch'esse portano agli orecchi. NAUFRAGIO, 8. m. Naufragio, Frangi mento o perdita d'un vascello, che urta di contro gli scogli o che piomba a fondo o che perisce finalmente per alcun acciden

te.

Far naufragio, Naufragare. NAVIGLIO, 8. m. Fosso naviglio; Fosso navigante o navigabile, vale Canaletto per cui si può navigare,

NAUSA, 8. f. Maniera ant. per Nausea; Fastidio.

NAUSEAR, V. FASTIDIO & STONEGÅR. NAZIONAL. 8. m. Nazionale, chiamavasi ai tempi Veneti per antonomasia un Dalmatino aggregato alla milizia. NAZIONALITÀ, 8. f. Nazionalità, Voce usata dalla cessata legislazione italica, e vale Qualità di nazionale. E quindi Nazionalizzare, vale Adottare per nazionale, Ammettere fra i nazionali o similí del paese. Il suo contrario è Disnazionalizzare. NE (pronunciato chiuso) corrisponde al Ne italiano, che talvolta come pronome vale Ci per Noi, e talora è particella riempitiva del discorso.

I MALI CHE NE tormenta, I NE STIMOLA I NE Sporza, I mali che qui ci premono, ci spronano, ci costringono · LU NE VOL BEN; Egli ci ama o ne ama EL N'HA DA, Egli ci diede o ne diede ·A WANDARLO VIA EL NE SARÌA UN GRAN SCORNO, Il mandarlo via ne sarebbe un gran biasi-LA VITA SCAMPA E LA MORTE NE XE ADOSSO, La vita fugge e la morte n' è sopra le spalle LA GA DOMANDĂ COSBA CHE GHE NE FUSSE DE QUEL BON OMo, Domandò del buon uomo che ne fosse.

mo.

Në (pronunziato aperto e accentato) è il Nè negativo degl' Italiani. NEBIA, 8. f. Nebbia o Nebula NEBIA GIAZZADA, Brinata. V. MELEO e INFISSIB.

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SARIO DE FAMEGIA, Mi basta di avere la tornata di casa.

NECESSITÀ, s. f. Necessità, Estremo bisogno che violenta.

AVER NECESSITÀ, Aver prurito di sgravare il ventre. V. SCAMPAR.

LA NECESSITÀ FA MENAR LE MAN, La necessità fa vecchia trottare, che anche si dice, Bisognino fa trottar la vecchia, Modo prov. che vale che La necessità costringe altrui all' operare.

LA NECESSITÀ NO GA LEGE, OVV. LA NECESSITÀ FA L'OMO LADRO, La necessità non ha legge; Al mal della cacaiuola non vale il culo stringere, Prov. basso che dicesi di Chi è sforzato dalla necessità. NECHE, avv. (dal lat. Nec) Nɛche bezzo NECHE BAGATIN, Niente affatto; Cica; Punto punto; Neppur un quatlrino.

La nostra gente di bassa mano ed altri ancora hauno l'uso di aggiungere una vocale ad alcune voci che sono troncate da consonante; dicono per esempio IcHE ET ECHE ET ОCHE per Hic et Haec et Hoc; e sotto a questa regola va anche il NECHE. NEFANDO, add. dicesi per Imbrattato al sommo; Sporchissimo; Lordissimo; Suzzo. NEFANDO, detto sust. vale Il culo; Le parti diretane.

NEGÀ, add. Annegato: Sommerso.

FIA NEGADA, Figlia o Fanciulla annegata, in sign. di Mal maritata.

NEGA usasi ancora per esagerazione nel sign. di Sudato: ma vuolsi intendere Sudore copioso Son tuta negada SUBISSADA O NEGADA MORTa dal suòr, lo son tutta sudata; Io sono sudatissima; Io mi sento soverchiata o rifinita d'un copioso sudore. NEGADA, s. f. Annegamento; Affogamento.

Detto per esagerazione, vale BAGnåda o SGUAZZADA, V.

NEGADA, Val anche per Negativa; Rifiuto SUBITO UNA NEGADA, Pronta una negativa.

NEGAR, v. Negare o Annegare, Dir di no, Dar negativa. Dicesi anche per Ricusare, Rifiutare, Contrario di Concedere.

In altro sentimento, Annegare o Anniegure e Affogare, Uccidere altrui col sommergerlo nell'acqua o simili — Mazzerare vale Gittar l'uomo in mare in un sacco legato e sommergerlo.

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NEGAR UNO, detto per esagerazione, Ammollare, Bagnare, Intignere o aspergere d'acqua.

NEGAR CRISTO SU LA CROSE, Negar il paiuolo in capo; Gli uscirebbe prima un elefante di bocca che la verilà, Negar l'evidenza, Non voler mai confessar cosa che si abbia fatta, quantunque sia manifesta -Direbbe che il biscotto non uvesse crosta, dicesi di uno che neghi le cose chiare o affermi le false. Direbbe che la neve non fosse bianca o che S. Cristoforo era nano. NEGAR EL SALUDO, V. SALUDO.

NEGAR UNA FIA, Affogare una fanciulla Maritarla male, Annegarla.

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NEGARSE, Annegare, verbo n. Annegarsi; Affogare o Affogarsi; Sommergersi ; Andar a far cena colle ranocchie.

NEGARSE IN T'un sculièr d'aqua, Affogarsi in un bicchier d' acqua. Ei non terrebbe ad accozzare tre palle in un bacino, Non saper fare per sua dappocaggine nè anche le cose facilissime.

CHI NO S' ACIUTA SE NIEGA, Chi s' aiuta Dio l'aiuta; Chi.non ruba non ha roba. NEGATIVO, add. Negante; Negatore, che nega, Imputato negante. NEGHE, T. ant. e vale Natiche. NEGLISAN, V. A LA NEGLISAN. NEGOSSA O NAGOSSA 8. f. Negossa e Negosso, Rete da pescare a modo della Rivale, (TELA) annodata ad una pertica con due bastoncelli atanti da una parte. NEGOZIO, s. m. Negozio, Faccenda, Affare.

Fondaco, Bottega dove si vendono a ritagli panni e drappi. Bottega è la Stanza dove gli Artefici vendono le loro merci.

NEGOZIO AMALL, Negozio infistolito, dicesi per simil. di qualche Negozio che sia venuto a pessimo fine.

NEGOZIO SBALA, Negozio spallato.

NEGOZIO DE POCHE TAVOLE, Negozio di poca levata o di poche tavole, Di poca importanza, Negoziuccio.

NEGOZIO CHE core soto el Nome de uno, Dire in uno, Termine mercantesco, e significa che Quel traffico è amministrato sotto nome di colui.

NEGOZIO DE SOCIETÀ, Ragione sociale; Contratto sociale, La legge nostra riconosce tre specie di società, cioè La società in nome collettivo; La società in accomandita e La società anonima. Veggasi il Codice di commercio.

NEGOZIO IMPIANTA, Negozio stabilito. OMO DA NEGOZI, Uomo negozioso, Che fa volentieri negozii.

TEGNIR SOSPESO EL NEGOZIO, Teneṛe attaccato il filo o appiccato il filo, Intermettere il trattato d'un negozio, ma non romperne del tutto la pratica.

EL NEGOZIO, Voce bassa, Il membro virile.

NEGRIO, add. Annerato o Anneritɔ, Fatto

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NEGRO, Voce fam. Tinto; Arrabbiato; Arrapinato, vale Cangiato di colore a cagiou d'ira dicesi dell' uomo. DEVENTAR NEGRO DA LA RABIA, Fremere; Arrovellare. LA NEGRA, si dice in forza di sust. e in voce furbesca, per la Morte. NEGROFUMO, s. m. Nero di fummo, Filiggine tratta da legni resinosi arsi. NEGROSCOPIO detto per idiotismo, Microscopio.

NELSON, 8. m. Specie di Ciarpa o Spallino cosi chiamato, che usarono negli timi anni scorsi portare le nostre Donne galanti, ma che non è più in moda. NEMBAIZZA, 8. f. Uragano, Tempesta orribile.

NEMBAIZZA, dicesi anche per Nembo imminente o Cielo infruscato e tonante, che minaccia la tempesta.

S'INGROPA UNA nembaizza, Maniera met. che vale Il tempo comincia a rabbuffarsi cioè Minaccia bufera. È prossima una tempesta o un uragano.

NEMBO, s. m. NEMBO.

NEMIGO; m. Nemico; Inimico.

NEMIGO CAPITAL. Nemico capitale o cordiale corale.

AL NEMIGO PONTI D'ORO, Al nemico il ponte d'oro o d'argento, Detto proverb. e vale, Che quando e' vuol fuggire, convien dargli la via larga e libera; e si dice ancora assolut. Fare il ponte.

NENA BALIA, S. f. Balia; Nutrice o Nodrice. Che il nostro vocabolo NENA sia prodotto da Nutrix, dovrebb' esser certo, ma per quali corruzioni di lingua io non saprei. Posso dire soltanto che, essendo uno degli uffizii ordinarii delle Nutrici quello di Ninnare cioè Cullare i bambini, ch'esse allattano e di far loro la Ninna nanna per addormentargli, sia quindi da queste provenuta forse la nostra voce.

DAR A NENA, Dare a balia; dicesi del Dare o Torre ad allattare i proprii figliuoli Essere a balia, dicesi de' Fanciulli che stanno in casa della Balia per esser quivi allattati.

LA PAR LA NENA DE PILATO, Pare la nencia di Barberino, dicesi di Persona sciatta e a caso nel vestire. È una manimorcia, una sciammannata, una svivagnataccia.

DOPO CHE L'ho dà a nena no L'HO PIÙ VISTO, Maniera nostra famil. che vale Nol vidi mai in vita mia o Nol conosco. NENE (coll' e larga) Elena, Nome proprio di Femmina, detto per vezzo NENIA, s. f. (Voce dal latino Nenia o Nænia, Canto funebre degli antichi) Friggibuchi, Voce bassa formata dal verbo Friggere, e dicesi d'Un certo rammarichio che soglion fare le persone cagionose e infermicce. Non si sente altro che friggibuchi e piagnistei. V. PIAGNISTÈO.

NENIA, detto per SECADA, V. NENO (coll' o serrato) s. m. Balio, Il marito della Balia.

NENO (coll' e aperto) s. m. Eugenio, Nome proprio di uomo.

NENÒNA, ■. f. Baliona, accr. di Balia, cioè Balia grassa e fresca.

NEO, s. m. Neo o Nevo, Una certa piccola macchia nericcia, che nasce naturalmente sopra la pelle dell' uomo senza offesa veruna. Neo o Nei, diconsi anche que' Segni posticci di tafetà rotondi, falcati e di va rie altre figure, che le Donne galanti usavano a' giorni nostri portar sul volto per biz zarria, o per dar risalto alla candidezza della pelle.

Neo o Nei, dicesi fig. per Piccolo difetto, Imperfezioncella, Erroruccio, Difettuccio

AVER DBI NEI, Aver delle tacoherelle o dei nei, si dice di Chi non è totalmente colpevole di alcuna cosa, ma non è del tutto. innocente - No AVER NEI cioè Non aver macchie o difetti da rimproverarsi. V. T▲

CA.

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NEODIN O NEVODIN 8. m. Nipotino; Nepotino; Nipotuccio.

NEODO, s. m. Nipote o Nepote, Il figlio di fratello o sorella ovv. il Figlio di figliuolo o figliuola relativamente all' Avo.

SECONDO NEODO, Pronipote o Pronepote e Bisnipote, Figliuolo del nipote o della nipote relativamente al bisavolo o alla bisavola.

NÈ PIÙ NÈ MANCO, Nè più nè meno vale Per l'appunto.

NERON, s. m. Nome d' un Imperatore Romano, che si registra pei seguenti dettati

CRUDELTA DA NERON, Neroneria, Crudeltà spietata.

L'È UN NERON, Egli è un Nerone, cioè Crudele, spietato.

NERVÈTO, 8. m. Nervetto o Nervicciuolo e Nervettino, Piccolo nervo o nervetto.

NERVETO, detto in T. de' Pellicciai, vale Cuticola, cioè La prima tunica esteriore che veste il corpo degli animali, la quale si concia come il cuoio, e si colora. Dicesi an che Epidermide.

NERVO, ■. m. Nervo o Nerbo – Detto anche per Tendine.

EL NERVO DEL MAESTRO, Nerbo o Nervo di bue, Frusta da nerbare, che usavano a' nostri giorni alcuni Maestri di scuole basse, per gastigare gli Scolari insolenti o negligenti, che dicevasi Nerbare o Dar delle nerbate.

DE POCO NERVO, Dilègine, Facile a piegarsi, e dicesi per lo più di carta, drappi o simili, e fig. d'altre cose ancora · Snervato, dicesi da' Pannaiuoli Quel panno che nel garzo e nella cimatura ha perduto la sua forza.

PIEN DE NERVO, Nervuto; Nerboruto, Di grossi nervi ed eminenti, che dinotano fortezza. Snervato è il suo contrario.

NERVI D'UN LIBRO, T. de' Legatori di libri, Coreggiuoli, Striscette di cuoio che s' adattano nella legatura d' un libro. NÈSPOLA, 8. f. Nespola, Frutto noto ch'è prodotto dal Nespolo.

TEMPO E PAGIA NAURA LE NESPOLÉ, V. PA

IA.

NESPOLE DE CALMo, Nespole d' innesto,

cioè di Quel nespolo che fu innestato sopra altro nespolo, i cui frutti riescono assai più grossi e delicati degli altri che non lo fu

rono.

Co LA CORONA NESPOLE, gridano per le strade della Città i fruttaiuoli vaganti, alludendosi al fiore delle nespole fatto a foggia di corona.

DAR LE NESPOLE A QUALCÙn, Dar le ne spole o Dar le frutta o le frutta di Frate Alberico, cioè Percuotere, Battere. NESPOLÈR, s. m. Nespolo e Nespilo, Albero che produce le nespole e ch'è detto da' Sistematici Mespilus Germanica, Linn. NESPOLETA, 8. f. Nespolina, Piccola nespola.

NESSO, 8. m. T. de' Linaiuoli (dal latino Nexus, Congiunzione, Riunione) Nome che essi danno ad una Massa di canapa quando è pettinata, Fardello o Fascio. NETADURA, 8. f. Rinettatura; Neltamento; Purgatura, Il nettare. NETAR, v. Nettare; Rinettare, Ripulire, Levar via le macchie - Rimondare o Sfec ciare, dicesi propr. de' pozzi, fosse e simili, Talvolta usasi anche DESNETAR.

FAR NETISIA DE QUALCOSSA, Dare la spogliasza ad una cosa, vale Rubarla, che anche si dice Fare il repulisti di che oke sia. NETO (coll' e larga) add. Netto cioè Polito.

OMO NETO detto fig. Uomo specchiato; Di coscienza netta; Uomo leale, sincero, sensa magagna, senza vizio.

CUSINAR NETO, Frase ant. Giuocar netto o di netto, vale Esser leale, Andar con riguardo e con lealtà.

DIRLA SCHIETA E neta, V. Dir.

METER IN NETO, Mettere al pulito uno seritto, Distendere una scrittura senza errori, ricopiandola dall' abbozzo.

ESSER NETO DE BUGADA O DE GABÈLA O DE camisa, Netto di specchio; Aver nette le mani o la coscienza netta; Non aver tacehe, Non aver male azioni da rimproverarsi.

NETO COME UN amelin, Netto come un bacino, Significa una squisita pulizia e net

tezza.

NOL xe Neto, E' non è una netta farina, eioè nè intieramente schietto nè sincero.

PORTAR VIA UN BRAZZO NETO A QUALCÙN, Porlar via un braccio in tronco, cioè Di

netto.

PORTARLA FORA NETA, V. PORTAR.

ZOGAR NETO, Giuocar netto, vale Con

lealta. SICHÈ A

NETAR, che ha molta affinità collo ScoмBRAR, dicevasi pure anticamente nel dialetto nostro nel siguif. di Andarsene NETARSE I PO PRUDENTI E BRAVI, Sicchè ebbero la prudenza di sottrarsene, cioè di andarsene.

NETARSE; Maniera ant. che ora più non s' usa, Nettare per Leppare, vuol dire Partirsi con prestezza — COSTŮ S'HA NETÀO, Costui nettò, Fuggì, sottrossi.

TORNAR A NETAR, Rinettare.

NETAR DA L'ONTO, Disugnere, Rinettare i coltelli, i rasoi etc.: dall' unto dell'olio. NETAR EL CORPO, Lubricare il corpo, Pur gare il corpo.

NETAR EL GRAN,. Mondare e Rimondare, Separarlo dalla loppa.

NetÅR EL PAESE, Nettare; Sgomberare il paese, Fuggire, Nettare il pagliuolo, Levarsi via, Fuggire.

NETAR I FRUTI DA LA SCORZA, Mondare, Levar la buccia delle frutta.

NETAR LA ROBA SPORCA, Detergere ; Mondare; Purificare; Lavare -- Spillacches rare, Nettarla dal fango.

NETAR LE PIAGHE, Astergere e Detergere. NETARSE O FORBIRSE CO LA CAMISA DEI ALTRI, V. FORBIK.

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NEVARIN, s. m, Nevischio e Nevischia, Il nevicare in poca quantita.

* NEVARIN chiaməsi pure una buffa o raffca o folata di vento freddo e rigidissimo, che suol minacciare o portar neve. V. NEVERA. NEVAZZA O NEVADA, 8. f. Nevuio; Nevàro; Nevazzo; Nevosità; Stretta di neve. NEVE, s. f. Neve.

Neve de Marzo DuÑA POCO, Tanto bastasse la mala vicina quanto basta la neve marzolina, Detto così perchè la neve di Marzo tosto si liquefà.

POCA NEVE O Quatro falive de NEVÉ, Ne vischio o Nevischia.

FAK BALE DE NEVE, Rappallottolare, ó Rappallozzolare della neve; Fare alla neve, Tirarsi vicendevolmente della neve in pallottole.

LA NEVE INGRASSA LE CAMPAGNE, Sotto acqua fame e sotto neve pane, Detto proverb. poichè l'acqua dilava la terra e la neve la ingrassa.

MASSA DE NEVE, Valanga, V. SLAVINA.
DESFARSE DE la neve. V. Desfir.
PESTAR LA NEVr, V. Pestir.

NEVE, si dice figur, dal motivo e per imitazione della sua bianchezza, in vece di PaNA quando è battuta e gonfiata. Non è nuoto tra i Veneziani l'esempio di simili vocí dette per imitazione del colore bianco, giacchè alla Ricotta dissero i nostri padri latinam. Pruina, donde Pursa; e così pure PUINE diciamo ai globi fioriti del Viburnum Roseum. V. POINE.

DARSE LA NEVE lo stesso che FAR LE BALOTIE, V. BALOTADA.

DARSE LA NEVE o la polvere, detto met. Rimetlersela; Rimpolpettarsela; Rimbec carsela; Rimboccarsela, Rimandarsela

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