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lo; Ago; Aguglione; Pinco; Pungiglione, Quella piccolissima spina che hanno nella coda le vespe, le pecchie, i calabroni e simili animaluzzi, colla quale pungono. ASENADA, 8. f. Asinaggine; Asinità; Asineria, Azione da asino.

QUESTE XE TUTe asenàde, Queste sono asinerie, sguaiataggini, villanie, Azioni da non sopportare.

ASENAZZO, 8. m. Asinaccio, Grosso o Cattivo asino Detto fig. per agg. a uomo, vale Ignorantaccio.

ASENÈLO, 8. m. Asinello; Asinetto, Piccolo Asino.

Detto figur. a uomo, vale Ignorantuzzo, Ignorantello.

ASENITÀ, s. f. Asinità; Asineria; Asinaggine, Modo di procedere indiscreto. ASENO, s. m. Asino, detto altrimenti Giumento; Somaro; Somiere; Miccio, Animale da basto, comunissimo, che i Sistematici chiamano Equus Asinus - L'Asino selvatico si dice Onagro.

Asino, per metaf. detto per agg. ad uomo, vale Ignorante, zotico; E dicesi pure nel sign. di Incivile, scortese ASENO VESTIO DA OMO, Un pezzo o pezzaccio di carne cogli occhi, si dice di Persona rozza Deventar un ASENO, Imbuire.

ASENO DA RAZZ▲, Asino emissario, Quell'asino che si manda a far razza.

ASENO IN PIE, detto fig. a uomo, Asinaccio; Asinone; Buaccio; Castronaccio, vale Ignorantaccio.

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LIGAR L'ASENO dove vol el pATRÒN, Legar l'asino dove vuole il padrone, Prov. che vale Accomodarsi senza pensarvi molto al sentimento altrui, Far l' ubbidienza cieca ; simile all'altro, Lasciar andar l'acqua alla china o all'ingiù. · Dicesi ancora in sentimento stravolto e scherzevole, LIGAR EL PARon dove vol l'aSENO, Maniera riportata dal Lalli nell'Eneide travestita, ove scrisse Ma poi per obbedir dicono ancora che si leghi il padron dove vuol l'asino.

VOSE D'ASENO NO VA IN CIELO, Raglio d'asino non arrivò mai in cielo, e vale che Le preghiere degli sciocchi e indiscreti non sono udite.

ASENO VESTIO E CALZA, detto per disprezzo od ingiuria ad un malcreato: lo stesso che Aseno senza creanza, V.

UN ASENO D'ORO, Un asino col pelo d'oro o Un asino coronato, dicesi d'un Ricco scortese o ignorante.

ANDAR SU L'ASENO, Andar sull'asino, det- ASENON, s. m. Asinone; Asinaccio, Asino

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CRIAR DE L'ASEno, V. Criar.

Dar da intenDER CHE I ASENI SVOLA, Dar ad intendere che gli asini volino o che il mal sia sano, cioè Voler far supporre una cosa impossibile.

ESSER L'ASENO DEI ALTRI, Esser l'asino; Far come l'usino che porta il vino e bee l'acqua, Affaticarsi in pro d' altri.

FAR L'ASENO, Fare il calandrino, Far l'ignorante cioè Fingersi.

FAR LA BARBA A L'ASENO, Lavare il capo all' asino; Lisciar la coda al diavolo; Dar l'incenso ai grilli o ai morti, vale Far benefizio a chi nol conosce e non ne fa capitale simili agli altri, Perdersi l'acconciatura o la lisciatura; Dar l'erba a' cani; Gettar via il ranno e il sapone.

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ESSER UN ASENO D'ORO. Asino col pelo d'oro o Asino coronato, Dicesi d'un Ricco e scortese o ignorante.

grande.

Appropriato fig. ad uomo, Asinone; Asinaccio e Asino d'Arcadia, dicesi d'uomo corpulento e robusto, ma di poco ingegno. ASEO, 8. m. Aceto; Vinagro, detto da' Chimici nella loro lingua Acido acetico, Liquore vinoso inforzato e divenuto acido.

ASEO CHE SBREGA, V. SBREGAR. ANDAR UNA COSSA IN ASEO O DEVENTÀR ASEO. Inacelire; Ingarbire; Inagrire. METER L'ASEO. Inacetare.

GARBO COME L'ASEO, Acetato, Che ha preso l'odore dell'aceto: Acetoso, Di sapor dell'aceto, acido.

COMPOSTA IN ASEO, V. COMPOSTA. ASEO! Modo ammir. Zucche fritte! Affogaggine! V. SGNÈSOLE.

ASFORO (coll'o stretto) s. m. o ZAFRANÒN BASTARDO, Zaffranone ed anche Gruogo o Zafferano saracinesco o bastardo e selvatico. Pianta annuale erbacea, detta da Linn. Carthamus tinctorius, i cui fiori sono adoperati nella tintura pel color di fuoco e di

rosa.

ASIA o Astio, s. m. (che in antico trovasi scritto Azio) T. de' Pesc. Pesce di mare conosciutissimo, del genere degli Squali, detti Cani di mare, chiamato da Linneo Squalus Achantias; ed è pesce ottimo a mangiare. Fu detto Asià perchè s'usa venderlo scorticato ed affettato, cioè Preparato a cuocere. V. ASIA add.

L'ASENO SE FA SEMPRE COGNOSSER, Chi asin nasce sempre è asino, per dire Chi ASIA, s. m. T. de' Cacciatori valligiani, Ana

tra di coda lunga, detta in Toscana Germano marino e Codone, e nel Romano Coda-lancea. Specie d'Anatra marina, chiamata da' Sistematici Anas longicauda ed anche Anas acuta. Essa è più grande del Palettone (FOFANO).

ASIÀ, add. dal verbo ASIAR, che vale Aggiustato; Ammannito; Preparato; è voce antiquata, che usasi però nel seguente dettato metaf.

POVARETO L'È BEN ASIA! Misero, egli è ben acconciato o aggiustato pel dì delle feste! cioè Sta male de' fatti suoi. ASIAR, v. Lo stesso che PREPARAR. V. ASIO, s. m. Agio, Comodo; Luogo - DAR ASIO; Dar luogo o comodo.

ASIO, si vede usato dal Varotari per Agio alla Provenzale, che anticamente dicevasi nel sign. di Età — IN ST'ASIO NO LA VOGIO, In questa mia età non la voglio, non la comporto.

ASME, s. f. Azzimelle, Pane fatto di Pasta azzima, e dicesi di Quello di cui si cibano gli Ebrei durante il tempo della loro Pasqua.

ASMIRAGIO, V. AMIRAGIO.

ASMO, 8. m. Asma e Asima, Difficoltà di respiro, che dicesi anche Ambascia. V. RESPIRO e SIEGON.

ASOLA, 8. f. In generale significa una Maglietta di qualunque materia, che serva a guisa d'ucchiello per ricevere bottoni, gangheri od altro: italianamente chiamasi Asolo.

ASOLA O ASOLA arzentina è una specie di Fermaglio composto d'un piccolo strumento di fil di ferro adunco, con due piegature da piè simili al calcagno delle forbici, chiamato Ganghero (MASCHIO); e d'una maglietta della stessa materia chiamata Femminella (FEMENA), nella quale entra la punta del Ganghero, e servono ad affibbiare vestimenti.

ASOLA per similit. chiamasi anche una parte del Cappio (GALAN), la quale somiglia all' ASOLA, sebbene non serva per ricevere nè bottoni, nè altro. Un Cappio per solito ne ha due, ma talvolta se ne fa una sola, e talvolta tre, quattro e più quando il Cappio dee servire per ornamento.

ASOLA, Ciappa, Addoppiatura fatta alle cigne, a cordelle etc. che viene a formare come una campanella per passarvi e stabilirvi una fibbia, una cintura o altro.

ASOLA DEL CAPÈLO, Laccio, Quella fettuccia che raddoppiata e raccomandata ad un bottoncino, tien come eretta una tesa del cappello di feltro.

ASOLA DEL PIVIAL, Borchia; Gioia; Gioiello; Bottone, Scudetto colmo di metallo, con che si attacca il piviale.

ASOLETA, 8. f., Cappietto, Piccolo cappio.

ASOLETA DE FERO DA QUADRO, Appiccagnolo.

A SPARTE, detto a modo avv. A sparte; Indisparte, Separatamente.

ASPE, 8. f. T. Mar. Aspe e Aspi dell' Argano, Lunghi e forti pezzi di legno, che si mettono ne' fori del cappello dell' argano, e su

di cui fanno forza i Marinai per tirare quando si salpa.

ASPERGE, s. m. Aspersorio; Aspergolo, Strumento per aspergere d'acqua benedetta. ASPETAR, v. Aspettare; Stare in aspetto; in aspettativa; Stare aspettando.

ASPETAR CON ANSIETÀ, Stare a piuolo o a bocca aperta; Fare la lionessa; Fare le volte del leone o lione, Modi fig. e valgono Aspettare con somma ansietà, V. SGANGOLIR.

ASPETAR QUALCHE NOVA, Star in sentore di qualche notizia.

ASPETAR CHE I MACARONI VEGNA IN BOCA,

Aspettar a bocca aperta che le lasagne piovano in bocca o in gola, Dicesi di chi vuol conseguire alcuna cosa senza fatica. Aspettare il corbo, vale Aspettar chi non viene.

Aspetir e no vEGNÌR, STAR IN LETO E NO dormir, servir e no gradir, le XE COSSE DA MORIR, Aspettare e non venire, stare in letto e non dormire, servire e non gradire, son tre pene da morire. Il senso è chiaro— Aspetta aspetta e non s'è veduto nè fummo nè bruciaticcio, ovv. nè fuoco nè fimmo.

ASPETAR CHE vegna la soa O EL BALÓN SUL BRAZZAL, Aspettar la palla al balzo; Aspettar l'occasione, che dicesi anche Aspettare il porco alla quercia — ASPETA, CHE TE CAPITARÀ L'OCASION, Siedi e sgambetta che vedrai tua vendetta, Non correre a furia a vendicarti, potendo conseguirlo col tempo.

ASPETIME, CHE GHE VEGnirò più, Ci verrò domani; A rivederci alle calende greche, Non ci verrò mai — ASPETA, CHE TI LA VEDARÀ PIÙ, A Lucca la rivedrai; Fa conto d'averla vista, Non la vedrai più.

ASPETA UN TANTÌN, E' non è ancora andato a letto chi ha ad avere la mala notte, Prov. che si dice per Minacciare e pronosticare altrui male.

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Speranza e assicuramento di succedere all'altrui eredità, offizio o provento. ASPETAZIÒN, V. ASPETATIVA. ASPÈTO, 8. m. (coll' e larga) Aspetto, cioè Sembianza o Sembiante, Aria; apparenza.

No L'È BRUTO aspeto de omo, Non è mala presenza d'uomo, cioè È un bell'uomo. ASPETO, è anche T. di musica, Pausa, Arresto, Posa, cioè Indugio, fermata di

suono.

ASPIRO, m. Tendenza, Speranza o mira di conseguire.

AVER UN ASPIRO, Tendere a un posto cioè A conseguirlo.

ASPORTAR, V. PORTAR Fora in Portår. ASPORTO, 8. m. Asportazione, Il trasportar fuori d' uno Stato i suoi prodotti naturali o quelli dell' arte: contrario d'Importazione. V. INTRODUZION e INSIDA.

ASPORTO, è poi voce fam. nel sign. di Rapimento, quando si toglie la roba altrui con violenza; di Furto o Rubamento o Sottrazione, quando si porta via di nascosto del padrone; di Truffa o Froda, quando si sottrae con inganno. Diremmo poi per voce di pratica Asportazione il Prendere che fa la giustizia sotto la sua custodia i corpi di delitto o le robe sospette, togliendole al possessore.

ASPRÈO, Aggiunto che i nostri Pescatori danno ad alcuni pesci, che vivono per lo più fra le pietre, come GATA D'ASPREO, SCARPENA D'ASPREO ec. Nel dizionario delle voci barbariche di Du Cange v'è Aspratiles pisces, che s'interpreta Pisces saxosi .... sic nominati ab asperitate squammarum, vel a locis in quibus degunt. V. SPREO. ASPREZZA, s. f. Asprezza; Asprume,

Astratto di aspro ; l'asprezza delle frutta immature. Afrezza, vale Sapore aspro che ha in sè dell'acerbo, come quello delle mele cotogne. Agrezza, dicesi l'Aspro dei limoni. Lazzezza o Lazzilà, il sapore delle nespole, cioè Aspro e astringente.

Asprezza, detto fig. vale Rigidezza, du-
PROCEDER CON ASPREZZA, Aspreg-

rezza

giare. ASPRITÀ, s. f. Lo stesso che ASPREZza. V. L'ASPETAR FA DANO, L'indugio piglia ASPRO, add. Aspro, Propr. dicesi del Savizio. pore delle frutta acerbe.

ASPETAR, Aspettarsi; Spettare; Appartenere; Convenire NOL ME ASPETA, Non mi appartiene; Non mi spetta; Non mi conviene.

NO ME ASPETAVA TANTO DA Lu, È riuscito meglio a pane che a farina, cioè Fece miglior riuscita che non si credeva da principio. V. SPETAR. CHI LA FA L' ASPETA, V. FAR. ASPETA ASPETA, Aspetta, si dice in tuono minaccioso a chi ha fatto del male, ed è maniera familiare ASPETA ASPETA UN tantìn che ti vEDARÀ, Aspetta un poco e vedrai che cosa ti nascerà.

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ASPRO COME L'AGRESTA, Agro, Proprio generalmente delle frutta non mature, come uva, susine, etc. Susine strozzatoie, dicesi di quelle che non sono per anco mature, e che allegano i denti.

ASPRO O GARBO COME L'ASÈO, Acido. ASPRO COME 1 CODOGNI, Afro; Afretto; Afruzzo, Che ha in sè dell' austero e dell'acerbo come quello delle mele cotogne.

ASPRO COME LE Nespole, Lazzo, Di sapore aspro e astringente.

Aspro, fig. agg. a persona, vale Severa, austera, burbera.

ASSA 8. f. Ascia, o Asce, Strumento di ferro da tagliare, proprio de' Legnaiuoli e dei Pettinagnoli.

DESGROSSAR CON L'ASSA, Asciare e A

schiare.

ASSA FETIDA, 8. f. Zaffetica, o Zalfetica, detta anche Assia o Assa fetida, chiamata da' Sistematici Ferula assa foetida. Gomma gialliccia d' un odor forte, puzzolentissimo e insoffribile. ASSAE, avv. anticam. PURASSAE, Assai; Molto; di molto; Di moltone; Grandemente.

MOLTI POCHI FA UN ASSAE. V. in Poco. ASSAR ASSAE; Mollo molto, così raddoppiato equivale al Moltissimo.

ASSAE PIÙ GRANDO DE QUEL ALTRO, Maggiore d' assai di quell' altro, ovv. Assai più grande dell' altro.

ASSALTAR, v. Assalire; Aggredire ; As

saltare.

ASSAR, v. T. de' Bottai, Asciare le botti: cioè Levar via la superficie interna delle doghe per tor loro la muffa. ASSASSIN, 8. m. V. SASSIN. ASSASSINAR O SASSINAR, V. Assassinare, Assaltare alla strada i viandanti per uccidergli o tor loro la roba.

ASSASSINAR Significa eziandio Danneggiare; Nuocere, ed anche Guastare; Sciupare.

ASSAZAR, v. ant. detto in vece di Sazir nel sign. metaf. di Assaggiare per Cimentare, Far prova dell' altrui valore - ORIBILE (Roma) A CHI HA VOLESTO ASSAZARLA, disse il nostro Calmo e intese dire Terribile a chi volle cimentarla, provocarla. ASSECURAR, v. V. antiq. V. SEGURAr. ASSEDIAR, v. Assediare, Assediare una piazza.

Per simil. Assediare alcuno o Por l'assedio, vale Insistere, tormentare alcuno con parole a fin d'ottenere qualche cosa, importunare Sobillare o Subillare uno, è Tanto dire e con tutti i modi pregarlo, ch'egli a viva forza e quasi a suo marcio dispetto, prometta di fare ciò che da lui si richiede.

ASSEDIO, 8. m. Assedio o Assediamento, l'assediare una piazza.

Assedio, detto fig. vale Importunità, seccatura, insistenza importuna. Por l'assedio, vale Importunare, infastidire.

EL XE UN ASSEDIO, Locuz. fam. Egli è un assedio, uno struggimento, uno sfinimento, una morte, Dicesi di persona importuna.

MORIR D'ASSEDIO, Morir di stento, di necessità. V. SIDIO.

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ASSEGNO, s. m. Assegnamento e Assegno, Rendita, entrata, provento, provvigione. Assegnamento per lo vestiario: Assegno di dole, di patrimonio. ASSENDENTE, s. m. Ascendente, T. Legale Ascendente o Ascendenza, dicesi anche per Superiorità AVER ASSENDENTE SORA QUALCUN, Aver ascendente sopra uno; 0 fig. Aver dato la zampa della botta ad alcuno, vale Essersi guadagnato la grazia d'alcuno. Aver gran superiorità sullo spirito di uno, Aver ascendente sull'animo di uno. ASSENTAR, v. (dal lat. Assentor, aris, nel sign. di Assentior) T. di Palazzo introdottosi

dopo l'associamento nostro coi Lombardi, nel sign. di Conchiudere: Risolvere; Determinare; Decidere; Stabilire d'accordo, Quasi Consentire o approvare.

ASSENTATAMENTE, Avv. datoci dai Lombardi, e da essi usato nelle pubbliche carte, e vale Accertatamente; Per certo; Sicuramente.

ASSERTO, s. m. Asserto, Affermazione, Asserzione. V. ASSUNTO.

Asserto, add. da Asserire, Asserito; Affermato.

ASSESA, s. f. Salita, Il luogo per cui si sale. V. SALIA.

ASSESA ERTA, Acclività; Ripidezza; E quindi Acclive o Ripido si dice al luogo per cui si sale:

ASSESSISTA, s. m. Termine qui usatosi fin dal tempo della prima dominazione Austriaca del 1798, e si chiama, presso al Governo, il Minore degl' impiegati civili subalterni con paga: forse dettosi dal lat. Accessor, Qui accedit, Iniziato agli uffizii. ASSESSOR, 8. m. Assessore, Propr. Giudice aggiunto ai tribunali. Assessori si chiamavano appunto sotto il governo della Repubblica Veneta que’Giudici, ch'erano associati ai pubblici Rappresentanti per giudicare in civile e criminale.

Assessori, chiama il presente nostro Codice criminale Austriaco li due Testimonii che debbono esser presenti agli esami, e che col Consigliere e coll' Attuario formano il Giudizio criminale inquirente. ASSESSORIA, 8. f. (dal Barb. Assessoria,

Assessoris, seu iudicis munus) Assessorato, L'uffizio dell'Assessore. ASSESSORIO, add. Accessorio, T. Leg. È ciò che si aggiunge e che accresce il principale; ed è voce di molto uso fra noi presso le persone colte, e suona come sust. per Giunta, Di più.

PER ASSESSORIO, detto a modo avv. Per giunta; Per di più; Per soprappiù ; Per o A sopraccarico.

ASSIA, s. f. V. ASSA.

ASSIANDO, che fu anche scritto ASIANDO, Voce antica che vale Essendo. ASSICURADOR, 8. m. V. SICURADOR, ASSICURAR, O SICURAR, V. Assicurare e Rassicurare, Far sicuro.

TORNAR A ASSICURAR, Riassicurare o Raccertare, Assicurare o Accertar di nuovo. GHE LO ASSICURO: Glielo dico io, Modo di affermare la verità d'una cosa.

ASSICURARSE, Assicurarsi, cioè Avverare. V. ACERTARSE.

ASSICURAZION, 8. f. V. SICURAZION.
ASSIEME, avv. V. Insieme.
ASSİL. 8. m. T. de' Carradori, Sula delle
ruote. V. Asso.

ASSISTENTE, s. m. Assistenti di Cancelleria Si chiamavano ai tempi Veneti i Coadiutori delle Cancellerie de' Reggimenti dello Stato, i quali erano eletti, tenuti e mantenuti dai Cancellieri principali, del cui ordine era l'Autore di quest'opera. ASSISTENZA, §. f. Assistenza.

XE MEGIO POCA ASSISTENZA MA PRONTA, CHE MOLTA MA TARDA, Meglio è vicino da presso che fratello da lunge, detto fig. e vale che Un presto soccorso, benchè meno efficace, val più che un tardo o remoto quantunque potente.

AVER DA DOMANDAR ASSISTENZA, Andar all'altrui mercede.

ASSO, 8. m. Asse o Perno, Legno o ferro rotondo, sopra il quale si aggirano le cose che si volgono in giro.

ASSO DE LE RODE, Sala, Pezzo di legno o di ferro, ch' entra ne' mozzi delle ruote, intorno all'estremità del quale esse girano. V. BERO e TESTA de le rode.

Asso, dicesi ad una Carta di giuoco, ch'è la prima d'ogni seme.

ASSO DE DANARI, detto in lingua furbesca, vale Il culo, Il bel di Roma.

Asso, detto in T. de'Bottai, Rasiera, Specie di raspa per uso di lavorar le botti.

RESTAR IN ASSO o Restir de ASSO, Restare o Rimanere in asso o in Nasso, che dicesi anche Rimanere nelle secche o Trovarsi sulle secche di Barberia vale Restare abbandonato senz'aiuto e senza consiglio; restar solo.

EL XE FURBO COME I TRE ASSI, maniera fam. Egli ha pisciato in più d'una neve; Ė uomo scaltrito; È uomo trincato. ASSOLUTISSIMAMENTE, avv. Lo stesso cbe Assolutamente, ma ha maggior espressione del nostro sign. di decisa fermezza.

ASSOLUTISSIMAMente no la tegno, Assolutamente io non mi fo stare. ASSOLUTO, add. Assoluto, vale Independente, non limitato. Comando assoluto; Volontà assoluta; Esser padrone assoluto. TRE MESI ASSOLUTI, Tre mesi intieri.

PER ASSOLUTO, detto a modo avv. Assolutamente o Assoluto, valgono Di certo, Di sicuro.

ASSOLUTORIO, 8. m. (dal lat. Absolvere, Finire, Condurre al fine) chiamasi il Certificato che al termine del quadriennio viene concesso dall'Università allo Studente, in prova degli esami da lui debitamente sostenuti ogni anno negli studii legali. ASSORBIR, v. Assorbire o Assorbere, Ingoiare, inghiottire.

EL MAGIOR ASSORBE EL MINOR, L'accessorio seguita la natura del suo principale. Massima legale.

ASSUEFATO, add. Assuefatto, Avvezzo. ASSUEFATO DA TANTO TEMPO, Anticato, cioè Invecchiato e assuefatto per lungo tempo. ASSUNTO, s. m. Assunto, cioè Cura, carico, incombenza.

Assunto, vale anche Asserzione, Proposizione che si vuol provare. Assunto riprovato, direbbesi d' un' asserzione che fosse convinta di falso.

ASSUNTOR, 8. m. Appaltatore; Imprenditore, Colui che assume per un determinato prezzo a tutto suo carico un'opera qualunque, come edifizii, strade, ristauri, somministrazioni di derrate ec. ASSUNZION DE GIUDIZIO, T. del Foro

ex Veneto. Intervento in causa, dicesi Quando un Terzo, credendosi interessato nella causa pendente, entra in qualità di Collitigante per l' una delle parti o pel solo interesse proprio.

ASTA, s. f. Asta e Asie, e nel diminutivo Asticciuola, Arma, Legno lungo col ferro in cima, che non è a' nostri tempi più in

uso.

Per istrumento con punta d'acciaio di diverse forme, detto Saettuzza, usato dagli Scultori e dagli Scarpellini, Trapano a pello.

ASTA DEL TAMBURO, T. degli Oriolai, Barile del tamburo o Bariletto — ASTA DEL TEMPO, Paletta.

Astu, dicesi al Luogo delle pubbliche vendite all'incanto; e quindi Subastare o Metter all'asta o sotto l'asta, Vendere all'asta.

Asta de pupa, T. Mar. Ruota di poppa, detto a Napoli Dritto di poppa, Legno diritto e grosso, ed uno de' pezzi principali d'una nave, che si dispone quasi verticalmente sull' estremità posteriore della chiglia, e forma il sostegno di tutta la poppa della nave.

ASTA DE PROVA, Ruota di prora, Legno curvo che forma il davanti della nave, posto sopra la chiglia e rinforzato al di dentro da un altro legno simile, che si chiama Contraruota di prora.

BELL'ASTA DE omo o de dona, Bella tacca d'uomo o di donna: cioè Di bella statura e qualità.

ASTE DE CHIESA O DE PROCESSION, Aste, chiamansi Que' legni lunghi a modo d' asta, sui quali si portano in processione vessilli religiosi, come Croci, Immagini divote, Cerei, Fanali, Candelabri. Così dicesi Aste del baldacchino, del gonfalone, del segno della processione. V. SCUOLA e ASTOSO. ASTANDO, Idiotismo dell' antico vernacolo, Gerundio del verbo Essere, e vale Essendo. ASTASI, s. f. Voce bassa, V. STASI. ASTESE, s. m. Astaco, Sorta di Granchio marino a coda lunga, detto da Linn. Cancer Gammarus; in Toscana si chiama Lupic

cante.

Astice, si dice alla Locusta marina (SCHILA).

ASTIN. 8. m. Nome che davasi sotto il Governo Veneto a quel Soldato della guardia d'un pubblico Rappresentante, che portava in mano un bastone inastato, ed aveva l'incombenza di recare gli ordini e le citazioni. ÀSTIO, 8. m. Astio e Aschio, Invidia; Livore; Malignità.

PIEN D'ASTIO, Astioso, e Aschioso.

AVER DE L'ASTIO, Astiare. Portare o Tener broncio, vale Essere o Stare adirato. ASTIO, add. Tegnente; Tenace; Aspro; Ruvido, Aggiunto a cosa malagevole a maneggiarsi.

ASTONI, 8. m. T. degli Erbolai, Circio campestre, Erba medicinale, detta da' Botanici Cardus Monspessulanus. Fa i fiori biancastri.

ASTOR, s. m. Astore, Uccello di rapina,

detto da' Sistem. Falco palumbarius. V. FALCHETO.

ASTÒSO, add. Astifero, Portatore, di asta, Chiamasi quel Mercenario, che porta le Aste nelle processioni.

RAGAZZO ASTOSo, detto fam. Insolente; Impronto; Fastidioso.

ASTROLABIO, s. m. Astrolabio, Strumento astronomico che serve ad osservare le stelle sul mare.

STUDIAR L'ASTRolabio per viver, Fantasticare; Stuzzicarsi o Beccarsi il cervello per vivere.

ASTURA, 8. f. Nome che si dà in Levante al Testaceo, che da'nostri pescatori dicesi PALOSTREga, V. ASVELTO, V. SVELTO.

ATACAR, v. Attaccare, V. T▲ciR.

ESSER ATACA AL SERVIZIO DE UNO, Esser addetto al servigio di uno, Applicato al servigio.

ÁTACO, 8. m. Attacco, nel Militare si dice l'Assalire una terra o città o l' Attaccare la battaglia. Dar l'attacco.

Attacco, fig. dicesi per Relazione, affinità, corrispondenza.

AVER DEI ATACHI, Avere degli amoretti amorucci, Aver delle piccole passioni di cuore, degli affetti, delle inclinazioni. ATACO, Rasente, Preposizione, e vale, Tanto vicino, che si tocchi quasi la cosa ch'è allato. Allato; Accosto.

Ataco, ataco, Allato allato; Vicin vicino; Da presso; Da canto ESSER ATACO ATACO. Esser alle costole d'alcuno; Essere o Stare a tocca e non tocca, vale Vicinissimo.

ATEDIÀR, v. V. SECAR e TEDIAR.
ATÈDIO, 8. m. Tedio, Noia; importunità;
V. Tedio.

GHE LEVO L'ATedio, La sollevo dell' incomodo, della noia della mia visita: dicesi da taluno nell'atto del congedarsi con civiltà da qualche persona.

ATEGIAR, v. Attitare, Incamminare e proseguire gli atti giudiziarii, e quindi Atti

tazione.

ATÈGIO, s. m. Attitazione o Serie di atti, Complesso di atti d'una causa, Processura

FAR ATÈGIO, Attitare, V. ATEGIår. ATEGNIR, v. Attenere; Attenersi, Essere parente; appartenere per parentela o altro. Пl tale mi attiene.

ATEMPA, add. Attempato, Ch'è avanzato nel tempo, negli anni.

PIUTOSTO ATEMPA, Attempatetto.

Atempà ma che SE PORTA BEN, Attempatotto, accresc. di Attempato, e vale Vecchio fresco, ben conservato, non abbattuto dagli anni.

Regazze atempie, Giovani soprastate, dicesi per Provette, Attempate. V. DONZE

LONA.

MOLTO ATEMPA, Attempatissimo. ATENDER, V. Attendere. V. Tender. ATENÈR, v. Attenere, Appartenere. NOL GHE ATIEN, Non gli attiene o Non ha attinenza.

Boerio.

intende Barbaro; Crudele ; Tiranno; Inu

mano.

L'EREDITÀ NO Ghe atiÈn, Non gli attiene cioè Non gli appartiene. V. PERVEGNIR. ATENTATO, 8. m. Attentato, cioè Ardire, ATILÀ, add. Attillato, Con acconci e bei vestimenti indosso Gerbola; Figurino ; Bellimbusto, in forza di sust. dicesi a Giovane vanerello, che sta sulle mode.

Arditezza.

ATENTATO, parlandosi di cose criminali, vale in sign. vernacolo per Delitto tentato e non consumato. Attentato prendesi più comunemente per Delitto, misfatto, ec

cesso commesso.

ATENTO, add. Attento, Che usa attenzione.

STAR ATENTI A SCOLTAR, Stare in ascolto. STA BEN ATENTO A QUEL CHE te voi dir, Attendi quello ch' io ti voglio dire. ATENTO CHE, Maniera ant. Attesochè;

Perchè. ATENTI! Badate bene; State attenti; State in guardia. ATENZION, 8. f. Attenzione, Applicazione di mente, Attendimento, Oculatezza. PICOLA ATENZION, Attenzioncella.

STAR IN ATENZION DE QUALCUN O DE QUALcossa, Attendere, dicesi per Aspettare. Attenzione non usasi in questo sign. comunque sia verbale di Attendere, e dicesi più tosto Aspettamento; Aspettazione.

TEGNIR IN ATENZION, Tenere in orecchi, ATENZION, ne' modi familiari vale appo noi per Finezza; Riguardo; Cortesia; Piacere USAR A UNO DE LE ATENZION, Far ad uno delle cortesie, delle finçzze. ATERAR, v. Atterrare, Abbattere, gettare a terra, smantellare.

ATERAR UN RIO, Interrare o Interrire un rivo, riempirlo di terra. ATERGAR, v. Attergare, T. del nostro Foro, e vale Scrivere al di dietro di qualche Memoriale; ed è la risposta o decisione, ovvero ordinazione che dà l'Autorità alla domanda espressa nel Memoriale. ATERGATO, s. m. Attergato, Termine di nuovo uso nel Foro e vale Scritto al tergo: cioè Le parole scritte al di dietro di un memoriale, ch' esprimono la risoluzione del Tribunale o Autorità sulla domanda fatta.

ATERIO, add. Atterrito, Divenuto per paura smorto, quasi del color della terra; Spaventato.

ATESA, 8. f. Aspettazione o Espettazione, Aspettamento, e per lo più s' intende colla Speranza di buona riuscita.

In atesa dei vostri comandi, Nell' aspettazione de' vostri comandi.

FAR UNA LONGA ATESA, Attendere o Aspettar lungamente. ATESOCHÈ, avv. Attesochè; Con ciò sia che; Siccome; Giacchè : Considerato che.

ATESO CHE GO DA FAR, Attesochè ho degli affari; Siccome, Perchè ho degli affari.

ATESO CHE EL M'HA PROMESSO, Considerato ch' egli mi ha promesso; Avendomi egli promesso.

ATESO CHE L'È UN BARON, Perchè egli è un birbone, un guidone; Siccome egli è etc. ÀTILA, Atila, Nome d'un Re barbaro degli Unni, che venne a devastare l'Italia, e che qui si registra pel seguente dettato L'È UN ATILA, detto per agg. a uomo; e si

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Atto, si dice ancora per Cenno.

FAR DEI ATI, Atteggiare, Fare atti e giuochi In T. di Foro, Attitare, Incamminare e proseguire gli atti giudiziarii; Procedere giudiziariamente o giudizialmente contro alcuno.

ATI A LEZE O A LEGE, Così chiamavansi sotto il Governo Veneto le Sentenze tutte dette a legge. Si sentenziavano a legge le Successioni intestate; le Assicurazioni e i pagamenti di dote; i Vadimonii, gl' Interdetti a legge; i Chiamori; e dicevansi atti a legge le Terminazioni a dividere: Veggansi queste voci ai loro luoghi. SCOMENZAR I ATI, Intavolare la lite. FAR CORER DEI ATI, Dare o Mandare spesa, Aggravar uno di spese per lite. ATI DE COLOR, Atti di colore, cioè Gradazione di colori.

Magistrato sopra atti, Magistratura di prima istanza civile del cessato Governo Veneto, composta di tre senatori, cui competevano le cause ch' erano ad essa delegate dalla Serenissima Signoria. ATO, add. Atto cioè Adatto; Adattato; Idoneo.

GNENTE ATO. Disadatto.

TUTI SEMO ATI A FALAR. Chi fa falla e chi non fa sfarfalla, ovvero e chi non fa non fulla, proverb. che vuol dire che Ciascun falla.

ÀTOMO, O ATIMO, 8. m. Atomo.

IN T'UN ATOMO, In un atomo o In un attimo, vale In un momento di tempo; in uno stante. Far checchessia in un attimo, in un istante, in un baleno, ir un bacchio baleno.

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8. m. Attrazzo ed anche At

MENAR ATORNO DUALCUN, detto metaf. Circondurre; Aggirare o Rigirare alcuno, cioè Ingan narlo, fargli perdere il tempo, Imbrogliarlo. ATRAPAMENTO, s. m. Attrapperia, Sorpresa con inganno; Incappo; Frode. ATRAZZI ) ATREZZI ) trezzo, e per lo più Attrazzi ed Attrezzi nel num. plur. Termine collettivo ch' esprime Una gran quantità di cose necessarie per certi usi, come per la guerra, per la marineria, per fabbricare e simili. Arredi è più proprio delle cose che servono per abbellimento. Arnesi, dicesi particolarmente degli Strumenti appropriati alle arti, e delle cose che servono di fornimerto nelle case -Attrazzi necessarii per la navigazione, come Manovre, pennoni, bozzelli, vele, ancore, gomone etc. E quindi Attrazzare vale Corredar la nave di tutti gli attrazzi necessarii. E Attrazzatore, dicesi Colui che provede gli attrazzi della nave. ATUFARSE, verbo ant. Attufarsi o Tuffarsi; Immergersi, Andar sott'acqua. AUDITOR, 8. m. La Repubblica Veneta aveva tre Magistrature civili, una chiamata Auditor vechio, alla quale erano devolute alcune appellazioni; l'altra detta Auditor novo, cui si appellavano le sentenze della Terraferma; la terza dicevasi Auditor novissimo per ascoltare le appellazioni dalle sentenze delle cause dette de minori, e per otto mesi dell'anno anche quelle de maiori. L'Auditor novo ed il Novissimo alternavano fra loro, cioè passavano i giudici da una magistratura all' altra. V. UDITÒR.

AUGMENTAÒR, 8. m. Voce ant. e latinismo usato dal nostro Calmo in una lettera di lode al patrizio Cristoforo Canal, che fu l' institutore de'condannati sulle galere, Accrescitore, Ingranditore. Leggesi di Ottavio Cesare che Pigliata la signoria del mondo fu poscia chiamato Augusto, cioè Accrescitore. A UFE, modo avv. A ufo; A macca; A macco; ▲ isonne, A spese altrui.

MAGNAR A UFE; Sfamarsi o Mangiare a scrocco, a ufo; Strappare o Mangiar alle spalle altrui.

AUGURAR, V. V. INGURÅR.

AULA, 8. f. T. de'Pescat. Sorta di pesce d'aqua dolce, ch'è l' Albula degli antichi, stato confuso da'moderni col Cyprinus Alburnus, e con qualche altra specie, e che il nostro signor Nardo distinse col nome di Cyprinus

Albula. Questo pesce ha la ferma della Cheppia, con bel colore argenteo, è buono a mangiare, e ve n'ha in abbondanza ne'fiumi, ma specialmente nel Lago di Garda.

Altra specie di pesce fluviale, che venne confuso coll' Albula degli antichi, e dai moderni è chiamato Cyprinus Chaleoides. Ha esso pure molta somiglianza di forma alla cheppia, bel colore argentino; è parimente commestibile, e come l'altra specie abbonda nei fiumi e nei laghi dolci. ÀULA, 8. f. Aula. Termine latino datoci dagli Austriaci, e vale Numero o parte di giudici d'un tribunale, che s'uniscono per giudicare. Sotto il Governo italico dicevasi Sezione, e sotto i Veneti Commissione. AURORA, 8. f. V. ALBA.

AUTINTICO O AUTENTICO, add. Autentico. AUTORIZAR, v. Autorizzare, Dar facoltà o

autorità di fare.

SON AUTORIZA DA LA LEGGE, La legge mi autorizza, cioè m' investe del potere o lo permette.

SON AUTORIZA A CREDER PIÙ IN T'UN MODO che in t'un alTRO. Sono in libertà di credere, Mi lice credere più in un modo che in un altro.

AUTORIZAZION, s. f. Facoltà; Adesione;

Consenso.

VU NO GAVE AUTorizzazión, Voi non avete facoltà, voi non siete autorizzato. AUT AUT, che altri idioti dicono Aut autem, Maniera alla latina che ci è rimasta, cui corrispondono O guasto o fatto; O dentro o fuori; Volete o non volete? Risolvi e simili.

AVA, s. f. e per lo più Ave, plur. Ape; Pecchia, Animaletto volante noto, che produce il miele e la cera, ed è chiamato da 'Linn. Apis mellifica.

Maton de le aVE O AVA SALVADEGA, Fuco o Pecchione, Il maschio delle api senza aculeo, detto da Linn. Apis mellifica mas, e da' Naturalisti italiani anche Bordone o Falso bordone.

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BUSO O BOZZO DE LE AVE, Alveare, Alveario. Il luogo dove si custodiscono le arnie, detto anche Aptario - Arnia o Coviglio dicesi la Cassetta entro cui dimorano le api; e s'è fatta a doghe, chiamasi Bugno, V. Bozzo Favo o Faumele, Quel pezzo di cera lavorata a cellette, che le api fabbricano per depositarvi il miele. Fiale si dice a Quella parte di cera, dove sono le celle, e dove le api ripongono il mele. Alveoli alle Piccole cellule fatte ne' favi di cera d' un alveare - Propolo o Pegola, in T. Agr., a Quella sostanza resinosa che le api traggono dalle piante, con cui turano le screpolature e i buchi delle arnie.

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AVANTAÒR, 8. m. Voce ant. Vantatore, Che si vanta, Millantatore; Ostentatore. AVANTAÒRA, s. f. Voce apt. dicevasi la Femmina di Vantatore, Vantatrice; Millantatrice; Ostentatrice.

AVANTARSE, v. V. VANTARSE.
AVANTASO, s. m. (colla s. aspra) Voce ant.
V. VANTAGIO.

AVANTAZO, 8. m. V. VANTAGIO-AVERgHene d'avantazo, Averne d'avvantaggio, cioè Più del bisogno.

AVANTAZO, detto in T. de' Stamp. Vantaggio, chiamasi Quell'asse sopra cui il Compositore assetta le linee dopo che le ha composte. L'assicella incanalata nel Vantaggio, dicesi anche in vernacolo Balestra. AVANTI, avv. Avanti o Avante, Dinanzi, Nanti e Innanzi, In presenza.

ANDAR AVANTI, V. ANDAR — Ottare, dicesi dell'Aspirare o Pretendere che altri faccia per gius di successione, ad alcun comodo o posto.

Avanti o Innanzi, dicesi anche per Prima. Per Di rimpetto, V. DAVANTI. AVANTI TEMPO, Immaturatamente; Innunzi o Anzi tempo; Prematuramente. ANDAR AVANTI, V. ANDAR.

AVANTI, assolut. pronunziato in tuono imperativo per sollecitar altrui ad affrettare il passo o a camminare, corrisponde al toscano Trana o Tran trana, cioè Sbrigati.

DA QUA AVANTI, Da qui innanzi; Da quinci innanzi; Da oggi innanzi; Da quindi innanzi, Per l'avvenire.

EL DAVANTI, Il dinunzi, e risponde all' Indietro, posto in modo sust. come Il di dentro e Il di fuori.

AVANTI E INDRIO, Andirivieni; Dirivieni; Ghirigoro, V. Davanti.

METER AVANTI, V. Meter.

AVANTO, s. m. Vanto; Vantamento, iattanza, millanteria. V. VANTO.

AVANZADIN, add. (colla z aspra) Attempatetto, Ch'è alquanto attempato, ch'è in là col tempo, cogli anni, Alquanto provetto Attempatetta e Sopraslata o Sopraffatta, direbbesi d' una Giovane che non fosse sul fiore.

AVANZO, 8. m. Avanzo, Il rimanente, il residuo.

AVANZI DE TOLA, Rilievo o Rilevo.
V. RESTO e VanZaura.

FAR I AVANZI O I guadagni de dona Checa, Locuz. domestica, Far l'avanzo del grosso Cattani; Far l'avanzo del Cibacca, che a capo d'anno avanzava i piè fuori del letto; Far l'avanzo del Cazzetta, che bruciava il panno di Spagna per far cenere morbidosa; Fare il civanzo di Monna Ciondolina, che dava tre galline grandi per averne due nane e cappellute perchè eran brizzolate.

No gh'è da far avanzi, Non v' è da far calia, vale Non v'è da guadagnare. AVARAZZO, V. AVARON. AVARO, add. Avaro, detto anche Spilorcio; Sordido; Guitto; Pillacchera; Mignatta.

FARSE O DEVENTÅR AVARO, Gettarsi al·

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