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di fianco o di costa. In T. di Medicina, Pleurisia vale Infiammazione della pleura sola; Pleuro - Polmonia, Infiammazione della pleura colla parte prossima del polmone. Prendere un mal di petto, una punta, una caldana.

TOCA DA LA PONTA, Scarmanato e Scalmanalo, Attaccato dal mal di punta. PONTÀ, add. Puntato; Impuntato, Ridotto o Fatto colla punta Punteggiato, Asperso di piccole macchie a guisa di punti. PIATO PONTA, Risprangato, direbbesi ad un Vaso di terra cotta rotto e rabberciato col fil di ferro.

PONTA IN CORO, Appuntato, dicesi a Quello che per aver mancato a far l'uffizio suo è stato notato.

ORA PONTADA, L'ora, appuntata cioè Determinata, stabilita. Appuntatamente, Con appunto di tempo, Al dì destinato, Al terminato tempo.

PONTACAMISA, s. m. V. PONTAPETO. PONTADA, 8. f. Puntata, Colpo di punta o Ferita di punta, che anche dicesi Trufiggitura. V. PUNTATA.

PONTADA, dicono le nostre donne Più pannilini lordi che s'uniscono con una tirata d'ago per darli alla Lavandaia da inondare. Sembra che la voce conveniente potess'essere Puntata.

PONTADA, si dice ancora da' nostri Torcolieri di stamperia a quei tre, quattro ed anche sei fogli uniti che puntano quando sono in bianco, cioè nella prima forma del foglio.

PONTADOR, s. m. puntatore, T. del giuoco del Faraone o d' altri simili d'azzardo. Così chiamasi quello che mette il danaro sulle carte contro al Banchiere. PONTADURA, s. f. Appuntatura. Appuntar uno che non è andato a far l'uffizio suo, quindi Appuntare o Dare un'appuntatu

ra.

PONTADURA DEI stramazzi, Impuntura. PONTÀL, 8. m. Puntale, Fornimento che si mette all'estremità di alcune cose.

PONTAL DEL BASTÓN, Calza; Calzuolo, ed anche Gorbia.

PONTAL DE LA FIUBA, Ardiglione, V. ARDIGIÒN.

PONTAL DE LA SPADA, Puntale del fodero della spada.

PONTAL, T. Mar. Puntale o Incavo, Profondità della stiva d'una nave, cioè l'Altezza del vascello compresa fra gli sbagli e le piane, o sia dal di sotto del primo ponte sino alla colomba.

PONTALETO (coll' e stretta) s. m. Puntaletto, Piccolo puntale.

PONTAPÈRLE, s. m. Picchiapetto, Gioiello, che le donne portano al collo pendente al petto.

PONTAPETO (coll' e aperta) s. m. Fermaglio, Borchia o Scudetto colmo di metallo, Ornamento o Gioiello con cui si punta lo sparato dinanzi alla camicia e si porta pendente.

PONTAPIE, 8. m. Pedana, Quella parte Boerio.

della Cassetta dove il Cocchiere guidando i cavalli punta i piedi. V. POZAPìɛ.

PONTAPIE, detto in T. Mar. Pedagna e Pedagnone, Pezzi di legno messi per traverso d' una galera o altro bastimento a remi, che servono ai Rematori per posarvi i piedi quando sono seduti, e far forza quando vogano.

PONTÀR, v. Puntare, Appuntare, Attaccare con punti di cucito, con ispiletto o simili.

PONTAR A CAMINAR, Zoppicare.

PONTAR, detto in T. di Giuoco, Puntare, Giuocare a un punto i danari.

PONTAR A PARLAR, Impuntare, di Chi parla con qualche difficoltà, con qualche dilazione, che anche si dice Intoppare - EL PONTA UN TANTIN, Egli impunta un poco. V. Co

CONAR.

PONTAR, parlando dei Mercanti. Fallire, V. FALIR.

PONTAR, in T. de' Barcaiuoli significa eziandio Mandar avanti una barca, spingendo colla punta del remo sul fondo del canale o fiume; e ciò fassi quando non v'è acqua bastante per vogare, o quando la barca è molto grossa, e l'acqua non troppo profonda consente che così si faccia. Pontare il remo.

PONTAR, parlandosi di Vino, Inforzare; Inacetire e Acetire.

PONTAR I CAPI DE LA BIANCARIA, Appicciare i panni, cioè Quelli che si hanno a mettere in bucato, che consiste nell' Attaccare col cucito due o più pezzi insieme. I Fiorentini dicono Appuntare.

PONTAR I PIATI ROTI e simili, Risprangare, Rabberciare i vasi rotti col fil di ferro.

PONTAR I STRAMazzi, Impuntire i materassi.

PONTAR UNO, Appuntare uno, si è Far nota di chi non è ito a far l'uftizio suo; il che si dice anche Dare una puntatura.

PONTAR EL CANON, T. Mil. Puntare, Por la mira del cannone. Per la moschetteria direbbesi Mirare.

PONTAR UN AFAR Appuntare, per Determinare, stabilire, o fermare o risolvere insieme con altri. Appuntar l'ora; Appuntare una visita.

PONTARSE, Ostinarsi ; Incapponirsi; Appuntare i piedi; Stare alla dura; Stare al gambone. V. OSTINARSE.

PONTARSE UN ABITO, Accincignare; Succignere, Legare sotto la cintura i vestimenti lunghi per tenerli alti da terra. PONTARIOL, s. m. Punteruolo e Cacciatoia, Piccolo stromento d'acciaio che serve a cacciar fuori qualche pezzo che si trovi impegnato in un buco.

PONTARIOL DA BOTE, Spillo, Ferro lungo un palmo ed acuto, col quale si foran le botti per assaggiar il vino.

PONTARIOL, T. de' Fabbri, Spina, Conio di ferro puntuto, col quale si bucano da'fabbri i ferri infocati.

PONTARIOL, dicesi anche per PONTALETO. V.

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PONTAZZI, Punti cattivi, grandi, malfatli, e intendesi di Cucito Puttiniccio, vuol dire Cucitura o Rimendatura mal fatta.

PONTAÙRA, V. PONTADURA e PONTURA. PONTE, s. m. Ponte, Edifizio che si fa sopra le acque per poterle passare.

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BANDA DEL PONTE, Parapetto; Sponda; Spalletta, Le parti laterali che servono di riparo LASTOLINA, Panchina e Banchina, si dice alla coperta di pietra del parapetto o spalletta Piazza del ponte o Ripiano, dicesi il Piano orizzontale posto nella parte più rilevata del ponte - Piazzetta o Pianerotto del ponte, diconsi que'piccoli ripiani che dividono la gradinata di alcuni ponti PIE DEL PONTE, Montata o Pedata d'un ponte, Quella parte che dal livello del terreno s'alz1, fino al ripiano del ponte TESTA DEL PONTE, Testata del ponte, Quella parte a destra e a sinistra dove il ponte è attestato alla ripa.

PÅR.

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STROPARSE L'ARco d'un ponte, V. Stro

PONTE LEVADOR, Ponte levatoio.

PONTE DA MURERI, Grillo, Specie di Ponte de' muratori fatto di legno, che serve foro per calarlo con canapi sopra le cupole, dove non possono far buche per istabilirvi i ponti.

PONTE DA MONTAR, Ponte, diciam noi per simil. a quei tavoloni che si adattano alle rive delle case nostre per uso di montare e smontare dalla barca. Chiamasi ancora, benchè impropriamente, PÒNTIL. V.

-

Ponti, T. de' Calafati, Grosse travi fitte nel terreno, che, mentre la barca si fabbrica, la sostentano da ogni lato onde non si abbassi Ponti anche si dicono le Tavole, quando hanno la grossezza di circa un' oncia e mezza Ponti altresì le coperte d'una nave; onde si chiama Nave a due ponti, a tre ponti etc. Ponte attaccatoio, dicesi a Quello formato di assi congegnate, che s'attacca ai fianchi d' una nave che si vuol calafatare.

REDURSE A FINIR SU UN PONTE, Finire su i muricciuoli. Il principe Mura e colei fallirà su i muricciuoli, detto per ischerzo e vale Finirla in miseria accattando. PONTE DE RIALTO, V. RIALTO. PONTECANAL, s. m. Pontecanale, Nome che alcuni Idraulici danno così talvolta impropriamente alla Botte sotterranea, per cui passa l'acqua d'un altro fiume attraverso di quello che sta sopra posto. PONTEGIÀR, V. PONTIZAR.

PONTELÅR, v. Punte!lare; Appuntellare; Puntare; Ponzare.

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PONTELAR UNA PORTA, Punlellare o Stangare una porta.

PONTELÅR UN ALBERO, Staggiare, Mettere i puntelli agli alberi quando si caricano di molte frutta, e dicesi anche Palare, Ficcar pali in terra al medesimo oggetto. PONTELETO, 8. m. Pontellino, Piccolo puntello.

PONTÈLO (coll'e larga) s. m. Puntello, Legno o cosa simile con che si puntella.

METER I PONTELI IN BRAVURA, Locuz. Mar. Far carico di forza, Si dice d'un Puntello che si dispone per sostenere un oggetto pesante.

PONTEROL, V. PONTARIOL.

PONTEROLÈTO, s. m. Punteruoletto, Piccolo ferro appuntato.

PONTESELO, s. m. Ponticello, piccolo ponte.

PONTESELO DE CASE, Cavalcavia, L'arco a guisa di ponte da una parte all' altra sopra via.

PONTESELO DA FOSSI, V. PEAGNO. PONTESINA, 8. f. V. Pontina.

PONTESINA DE FOGIE, Vattuccia, La punta tenera delle foglie. PONTICHIO, ZOGAR A PONTICHIÒ, V. ZOGAR. PONTIFICAL, add. Pontificale.

METERSE IN PONTIFICAL, Comparire in pontificale, detto fig. vale Comparire ben adorno, sottintendendosi abito. PONTIGLIARSE, v. Slar sul puntiglio; Ostinarsi; Intestarsi d'una cosa; Ficcar chiodo, detto fig. Aver fermo o fisso il chiodo. V. PoNTARSE e OSTINARSE. PONTIGLIO, 8. m. Puntiglio e Punto, Cavillazione o Pretensione di soprastare altrui in che che sia STAR SUL PONTIGLIO, V. PONTIGLIARSE. PONTIGLIOSO, add. Puntiglioso, Ostinato. PONTIGNÀR, v. Pottinicciare, Far una cucitura o rimendatura malfatta. V. SPONTIGNAR.

PONTİL, s. m. Montatoio, Tavola lunga e grossa, che serve per montar in barca.

PONTIL, noi pur diciamo per simil. ad una specie di Ponticello stabile di legno sporto sull'acqua dalla parte di terra, cui avvicinandosi le barche, vi si monta. PONTIN, s. m. Puntino e Titolo, Quello che si mette sopra l'i, che anche dicesi Puntolino.

PONTIN PER PONTIN, Punto per punto; Capo per capo.

A PONTIN, detto avver. A un puntino, o Di puntina, valgono esattamente, Per l'appunto Far le cose a puntino. PONTINA O PONTESINA, 8. f. Punterella, Piccola punta.

PONTINA DA SCULTORI, Subbiettina, Scarpelletto.

PONTINA, detto in T. de'Maniscalchi, Spinella, Infermita del Cavallo sotto il garetto.

ABITO A PONTINE, si dice Quello d' una donna, il cui lembo sia lavorato o cincischiato a punte, che secondo la moda corrente gli servono d'ornamento. Abilo co! lembo a punte.

PONTIO, add. Puntaguto; Appuntato ; Pugnereccio, Agg. a che che sia che abbia punta e che sia atto a pugnere. V. IMPONTio.

LENGUA PONTIA, Lingua forbila; Parlare forbito, cioè Polito, terso, elegante PARLAR PONTIO, Parlare in punta o per punta di forchetta, Parlare con troppa squisitezza o affettatamente.

UN POCHETO PONTio, Agutetto.

pesce.

V. MÈNOLA.

PONTio, parlando di Favella o Stile, Forbito; Pulito, e vale Terso, Purgato, Elegante. PONTIO, PONTIRÓL, 8. m. T. degli Armaiuoli, Caccia copiglie, Sorta di Punteruolo di ferro con manico di legno che usasi dagli Armaiuoli per cacciar fuori le copiglie e simili, V. CHIODELO.

PONTIZADA, s. f. Punteggiatura; Punteggiamento, Il punteggiare. PONTIZAR, v. Punteggiare o Puntare, Fare o Porre i punti. Impuntire vale Cucire che che sia con punti fissi. V. SPONTIZAR.

In altro sign. Foracchiare e Sforacchiare, Forare con ispessi e piccoli fori, che anche dicesi Bucacchiare. PONTO. 8. m. Punto, Segno, Termine, Estremità indivisibile di quantità senza parti o estensione.

Punto, parlando di Tempo, vale Ora, Istante, Momento di tempo — CAPITÀR IN PONTO, Più appunto o al tempo che l'arrosto, si dice Quando succede alcuna cosa opportunamente IN BON PONTO LO POSSO dir, A tempo proprio ; In buona occasione; A buon punto lo posso dire - IN CATIVO PONTO, A mal punto; ▲ mal termine; In cattivo momento; In mala congiuntura - ESSER SUL PONTO DE FAR QUALcossa, Essere in sul curro di fare alcuna cosa, Vicino a farla PER UN PONTO MARTIN PERSE LA CAPA, Per un punto Mar.. tin perdè la cappa, Prov. che vale che In negozii rilevantissimi talvolta i minimi accidenti ne tiran seco gran cose PASSATO LO PUNTO GABATO LO SANTO, Dettato nostro fam. Chi scampa dun punto scampa di mille; Passa un'ora e passano mille o simili, Prov. che vale che Il male differito, molte volte per beneficio del tempo si scam

pa.

Punto, dicesi a Quel brevissimo spazio che occupa il cucito, che si fa in una tirata d'ago - PONTO A CAENELA, Punto buono o allacciato, Punto di grande stabilità PONTO A CAVALOTO, Sopraggitto, Sorta di lavoro che si fa coll'ago o per congiungere insieme fortemente due panni, o perchè il panno sull' estremità non ispicci e anche talvolta per ornamento-PONTO A Crose, Punto incrociato, dicesi dalle Cucitrici, Ricamatrici etc. Quello che si fa soprapponendolo per traverso ad un altro - PONTO A FILZETA, Punto a filza, o Punto aperto, Maniera di lavoro. V. FILZETA · PONTO A SPINA, Punto a spina, Altra maniera di lavoro che si fa coll'ago PONTO D' IMBA

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-

STIURA, Punto molle chiamano i Sarti un punto lente, con cui si mettono insieme le parti delle vesti e che si cava poi quando son finite a buono. V. IMBASTIÙRA - PONTO INPONTO IN CAGNOLIO, Punto fitto, Stretto DRIO, O DRIO PONTO, Punto addietro o adietro e a dietro, che anche dicesi Punto a costura, Specie di cucito, che si fa cominciando il secondo punto alla metà dell'intervallo lasciato dal primo, nel che s'assomiglia al Gazo, il quale per altro si fa ricominciando il punto secondo precisamente dove fu fatto il primo. I Toscani chiamano Punto addietro tanto il DRIO PONTO, che il Gazo, V. GaPONTO ORBO OVv. INGASIADURA, Punto cieco, chiamasi una maniera di cucire, ove resta un secondo punto aceiecato cioè nascosto PONTO STORTO, Punto zoppo, Il punto dell' ago che non è fatto a dirittura FAR I PONTI DAR DEI PONTI, Appuntare. FISSI, Impuntire No TEGNIR PIÙ PONTO, Non se ne tener brano o Cascara brani e simili, vale Essere o Aver la veste etc. lacera e logora. V. Spontignår.

ZO.

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PONTI DE LE CALZE, Maglie delle calze.

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Punto, A quel segno di posa che si mette nella scrittura al fin del periodo, che anche dicesi Punto fermo o fisso; e quindi Puntura o Punteggiamento, Il punteggiar le scritture. La Virgola () significa il solo interrompimento. Il punto e la virgola (;) delto Puntocoma, un Misto d'interrompimento e di compimento. Li due punti (:) significano Compimento quanto alla sufficienza in luogo del punto e della virgola, quando il periodo è stato lungamente sospeso, quasi affine di dare alquanto più di riposo e alla voce e all' udito-SAVER FAR I PONTI E LE VIRGOLE, Sapere l'interpunzione, ch'è il Regolato modo d'interporre i punti e le virgole nello scrivere SER O METERSE IN PONTO E VIRGOLA, Detto fig. Esser attillato, assettato, acconciato; Esser sulla bella foggia e maniera ; Attillarsi; Mettersi in appunto STAR SUL PONTO E VIRGOLA, detto fig. Star sul puntiglio o in sul punto o sulle puntualità, si dice del Non tralasciare alcuna circostanza, ancorchè minima, per mantenersi sul decoro del grado suo Stare in sulla riputazione, vale Non cedere punto nelle materie riguardanti la riputazione e la stiPARLAR IN PONTO E VIRGOLA, V. Par

ma

LAR.

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Punto per Proposizione, Conclusione o Articolo di discorso Questo è un punto legale - PONTO de rason, Articolo legale ; Punto legale o di diritto PONTO IN QUESTION, Punto controverso PONTO INCIDENTE, Punto incidente o incidentale, T. for. CAPIR EL PONTO, Afferrare il punQUA STA EL PONTO, Qui sta o consiste il punto. Qui è dove giace Nocco. V. BusI

to

LIS.

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PONTO CO LA SQUARA, T. de'Fabbri, Bilico, dicesi un Pezzetto di ferro o bronzo, che si ferma di sotto o sopra gli angoli delle imposte delle porte, per muoverle con gran

dissima facilità, senza affaticare i loro car

dini o stipiti METER LA SQUARA COL PONTO A LA PORTA, Bilicare; Metter in equilibrio, in bilico; Accomodare per l' uppunto.

PONTO DE BURAN, Punto di Burano, Chiamasi il Lavoro di certi Merletti finissimi e pregiatissimi, fatti a punta d'ago come quel li di Fiandra, che si fa dalle donne dell'Isola di Burano singolarmente, ed anche delle vicine di Torcello e Mazzorbo nel Veneto Estuario, dov'è da molti anni introdotta quest'arte.

PONTI DEL ZOGO, Punto. Accusare il punto; Avere il miglior punto; Esser buono il punto. V. Acuso.

PONTO DE STELA, Punto della luna, delle stelle e simili, vale Un determinato aspetto o positura della Luna, delle Stelle o simili, donde, i nostri Contadini ricavano motivi di pronostici del tempo.

PONTI, in T. di Stamp. Registri o Punte, Lamette di ferro, da un capo delle quali sporge una puntina pur di ferro, e che s'attaccano sul timpano del torchio, per collocare tutti i fogli di stampa nello stesso modo.

Ponto de Giuda, Così dicesi talvolta per antonomasia nel parlar fam. e s'intende Il numero tredici, perchè Giuda formava un tal numero fra gli Apostoli.

PONTO, in T. antiq. intendevasi Il minuto dell'ora.

PONTO D'ONOR, V. Onòr.

Cavar de o dai PONTI, Locuz. degli Scultori, vale Dar una forma proporzionale alle parti d'una statua od opera qualunque di pietra, per mezzo e colla regola de' punti che stan segnati sul modello. Questa regola di lavoro non era nota agli antichi, e fu scoperta nel secolo ultimo scorso.

FAR I PUNTI D'Oro a qualcùn, Proporre o Esibire ad alcuno condizioni o patti larghi ed esuberanti.

FAR PONTO, Far punto, cioè Fermarsi, Arrestarsi, Far pausa Parlando di Mercanti, Fallire FAZZO PONTO, Finisco ; Metto o Pongo fine.

IN PONTO E IN BIANCO, Modo avv. Appunto; Per punto; Per uppunto; Per l' appunto, Precisamente.

PONTO, parlando dell' acqua del mare, si riferisce al Flusso marino, ma s'intende ordinario L'AQUA GA PONTO, L'acqua ha punto, vuol dire che Il flusso è naturale o metodico, non contrastato da venti, onde l'acqua giungerà crescendo sino al punto suo naturale. Dicendosi all' opposto L'Aqua PERDE EL PONTO, significa che L'acqua cala, rifluisce.

METER UNO AL PONTO, Meitere al punto; Mettere al curro, vale Aizzare, Instigare. METERSE AL PONTO, lo stesso che PONTIGLIARSE, V.

VESTIO DE TUTO PONTO O VESTIO DE PONTO IN BIANCO, Vestito di tutto punto, civè Posto in grande arnese, in attillatura. PONTO, s. m. T. de' Legnaiuoli, Dado o

Ralla, Pezzo di ferro o di bronzo, su cui girano i bilichi degli usci. PONTO, add. Punto da Pugnere, cioè Ferito con una punta.

ESSER PONTO, Egli è punto, s'usa dire Quando alcuno giuocando perde i danari e quanto più perde più s'infiamma a giuocare; che più copertamente si dice Egli ha del pugniliccio Pugnersi in qualche affare, vale Infervorirsi o Riscaldarsi in farlo e trattarlo.

PONTO SOTO UN' ALA, Lo stesso che BECA SOTO UN'ALA, V. BECA. PONTOLARSE, v. Puntel'arsi, cioè Sostenersi, ma più intendiam noi col nostro termine l'Appoggiarsi che fa alcuno talvolta ad una persona per sostenersi.

CARA ELA LA LASSA CHE ME PONTOLA. Mi permetta d'appoggiarmi, di sostenermi. PONTON, 8. m. Puntone; Puntello, Cosa che serve d'appoggio.

Pontoni, in termine Mil. chiamansi certe Barche di fondo piatto di legno, di rame o di corame, sulle quali si gettano i ponti quando l'Esercito è in cammino. Queste barche si trasportano dietro l'esercito sulle

carra.

PONTONIÈR, 8. m. Pontonaio, e per lo più in plur. Pontonai, si dicono Quegli operai o soldati addetti all'esercito, che sono specialmente destinati formare e custodire i Pontoni o siano Ponti, sui quali passano le truppe. PONTURA O PONTAÙRA, S. f. Puntura; Punzione e Punta, Ferita che fa la punta Punzecchiatura, Puntura più leggiera, come sarebbe quella d'una mosca e simili.

PONTURA NEL PIE D'UN CAVALO, Sproccatura, T. di Mascalcia. PONZER (colla z dolce) v. Pugnere e Pungere, Leggermente forare con cosa acuta ed appuntata Punzecchiare e Punzellare, Leggermente pungere TORNAR A PONZER. Ripugnere.

PONZER, parlando di vino, Pigliar la punta, Dicesi del vino quando e' comincia ad inacetire.

PONZER EL CAVALO COL SPERÒN, Punzecchiare con lo sprone.

PONZER EL CAVALO IN TEL FERARLO, Chiovare, V. PONTURA.

PONZER LA CAMISA A UNO, Maniera met. volgare, che vale Ferire di punta. PONZER LA VENA, Sventar la vena, Far una piccola emissione di sangue. Ponzer qualcùn, detto fig. Pugnere, Destare, Eccitare Sbottoneggiare o Sbottonare alcuno, Dire alcun motto contro a chi che sia Dare il cardo a uno o Cardare, Dir male aspramente di uno - Trafiggere e Mordere per met. vale Pugnere con modi spiacevoli e detti mordaci Pinzare, vale Punzecchiare come fanno le vespe e mosconi che appinzano; onde d'uno che non cessa di cavillare e di mordere altrui si dice Pinza pinza Pugnere alcuno, dicesi per affliggere. Cominuovere, Travagliare.

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PONZER QUALCUN PER PARARLO AVANTI, Broccare o Brocciare, Spingere pungendo, Spronare.

PONZERSE IN QUALCHE AFAR, Pugnersi in qualche affare, Far qualche cosa con calore.

RISPOSTA CHE PONZE, Risposta che cuoce, che punge o pugne, cioè Risposta che affligge.

PONZETÀR, (colla z dolce) v. Punzecchiare; Punzellare, Leggermente pungere Frugare o Frugolare, Stimolar con bastone o pungolo.

PONZIMENTO, s. m. Pugnimento o Pungimento.

PONZÙA (colla z dolce) s. f. Punta ; Punzecchiatura; Punzione, Leggiera puntu· Puntura; Pungimento o Pugnimento, Ferita di punta.

ra

PONZÙA DE PAROLE, Puntura, Motto pungente Dare una fardata, Gettare un motto pungente. V. PONZER e BOTONAR. POPE (coll' o largo) s. m. o Pur▲, Poppa, La parte deretana della barca, contraria alla prora. Si noti però che POPE per lo più, e talvolta PUPA, dicono i nostri Barcaiuoli alla Poppa delle barche piccole, come gondole, battelli e simili, e sempre PoP▲ a quella delle grandi e grandissime. IN POPE, IN Modo di comandare poppa, al Gondoliere, che vada in poppa per guidare e spignere la barca.

Lai de pope, V. Lai.

AVER EL VENTO IN POPE, V. VENTO.
LASSAR PER POPE. V. LASSAR.

MONTAR IN POPE, Montare in poppa, cioè Montar in barea per remigarla. Detto poi figur. è lo stesso che MONTAR LA RABIA. V. MONTAR.

SALDI IN POPE, V. SALDI.

VARDA LA POPE, Guarda la poppa, Detto de'nostri Barcaiuoli, quando vogliono avvertire il remigante d'un' altra barca che gli sia davanti nello stesso cammino, onde non urti in passando colla parte deretana la sua barca.

POPIER. V. PUPIER.

POPIER, 8. m. Voce di gergo dei Barcaiuoli, detta per agg. a uomo nel sign. di Sodomito.

POPOLAZZO, s. m. Popolaccio e Popolaz zo, Gente vile Popolaglia, peggior. di Popolo, cioè Popolo minuto, come Plebaglia, Gentaglia. V. PLEBAGIA e ZENTAGIA. POPULO, s. m. Voce latina ch'è sempre in bocca del popolaccio, in vece di Popolo, che dicesi dalle persone colte.

VARA POPULO, gridano i bassi venditori di qualche commestibile comune abbondante, per invogliare i compratori, ed è come dicesse Guarda popolo! eccoti la magona; Calati o Vieni al buon mercato, alla macca e simili. PORCA, s. f. Porca o Porcella; Scrofa e Troia, Femmina di porco.

Detto a Donna per ingiuria e disprezzo, Porca; Porcaccia; Scrofa; Troia; Giumenta; Zambracca; Mondana;

Carogna o Carogna di sette cotle, per improperio a Donna sporca.

EL XE UNA PORCA, dicesi talvolta ad un uomo, e vale Egli è un poltrone; Ha l'osso del poltrone; Egli è un vile. V. CRAVA. PORCARIA, s. f. Porcheria, Sporcizia,

Lordura.

PORCARIA, nel parlar fam. si dice anche per Smanceria; Smiacio; Smagio; Lezio; Leziosaggine, Atto rincrescevole e noioso.

PORCARIA, diciamo per Purgatura ; Immondizia; Nettatura, Quel che si cava da alcune cose mondandole.

PORCARIA DE LE RECHIE, V. RECHIA. PORCARIA DEI DENTI, V. CALCINAZZO. PORCARIA, diciamo in sentim. fig. per Mala azione; Viltà; Cosa malfatta ; Inconvenienza e simili Pippionata, dicesi d'alcuna cosa che riesca sciocca e scipita, e si direbbe di spettacoli, composizioni e simili, che anche si suol dire Pappolata.

PORCARIE, detto pur fig. Fango, cioè Abituatezza nel vizio, Il fango de' peccati, Viver nel fango.

PORCARIA, si dice ancora fam. nel sign. di Cibo nocivo o indigestibile, di qualità pessima, come sono alcune carni e le frutta non mature.

PORCATO, s. m. Porcastro, Porco giovi

ne.

PORCAZZO, s. m. Porcaccio, Dicesi per lo più ad un uomo per ingiuria. V. PORCÒN.

Detto per Porco grandissimo, Gran maiale.

PORCELA, s. f. Detto in ambidue i sign. V. PORCA.

Per Agg. di altro sign. Poltrona; Infingarda. V. in DONA. PORCELA, s. f. T. de' Pesc., detto anche BULO GRANDO DE MAR, Botle scannellata o Buccino Celata o Morione, Specie di Conchiglia univalve marina del genere de'Buccini, detta da Linn. Buccinum Galea. Questa è una delle più grandi conchiglie del nostro mare; la sua figura è ovale rigonfia spirale. Dalla sua forma, in qualche parte somigliante ad un elmo, le fu dato il nome specifico di Galea. Non se ne fa uso per cibo.

PORCELANA, 8. f. Porcellana, Sorta di terra composta, della quale si fanno stoviglie di molto pregio, che talvolta si chiamano Porcellane, come si dice Rami ai vasi di rame, Stagni a quelli di stagno. Ne'tempi Veneti ed anche posteriormente avevamo una Fabbrica di porcellane sulla fondamenta di S. Giobbe.

PORCELANA, 8. f. 0 ERBA PORCELANA e PORCIGIOLA, T. degli Erbolai, Porcellana o Porchiacca o Portulaca, Sorta di Pianta detta da'Botanici Portulaca oleracea. Questa pianta ha un sapore acre e si mangia

in insalata.

PORCELANA, s. f. T. de' Pesc. Porcella

na, Specie di Conchiglia marina univalve, detta da'Sist. Cyproea Tigris, che ha per

carattere una figura quasi ovata, liscia, con apertura inferiore lunga, i cui margini sono dentati. Questa Conchiglia non è del nostro mare, ma viene tra noi qualche volta portata, e se ne usa per lisciare i panni. PORCELETA, 8. f. T. de' Pesc. Buccino portaspine o Echino, Conchiglia univalve di mare del genere de' Buccini, detta da Linn. Buccinum Echinophorum. Ha il corpo spirale e l'apertura ovata; è frequente; non commestibile. Nota l'Abbate Olivi che sopra le brage ardenti essa dà un copioso glutine porporino, che potrebb' essere opportuno per la tintura.

Con questo nome di PORCELETA s'intende anche un'altra Conchiglia univalve del genere delle Cipree, che si chiama PORCELANA. V.

PORCELÈTA DE MAR, 8. f. Porcelletta, Si dà tra noi questo nome al piccolo Storione, che non oltrepassa i due piedi di lunghezza. V. STURION.

0

PORCELÈTA O SALISSON, Asello o Porcellino terrestre o Centogambe, Sorta d'insetto, detto da' Sistem. Porcellio loevis, e da'Franc. Porcellion Lisse. Questo animaletto ha il suo piccolo corpo senz'ale, coperto da varii anelli scagliosi, che terminano ai lati con moltissimi piedi. Toccato, si contrae in globo. Abita specialmente sotto i vasi de' fiori, sulle finestre e nelle fessure de' muri. PORCELÈTO D'INDIA, 8. m. Porco o Porcellino d' India, Animale noto, venutoci dal Brasile, più piccolo de' Conigli, e che prolifica com' essi. Linneo lo chiama Mus Porcellus. È senza coda, ha il grugno da porco, le orecchie corte e rotondate, ed è buono a mangiare. Si pasce di diversi frutti. di erbe e di biade. PORCELO. V. PORCO.

Detto per Agg. a Uomo, vale Impudico; Licenzioso; Libertino.

Dicesi pure nel sign. di Poltrone ; Vile; Vigliacco; Infingardo; Neghittoso.

FAR LA VITA DEL PORCELO, Fore la mandra o la birba; Darsi alla mandra; Far la vita di Michelaccio. PORCELÒN, add. Sudicione, acer. di Sudicio, Sporchissimo.

Dicesi pure nel sign. di Poltronaccio. PORCHER, s. m. Porcaio e Porcaro, Guardiano de'porci.

PORCHERA (coll' e larga) add. Basoffia, Agg. a Femmina. V. GRASSONA.

Detto per agg. a uomo, Basoffione; Pentolone; Adiposo, Pieno d' adipe, assai grasso, pinguissimo - Lonzo, vale Floscio e propr. Lento, pigro e tardo per grassez

za.

PORCHETA, s. f. Porchetta e Porcellella, La piccola femmina del porco.

Parlandosi di Donna, Lordarella, detto anche in forza di sust. per isvilimento, vale Femmina disonesta. PORCHETO (coll'e stretta) s. m. Porchetto; Porcellino; Porcelletto; Ciaccherino, Piccolo porco. V. Porco.

PORCHETI D'UA PASSA, Così si chiamano in Venezia dai negozianti i Sacchi o Colli ripieni d'uva passa, che vengono dalle Isole del Levante.

AVER O CHIAPAR EL PORCHETO, Aver il mellone, Parlandosi di corso, giostra, regata e simili, vale Esser l'ultimo o il più da poco, perchè alla corsa del palio si usava dar il mellone all'ultimo che arrivava alla riparata. In Venezia nel corso della regata l'ultimo premio è un porcellino, dal che fu introdotta la detta frase.

PORTAR VIA EL PORCHETO, detto fig. vale Aver la parte del torto; Andar col capo rolto; Andare colla peggio.

PORCHETI, chiamansi a Rovigno aleuni pesciatelli di mare del genere de' Lepadogastri, che hanno la proprietà d'attaccarsi alle pietre per mezzo d' un disco carnoso che han sotto il ventre, cavandone l'aria. Il naturalista Nardo ne trovò appunto a Rovigno due nuove specie, una delle quali intitolò Lepadogaster Elegans, perchè di forme eleganti; e Lepadogaster Piger la seconda, perchè d' un aspetto triste e pigro

veramente.

TOR SU EL PORCHETO, modo fam. e met. significa Andare col peggio o colla peggio, che vale Rimanere al di sotto. La nostra locuzione è tratta da Chi nelle regate guadagna l'ultimo premio, ch'è quello d'un porcellino. Potrebbesi anche dire Andare a capo rotto e Andure o Rimanere col capo

rotto.

PORCHISIA) s. f. Porcheria; Sporcizia ; PORCHITÀ) Lordume.

Dicesi ancora per Pigrizia; Lentezza e Dappocaggine.

PORCIGIOLA, s. f. Porcellana, Erba. V. PORCELANA.

PORCINA, s. f. Carne salata e Carnesecca. Propr. dicesi a quella del porco conservata nel sale.

PORCO e PORCELO, S. m. Porco o Porcello, Animale domestico notissimo, che chiamasi da'Sistem. Sus Scrofa. Se il Porco è castrato, dicesi Maiale; se no, Verro; e Porco e Ciacco. V. GRUGNÅR.

Porco, dicesi per Agg. a Uomo e vale Vigliacco, Vile, Poltrone, Più poltron che le cimici Vale anche Infingardo, Infingardito, Lento, Tardo nell'operare, Accidioso. V. PORCELO - Arlotto, dicesi ad Uomo sporco e che mangia e bee molto. V. SPORCO.

PORCO, detto parimente a Uomo per Agg. vale Impudico; Lascivo; Disoneslo. SEOLE DE PORCO, V. SÈOLA.

DA NADAL SE MAZZA EL PORCO, S. Tomè piglia il porco per i piè. La festa di S. Tommaso è nel giorno 29 dicembre.

EL SALTO DEL PORCO, Corpo satollo, anima consolata, Si dice di Chi appena spinto giù il boccone si pone a poltrire.

SA.

STAR COME PORCO IN GRASSA, V. GRAS

PORCO IN GRASSA NO XE MAI CONTENTO, Tu stai nel grasso e sempre n'esci ma

gro, e dicesi di Chi vive con tutti i suoi agi e non è mai contento; o pure di Chi nangia molto e poco ingrassa.

DEVENTAR PORCO, Avvilirsi; Sbigollirsi, Perdersi d'animo. V. IMPOLTRONIK.

STAR DA PORCO, Stare in barba di gatto o di micio, Aver tutti i suoi comodi. COMPRAR EL PORCO, Maniera ant. che vale Fuggire; Sottrarsi.

BROAR EL PORCO, V. BROAR. CRIAR DEI PORCHI, V. CRIAR. PORCO, add. Sporco; Sucido.

AVARIZIA PORCA, Avarizia sordida - AVARO PORCO, Avaraccio; Spilorcio; Pillacchera.

TRATAMENTO POR CO, Trattamento sudicio, vale Ristretto, miserabile, che non ba

sta.

PER LA PORCA NECESSITÀ BISOGNA CHE LO PREGA LU, Bisogna per marcia necessità ricorrere a lui.

A LA PIÙ PORCA, V. in MALEDÈTO. PORCO CENGIAL, 8. m. Cignale o Cinghiale, detto da'Sistem. Aper. È una varietà del Porco domestico.

PORCO DE MAR, s. m. T. de'Pesc. Pesce porco, e nel plur. Pesci porco, detto anche Centrina e da Linn. Squalus Centrina. Il suo corpo è quasi triangolare, la testa piccola terminata in punta smussata, la carne dura e vile. La sua pelle ricoperta di tubercoli duri, grossi e rilevati, si secca e serve per polire de' lavori di legno quasi come la pomice. Nota il diligentissimo Nardo, che da questo pesce potrebbesi ricavare l' Ittiocolla cioè la Colla di

pesce.

PORCOLA, 8. f. e per lo più PORCOLE in plur. Busse; Balliture; Colpi; Picchiate; Percosse.

DAR LE PORCOLE, Dar busse, vale Percuotere, Bastonare.

CHIAPAR O SCOder le porcole, Andar a Legnaia; Esser battuto; Toccare un rivellino o un rovescio di mazzate - Toccar le busse o le nespole, direbbesi di picchiate più leggieri e moderate. PORCON, add. Porcone; Vigliaccone; Gaglioffo; Gaglioffsone; Infinyardaccio; Poltrone, Dicesi ad Uomo per ingiuria - Schifanoia; Scioperone; Fuggifatica; Acculato; Che sta colle mani giunte come un boto; Che sta a cul pari, Ozioso. V. MISEBÒN.

PORCONA, add. Dappoca; Dormalfuoco; Pocofila, Detto per Agg. a Donna che non bada a quel ch'è dovuto.

Detto per Accr. di PORCA, nel secondo sign. V.

PORCOSPİN, 8. m. Istrice, Animale quadrupede armato di lunghi pungiglioui sul dorso, in ciò diverso dal Riccio che n'è tutto coperto; contratto in globo non teme neppure il Leone. È chiamato da' Sistem. Hystrix cristata.

Ve n'ha un'altra specie che va vagando la notte, che ravvolge la coda sui rami per non cadere, che scocca le spine contro l'i

nimico da non potersi più estrarre, e si chiama in sistema Hystrix prehensi'is.

Riccio o Porco spino o spinoso è un Animale quasi simile all'Istrice, sparso tutto il corpo di aculei; irato si contrae anch' esso in globo, ed è chiamato da'Sistematici Erinaceus Europaeus. PORÈSSA, s. f. T. de' Pesc. Chiamasi con tal nome la Femmina del Granchio Cuncer Pagurus. V. GRANCIPORO. PORÈSSA SALVADEGA, 8. f. T. de' Pescat. Specie di Granchio marino a coda corta, detto da' Sistem. Cancer Poressa, Olivi. Esso ha il corpo o sia il torace ovale da ciascun lato, con quattro pieghe e l'estremità delle mani nere. Abita tra i sassi del litorale della laguna. PORÈTI, s. m. dicono i Maliscalchi a certe Esulcerazioni delle gambe posteriori, che soffre il Cavallo tra il cannone e la pasturale della parte di dietro; donde geme un umor putrido giallognolo, che in seguito si fa fetente.

PORETO, s. m. Piccolo porro, cioè Piccola escrescenza dura che formasi in pelle V. PORO.

PORETI DE LA PELE, Porello, dim. di Poro, Piccolo meato. V. PORO nel secondo signif.

POREZZOLO, s. in. T. degli Erbolai, Cicerbila e Terracepola, Erba detta dai Sistem. Sonchus oleraceus, Linn. varietas loevis. Pianta lattiginosa con tronco ramoso, fistoloso, che si mangia ancora in iusalata.

PORIZIÒL, s. m. (colla z dolce) Voce ant.

V. PURASENE.

PORO, s. m. Porro. Porri diconsi quelle piccole escrescenze dure tonde e prive di dolore che nascono per lo più nelle mani e si dicono anche Verruche. V. ERBA DA PORI. PORI DE LA PELE, Pori, Piocoli meati della pelle e della cotenna dove svapora il corpo; come anche si dice de' Meati degli alberi e delle piante, e generalmente d'altri corpi e d'altre cose.

Porro, Pianta del genere delle Cipolle, conosciuto da'Sistem. col nome di Allium porrum. Si fa nelle vivande lo stesso uso del Porro come delle Cipolle; dicesi an che Porrino - Porro capitalo si chiama quello che ha il capo grosso.

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Porro selvatico o Ampelopraso, detto in Toscana Porrandello o Porro di vigna, è una specie di Porro che ha lo stesso sapore dell'altro, ma è assai più duro da masticare, e d'odore molto acuto. È chiamato da'Botanici Allium vineule.

SRADICAR O CAVAR I PORI, Eradicare i porri o le verruche, Curarle.

NOL XE ANDA PER FOGIE DE PORO, Locuz fam. e fig. Non andò per pigliar aria; Non ci ando per nulla o per poco, Dicesi di Chi si porta in un luogo ad effetto di fare qualche cosa importante. POROFIGO, 8. m. Condiloma, 8. f. Verruca gallica, Escrescenza carnosa che nasce altrui sul pene per morbo gallico..

Porro fico, T. Chirurgico, dicesi a Sorta di tumore come il fico, che talvolta viene nelle emorroidi.

PORÒNI, s. m. Voce del Contado o FONDI DE LA BOTA chiamasi la Feccia del vino, cioè Quella che rimane nel fondo della botte, consumato il vino, e che si distilla per farne acquavite.

PORTA, s. f. Uscio ed anche Porta, si dice delle Case Porta, dicesi più propriam. quella delle Chiese e delle Città.

Il legname che chiude la porta, dicesi Imposta, e Imposle se sono due parti; e tutte due le parti unite, Impostatura.

SOGIER DE SOTO DE LA PORTA, Soglia, Quella che si calca col piede in passando. V. SOGIER

SOGIER DE SORA, Architrave, La parte che sovrasta alla soglia — Erte de la PORTA, Slipiti, Membri dell' uscio che posano in sulla soglia e reggono l'archi

trave.

PORTA DEI ARMERI, Sportello, si chiama l'Imposta degli armadii.

PORTA DE STRADA, Porla da via. PORTA IN BANDA, Porta di fianco o laterule, La porta nou maestra.

AVER PORTA AVERTA, detto fig. Avere scala franca, cioè Passo libero, libertà di andar o di stare.

CHIAMAR A LE PORTE, dicevasi Una misura disciplinare o di gastigo usata ne' tempi Veneti dai Consigli di quaranta e dalle Magistrature, coutro qualche Forense o altrimenti contumace, per essere formalmente redarguito. Il quale citato doveva presentarsi ogni mattina all'ora di terza all' uscio o porta della sala o stanza dell' Autorità, e rimanervi ad arbitrio di essa per molte ore e ricomparirvi per molti giorni di seguito. Quando si chiamava alla BusSOLA, s' intendeva dinanzi ai Capi del Consiglio de' dieci. V. BÚSSOLA.

CHIAPAR LA PORTA, Maniera fam. che vale Andarsene, Fuggirsene da un luogo ove si teme restando di qualche pericolo.

SERAR LA PORTA IN TEL MUSO, Dar del mostaccio nell' imposta; Serrar la porta in sulle calcagna, in fuccia.

Spenzer su la porta, V. Spenzer.

TROVAR LA PORTA SERADA, Trovar l'uscio ghiacciato, chiuso o fitto con un braccio di chiavistello; Trovar l'uscio imprunato, Dicesi quando alcuno va per entrar in un luogo e non gli riesce.

STAR MENANDO LA PORTA, Far pilastro e pergola; Menarsi l' agresto, valgono Non aver da far nulla, Stare ozioso.

TEGNIR LA PORTA DE LA BOTEGA IN SFESA, Stare a sportello: Come si fa ne'giorni festivi.

TIRARSE LA PORTA DRIO, Tirar a sè la porta; Tira a te la porta, vale Chiudila.

PORTE D'UN PIUME, Sostegno o Callone, chiamano gl' Idraulici una Fabbrica, che attraversando un fiume o un canale, serve. a frenare la velocità dell' acqua e a sostenerla per comodo della navigazione ; il qual Sostegno si chiude con imposte duplicate,

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