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Dante nel X. Canto dell' Inferno, nel
XV. del Paradiso, e il Boccaccio nella
Novella IX. della VI. Giornata.

Fra gente di tal costume dovea cer. tamente aver credito una Eresia, che non ammetteva Purgatorio, nè Inferno, che rigettava la Confessione auriculare, e che credeva che il peccato non dipendesse dal libero arbitrio; che predicava da per tutto l'Usura non esser proibita (vizio, che forse più di tutti gli altri, ha dominato la nostra Città) e che i Magistrati non avevano autorità di punire i Malfattori.

Sul finire del XI. secolo, o sù i principi del XII. penso, che si introducesse questa Eresia nella Toscana, e in conseguenza nella Città nostra, mi fa cost pensare il Cardinal d'Aragona, quale nelle Vite dei Romani Pontefici narra, che nel 1207. furono trovati da Inno- < cenzio; III. molti di questi Eretici in Viterbo, e per opera del medesimo sterminati, e repressi, onde non parmi difficile, che si fosse in questo tempo estesa anche in Firenze, tanto più che nella Cronichetta della Vaticana illustrata nel¬ le Novelle Letterarie di Firenze del

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1747. si legge 1173. XVIII. Kal. Maii Ind. VI. propter Paterinos aniissum est officium in Civitate Florentina. E si sa di certo che, nel 194. molti di questi Eretici, erano in Prato, ove Errico VI, mandò Errico Vescovo di Vormes per punirgli, i

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Dai mentovati Processi si sa certamente che innanzi al 1212. era in Firenze il mentovato Paterino Filippo PaIzernon quale disseminava i suoi falsi Dommi, ed erasi fatto dei seguaci, poichè essendo stata carcerata intorno al 1227. una donna eretica nominata Lamandina moglie di Rinaldo di Pulce, de-. pose nel suo esame, che fino da quindici anni indietro aveva udito il suo Cognato lacopo d'Acquapendente, e un certo Gherardo Cipriani, insegnare la falsa dottrina di Filippo Paternon, Que| sto Paternon faceva nella Città nostra la figura di Vescova, come ho già detto, e teneva ministri, e Predicatori della sua Eresia, fra i quali sono nominati Marchisiano, che fu quello che pervertì Gherardo Cipriani con tutta la sua Famiglia; Farnese, Torsello, Brunetto, e Iacopo da Montefiascone. 1 2

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Questi empi ministri, e il loro sacrilego Maestro furono favoreggia i, e sostenuti, siccome dai Processi suddetti rilevasi, da Pulce di Pulce § da Gherardo Cipriani, da Chiaro di Manetto, da Cante di Lingraccio, da Uguccione di Cavalcante, dalle Famiglie Saraceni, è @Malpresa e principalmante da Burone Baroni come già ho dimostrato ; si cros vano altri Eretici intorno questi tempi, e sono un certo Giovanni, e un tatoRistoro da Prato, Guido di Caccia Conte di Cascia di Val d'Arno; (8) Messer to Pre te del Ponte a Sieve, Migliore da Pratoj un Uomo di Poggibonsi; due Donne di Poppi, Andrea di Fedee Migliorata. Cómi pagna figlia d' Albanese Maria del fue Rug giero da Pulciano del Mugello, Contessa figlia di Bonfigliolo, Andrea di Ugolino da Civitella Contado d' Arezzo, Cittadino y Al tomanno Contelda, Allegrazia Uberto di Gherardo, é Bona moglie di Ricovero - da Poppi

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Giovanni da Velletri Vescovo della

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(8) Cascia è un tratto di paese nel Vald Arno di sopra, ove sono varie piccole Castella, fra le quali la più considerabile è Reggelle.

nostra Città intorno al 1226. credè. bene di procedere contro il detto Paternon, e coll' ajuto del Governo politico fattolo arrestare lo fece tradurre nelle pubbliche carceri, ove trovatosi 1 quello sciaurato più per viltà, che per ravvedimento finse di pentirsi dei suoi errori, ed ingannato il buon Vescovo #Giovanni da questo falso pentimento, incautamente feces restituirle la libertà, poichè appena fu libero tornò salles primiere Conventicole, ed ai soliti errori.

Si affaticavano i Vescovic fedci ibuo ni Cattolici a perseguitare l' Eresia, ma erasi tanto dilatatas, e stabilita da per tutto, che sembrava quasi impossibile di poterla estirpare; ma per divinami, sericordia nati in questi calamitosiitempi i due insigni Ordini Religiosi, Domenicano, che ebbe principiosul cominciare del secolo XIII., e che fu confermato da Onorio III. nel 1216., ́e Francescano instituito nel 1208. & confermato da Innocenzio III., dal Concilio Lateranense IV nel 1215., e da Onorio III. nel 1224. i seguaci di questi due santi Ordini si opposero colla predicazione del Vangelo all' Eresia la qua

le poterono finalmente per gloria di Dio, per vantaggio degli uomini estirpare. Venne dipoi in Firenze circa al 1244. per ordine d' Innocenzio IV. Pietro da Verona, che la Chiesa venera col titolo di S. Pietro Martire, quale pieno di zelo per la vera Religione predicò, escla mò, contro l'Eresia, ma vedendo; che tutto era inutile fattosi capo del Partito Cattolico andò ad incontrare coll' arme alla mano le squadre degli Eretici alla Croce al Trebbio, e poi alla piazza di S. Felicita, nei quali due luoghi diede loro una sanguinosa rotta.

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Dopo questa azione scemò di numero il partito degli Eretici, e a poco, a poco affatto si dileguò, e gl'Inquisitori poterono pacificamente fare i loro processi e i Religiosi attendere alla predicazione della sana Morale.

Tornando adesso alla Famiglia dei Baroni dirò, che mi convien credere, che il mentovato Barone difensore degli Eretici si ravvedesse, e seguitasse dipoi il partito dei buoni, poichè nel 1250. allorchè in Firenze per la prima volta fu depressa l' Aristocrazia, e che furono creati per Supremo Magistrato rap

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