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e non ľumana natura , ed avessse un Corpo del tutto celeste. Erano i Parerini in generale uomini amanti le conventicole, e i nascondigli; erano impostori , simulatori, ed ippocriti, osceni, incescuosi, empi, e crudeli , e ostinaci nell'errore. Distruggevano egualmente la Religione, e la Politica, ed erano P nemici del pari della Potestà Politica, ed Ecclesiastica , e furono condannaci nel Concilio III. Lateranense. Furono ve costoro perseguitati anche dalla potestà Politica ; Errico VI. Imperatore ordinó severissima punizione contro i Paterini , come la confiscazione dei beni, la distruzione delle loro Case, e la caccura delle Persone, come dimostra un insigne Carta del 1194. appartenente all' Archivio di Prato, e distesa dal Legato di esso Imperatore Errico Vescovo di Vormes contra i Paterini di Prato. Ortone IV. Imperatore trovandosi nel 1210. in Ferrara fece una Legge, colla quale condannava a varie pene questi Erecici. Federigo II. Imperatore nel 1220. nel giorno medesimo in cui ricevè dal Som mo Pontefice Onorio III. in Roma la Corona Imperiale , pubblicò il celebre

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129

Edicto , che trovasi inserito nel corpo del Diritto Civile, al titolo de Hierea ticis do Manicheis del Codice Giustinianeo, col quale condannava d'infamia , di confiscazione ; e. d’ultimo : supplizio į Paterini, ed altri Eretici di quei tempi, e nel 1224. trovandosi in Padova promulgò due altre Leggi contro

contro COstoro . Questo Regnante non ostante turte le suddette severissime Leggi in= vece di perseguitare piuttosto favori i Parerini, e diede loro campo di stabilirsi, è sempre più dilararsi, come dottamente avverte Paolo Sarpi nel suo Discorso sopra l' Inquisizione dello Stato Veneto. Potè ?? Eresia dei Paterinį introdursi facihnente' in: Firenze, e in tutta la Toscana , perchè nei secoli XI. e XII in questa misera. Città, non ostante il zelo, e le premure del nostro glorioso Conciệtadino S. Gio. Gualberto, e di tutti i Monaci Vallombrosapi, ser guita va un cosiume depravato, una riPassatezza di vivere, e una quantità , massima di Cherici simoniaci, e concubinari, talmente che eravi una spee cie di Epicureismo, come dicono il Malespini, il Villani, e il divin. Pooed T. VI.

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nelle Vice dei Romani Pontefici narra a falsa

la força
13
Dante nel X. Canto dell' Inferno, me!
XV. del Paradiso, e il Boccaccio nella
Novella IX. della VI. Giornata.

Fra gente di cal costume dovea ceru
tamente aver i credito una Eresia , che
non ammetteva Purgatorio, nè Inferno,
che rigettava la Confessione auriculare,
e che credeva che il
pendesse dal libero arbitrio ;; che

pres
dicava da per tutto l'Usura non esser
proibita ( vizio, che forse più di cucci
gli altri, ha dominato la nostra Città)

Dc e che i Magistrati non avevano autori: cà di punire i Malfactori ,

Sul finire del XI. secolo, o sù i principi del XII. penso, che si introducesse quesca Eresia nella Toscana, e in conseguenza nella Città nostra, mi fa cosi pensare il Cardinal d'Aragona, quale che nel 1207. furono trovati da Inna: cenzio: III. molti di questi Eretici in Viterbo, e per operą del medesimo stero minati; e repressi, onde non parmi dil: ficile, che si fosse in questo tempo scesa anche in Firenze , tanto più che nella Cronichetta della Vaticana iilustrata nela le Novelle Letterarie di Firenze del

1747

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1747. si legge 1173. XVIII. Kal. Maii Inde VI. propter Paterinos': aniissum est officium in Civitate Florentina. E si sa di certo che nel 1194. molci di questi Eretici, erano in: Prato, ove Errico VI, mandò Errico Vescovo di Vormes

pek punirgli . i

Dai mentovati Processi si sa certamente che innanzi al 1212, era in Firenze il mentovato Paterino Filippo Paiernon quale disseminava i suoi falsi Dowmi, ed erasi fatto dei seguaci , poi, chè essendo stata carcerata intorno al 1227, una donna erecica nominata La, mandina moglie di Rinaldo di Pulce , de-. pose nel suo esamę, che fino da quindici anni indietro aveva udito il suo Cognato lacopo d'Acquapendente, e un cerco Gherardo Cipriani, insegnare la falsą dottrina di Filippo Paternon, Questo Paternon faceva nella Città nostra la figura di Vescova, come ho già detto, e teneva ministri, e Predicatori della sua Eresia, fra i quali sono nominati Marchisiano, che fu quello che perverci Gherardo Cipriani con tutta la sua Famiglia; Farnese, Torsello, Brünetto , lacopo da Montefiascone,

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(8) Cascia è un trai no di sopra , ove sono varie piccole Castella, dica

1. Questi empi ministri, e il loro sam crilego Maestro furono favoreggia i, e sostenuti, siccome dai Processi sudderci rilevaşi , da i Pulce di Pulcéj da Gherardo Cipriani ,-da Chiuro di Mineco; da Cance di Lingraccio, da-Uguccione di Cavalcante, dalle Famiglie Saraceni , e Mali presa? 6 principalmante da Buroné. BaToni come già hos dinoscrato ; si trom vanori Eretici intorno questi tempi, e sono un cerco Giovanni, e un tato hi

ро storo du Praco, Guido di Caccia Conta di Cascia di Val d'Arno; (8) Messer-lo Prom je del Ponte à Sieve, Migliore dut Prako i un Uomo di Poggibonsi, due Donne di Poppi, Andrea di Fedezte Migliorata. CÁNH pagna figlia d'Albanése ; Maria del fri Ringan di giero da Pulciano del Mugello. Contessa figlia di Bonfigliolo, Andrea di "Ugolino che

pii Civitella Contado d Arezzo, Cittadino jilla iomanho , Cohtelda s Allegrázia - Ubertonti Gherardo, é Bona nioglie di Ricovero - die

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nou! Giovanni da Velletri Vescovo della who

110 fra le quali la più considerabile è Reggello,

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