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presentante la Repubblica i dodici Anziani del Popolo Fiorentino, il detto Barone fu uno dei detti Anziani, come rilevasi dall'Istrumento di Confederazione fatta in quell'anno con i Geno vesi esistente nelle Riformagioni lib. de' Capitoli 29. a c. 123. Se in quell'anno egli non fosse stato Cattolico, e nemico degli Aristocratici, egli di certo non averebbe riseduto in quella Magistratura, poichè in essa non potevano risedervi, che i soli Cattolici, e i nemici degli Aristocratici.

Dal Quinterno delle Consulte al tempo de' 14. Buonomini che esiste nel detto Archivio delle Riformagioni si ha contezza di un figlio di detto Barone nominato Ciajo trovandosi, che risedè nel sommo Magistrato de' 14. Buonomini nel 1281, già istituito, come ho detto nel Terzo Tomo, dal Cardinal Latino nel 1280.

Seguitarono sempre i Baroni ad essere buoni Cittadini, e nella celebre battaglia di Monte Catino in Val di Nievole seguita nel 1315. Guido di Lapo Baroni che vi combatteva per la Patria vi perdè miseramente la vita, come leg. gesi nel migliore Cod. 413. Gior

Giorgio di Barone Baroni, nel 1328., e nel 1331. fu Console dell'Arte della Lana, il qual Magistrato godè nel 1330. anche Tommaso di Barone Baroni fratello del suddetto Giorgio.

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Otto volte questa Nobil Famiglia godè il Priorato, ed una volta il sommo onore del Gonfalonierato di Giustizia: il primo che fosse dei Priori fu il suddetto Giorgio di Barone Baroni nel 1335. quale nel 1337. fu anche Gonfaloniere di Giustizia.

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Quando si estinguesse questa stirpe non ho potuto rinvenirlo, è peraltro vero che nel 1517. si conservava, poichè trovasi in quell'anno un' Istrumento contenente la vendita fatta di un Podere da Filippo Baroni Lupicani a Piero di Zanobi Landi.

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BATTIMAM ME.

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DA

A una Carta esistente nell' Archivia delle Monache di S. Felicita di Firenze del dì 30. Luglio 1169. Ind.

2.

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2. regata da Bellerio Giudice, e Notajo, contenente la memoria della vendita fatta da Berlinghiero di Martino di Galeffo a Cecilia Abbadessa di S. Felicita della metà di un pezzo di Terra posta a Legnaja in un luogo detto il campo del Re si ha notizia sicura della Famiglia Bartimamme leggendosi fra i Testimoni Longobard. fil. Ugonis Battimamme, e poco dopo la metà del secolo XIII. trovasi notato Pietro Battimamme, come confinante a certa Casa di Guidone della Pelle posta nel Popolo di S. Ilario a S. Gaggio, nell' Estimo fatto nel 1266. dei danni cagionati dai Ghibellini ai Guelfi nel 1260.

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Queste due sicure memorie sono bastanti per assicurarci che questa Famiglia è antichissima nella Città nostra, e per quanto non abbia trovato alcun Documento che mi assicuri avere essa goduto il sommo onore del Consolato non ostante le maggiori diligenze da me fatte, pure è da credersi, che fosse in quei remoti tempi di qualche distinzione, poichè le testimonianze ai pubblici Contratti per lo più si prestavano da persone distinte, e perchè è innegabile,

che

chè nel 1269. possedesse Beni in Cóntado, mentre se non avesse posseduto, non si troverebbe confinante alla Casa di Guidone della Pelle posta a S. Gaggio. Giovanni Villani fib. 6. Tib. 6. cap. 80. nar rando le Famiglie del partito Guelfo, che nel 1260. fuggirono di Firenze per evitare il furore dei vincitori Ghibellini, tra le Casate principali di Popolo pone anche quella dei Battimanìmi. Se meritò questa Casata di esser notata dal Villani, è ben facile comprendere, che di sommo riguardo, o per la sua antichità, o per le sue ricchezze benchè del ceto popolare, esser doveva.

Godè questa Famiglia una sola volta il supremo Magistrato dei Priori nel 1319. nella persona di Piero di Fornajo Battimamme quale forse è quello stesso da me sopra rammenta Questa è l'ultima notizia che ho trovata di questa Famiglia, la quale quando si estinguesse non ho potato rinvenirlo.

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