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Cosimo di Matteo Bartoli, fu un det to, e degno Sacerdote, e Cosimo I., che bene conosceva il di lui merito lo elesse il dì 19. Dicemb. 1540. Proposto di S. Giovanni. Questi fu an valente scrittore dei suoi tempi e pubblicò diverse opere, tra le quali alcuni Dialoghi, assai stinati per la purgatezza della lingua, e tradusse le e tradusse le opere di Leon

Battista Alberti.

Si diramò nei tempi anda questa Famiglia, e alcuni si stabilirono in Francia ove nel 1627. fiorì Girolamo d'Alfonso di Raffaello Bartoli, Cav. di Malta, e molto benemerito al suo Ordine.

Esiste anche di presente questa no bil Famiglia nella Città nostra nella persona dell' Ornatissimo Patrizio Signor Marco Bartoli.

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Ell' Estimo tante volte citato fatto dai Guelfi nel 1266. dei danni loro cagionati daj Ghibellini nel 1260.

leg

leggesi tra i confinanti a certo Mulino in Mugello di Messer Ubertino da Gavilla Filij Dom. Buonaguide Bandi. Questa è la prima memoria, che ho trovata di questa Famiglia, la quale per possedere in Mugello, non sono lontano dal credere, che da quella Provincia derivasse.

Nel 1319. godè questa Famiglia per la prima volta il Priorato nella persona di Ricco di Bando, e la seconda volta nel 1323. nella persona di Rucco di Bando. Dopo questo tempo ho ragione da credere, che questa Casata fosse privata degli onori della Repubblica, poichè trovasi una Carta del 1363. esistente nella Libreria dei PP. di S. Paolina. di Firenze nella quale si legge quanto appresso. Nobilis Vir Guardinus quond. Rucchi de Bandis dixit se, & suos de cetero velle appellari de Guardinis, & pro novis Armis elegit scutum &c. Questo Documento prova abbastanza che nel 1393. la Famiglia de Bandi era nel numero dei Magnati, e che Guardino di Rucco per ritornare ai primi onori, cambiò Arme, e Cognome, come fecero in quell'anno moltissime Famiglie. K 3

Godè

Godè di nuovo questa Famiglia il Priorato nella persona di Michele di Guardino, quale fu dei Priori due volte, cioè negli anni 1411., e 1425, e nel 1423. era stato dei X. della Guerra contro Filippo Maria Duca di Milano. Merita questo Michele di esser commendato per la sua pietà, e per alcuni ornamenti fatti a sue proprie spese alla nostra Città. Primieramente è da notarsi una stupenda Libreria di Codici membranacei ms. da Esso lasciata ai PP. Minori Conventuali del Convento di S. Croce di Firenze, i quali tengono detti Codici distribuiti in 60. banchi. Il Giuspadronato della qual Libreria lasciò all' Arte dei Mercatanti, ai Consoli della quale ogni anno dai Frati veniva fatto un Pranzo, in segno del loro Giuspadronato. Nel 1411. con grande spesa restaurò la Chiesa di S. Niccolò oltrarno, e fabbricovvi una Cappella, ponendovi una Tavola rappresentante la SS. Vergine quando è Annunziata dall' Angelo di mano di Alessandro del Barbiere. Ne contento di tanta sua beneficenza nel suo Testamento in cui chiama sua Erede universale l'Arte dei Mer

ca

catanti, l' obbligò con perpetuo legato a mantenere il tetto della Chiesa, ed il lastrico di pietra, che dalla scalinata rigira di fuori verso ponente. Il Cadavere di questo buon Cittadino fu tumulato in detta Chiesa di S. Niccolò, dove appiè della sua Cappella in un lastrone di marmo intagliate furono queste let

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