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1231. si ha notizia, che tra quelli vi fu Ughetto di Benincasa del Borgo S. Lorenzo in Mugello. Questa memoria è bastante per assicurarci, che da quel luogo questa antica Famiglia è derivata. Poco dopo questo tempo credo che i Benincasa, o alcuno di essi fissassero il loro soggiorno in Firenze, poichè trovo, che Ughetto nel 1247. Vanni, e Bartolo fratelli, e figli di Bruno Benincasa, furono matricolati all' Arte della Seta, come apparisce da un antico registro di Matricolati appartenente all' Archivio di quell' Arte, e nel 1252. Ser Oddo di Ughetto Benincasa esercitava il Notaro nella Città nostra, come apparisce da varj Istrumenti di quell'anno da esso rogati, e precisamente da una. Carta esistente in S. Maria Novella, che contiene la licenza data da Messer Francesco Vescovo di Firenze al Priore, e Canonici di S. Paolo di vendere un pezzo di Terra di Panora 21. ai frati di S. Maria Novella posto sulla Via nuova fra S. Sisto, e Mugnone (10). T. VI. Non

M

(10) Questa Via nuova oggi si chiama la

Via

Non solo è cosa certa che in quell' anno 1247. la Casata Benincasa fosse in Firenze, ma è altresì certo, che era ammessa al godimento degli onori della Repubblica, trovandosi nell'anno 1253. Borgo di Benincasa intervenuto al Consiglio del Comune convocato per ratificare la pace già fatta fra i Fiorentini, Lucchesi, Pistoiesi, e Pratesi, come apparisce dall' Atto esistente nel lib. de' Cap. 29. a c. 348.

il

Introdotto il Magistrato dei Priori per supremo della Repubblica dieci volte fu goduto da questa Famiglia, e la prima volta nel 1283. nella persona di Lottieri Benincasa, e una volta godè il som mo onore del Gonfalonierato di Giustizia.

Fu soggetta anche questa Famiglia a quelle terribili vicende alle quali so

no

Via del Sole, conciosiachè l' altre due, che da Mugnone arrivavano a S. Sisto, l'una Borgo di S. Pancrazio si diceva, e in oggi Via della Spada, e l'altra la Via delle Belle Donne, che così chiamasi anche presentemente. Correva allora Mugnone su per la Piazza nuova di S. Maria Novella, ed eravi un Ponte.

no soggette le famiglie di distinzione in in Governo rivoltoso come era quello della Repubblica Fiorentina, e però fu privata del godimento dei Magistrati, e di tutti i pubblici onori; Ma nel 1370. conosciuta forse l'innocenza dei Benincasa, o perduta la memoria dei loro misfatti, furono di nuovo abilitati a tutti gli onori come apparisce dal libro delle Provvisioni di quell' anno a

C. 102.

Circa a questi tempi questa Famiglia trovo, che erasi diramata nella Val di Nievole, e precisamente in Pescia, e nell' antico Castello di Massa e forse colà andarono i Benincasa ad abita e allorchè in Firenze furono privati dei loro Diritti ai pubblici onori. Mi assicura, che in Pescia, ed in Massa abitavano i Benincasa una lettera di Filippo Benincasa scritta da Massa di Val di Nievole a Michele Benincasa, suo Nipote a Firenze a dì 14. Aprile 1397. la quale trovasi nei celebri Codici Stroziani, ed è del seguente tenore Spectab. Vir & Nepos Carissime Carissime omne

gaudium.

Per Messer Nicolajo di Bifolco hono

M 2

ran

rando Piovano di chesto Logo che viene chosti per parlare ai Magnif. Priori delli torti, che li fanno chesti Operai vi scrivo che facciateli favore, e assistenza, perchè possa havere lustizia, & così lo rimetto nelle vostra braccia, maxime che Voi po tete assai. Chesti Operai sono maligni, tutto fano per odio e malivolienxa, e di chesto posso darve ogni sicurtà; Piero nuo Fratello che istà a Pescia se non era chesto bon Piovano come sapete havea assai guai, & per sua gratia, e benignitade fu liberato d'ogni coxa fori che di stare in Massa. Aspetterò che Voi mi riciegiate in qualche cosa azò possa demostrarve l'amore e affezione mia. Lapa vostra Zia vi saluta. Io di nuovo vi raccomando mille volte chesto buon Pievano iniutamente perseguitato...... Vale.

Masse Vallis Nebule die 14. Apri

lis 1397.

Amantissimus
Filippus Benincasa

Di questa Lettera si viene in cognizione, che un Zio di Michele Benincasa abitava in Massa, e un altro in Pescia. Tanto in Massa, quanto in Pescia la Famiglia Benincasa si è conservata fino

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al secolo passato, ed hanno sempre goduto ambedue tutti gli onori di quelle Comunità. Di quella di Pescia méritanó di esser ramentati Mario Benincasa quale nel 1620. era in Udine Capitano al servizio della Repubblica di Venezia, e diede non equivoci segni del suo valor militare; E Raffaello Benincasa, che impiegatosi nel servizio militare del GranDuca di Toscana Suo Sovrano, in ri compensa dei suoi fedeli servigi ottenne la Carica di Castellano della Fortezza di Grosseto, e di Comandante delle Mi lizie di quella Città nell' anno 1627.

Stefano Benincasa ultimo Maschio del Ramo di quelli di Massa lasciò di se perpetua memoria, facendo un legato a favore dell'Opera di S. Maria di detto luogo, con obbligo alla medesima, che ogni anno in perpetuo nella Chiesa maggiore di detto luogo nel mese di Settembre faccia per l'anima sua celebrare un Uffizio semplice con Messa cantata, al qual Obbligo si sodisfà anche presente

mente.

Tornando al Ramó di Firenze merita che si faccia menzione di Stefano Benincasa Frate dell' Ordine de' Predica

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