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duto nella Città nostra nel primo se colo della sua libertà, il supremo onore del Consolato. Nella Carta che contiene la memoria della Lega stabilita fra molti Comuni di Toscana nel 1197. pubblicata nel secondo Tomo di questa Opera pag. 6. e seg vi si legge che era dei Consoli di Firenze Rinieri Baldovini.

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Aveva questa Famiglia Case, Torri nel Sesto di Porta S. Piero, come prova il Testamento di detto Rinieri nel 1216. rogato da Ser Diotiguerio che conservavasi nell' Archivio del soppresso Monastero di Cestello nel quale si leggono queste parole reliquit omnes Casas,

turres. posite in Sextu Portae S. Petri, & omnia alia bona quae dictus Rajnerius possidet & habet in Civitate Florentie, & extra Falco, Angelotto Fi

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liis suis &c.

Segnitò questa Famiglia la Fazione dei Guelfi, e Falco Baldovini, come apparisce dall' Istrumento di pa ce fatta fra i Fiorentini, Lucchesi, Pistojesi, o Pratesi nel 1253. esistente nel libro 29. dei Capitoli nelle Riformag. a c. 348., risedè in quell'anno nel Magistrato degli

An

Anziani del Popolo Fiorentino, che fu istituito per il supremo della Repubblica nel 1250. in occasione della rivolta del Popolo contro i Ghibellini come ho dimostrato nelTom. III. pag. 176. e seg. E Angelotto Baldovini fratello del suddetto Falco intervenne al Consiglio generale della Repubblica adunato il dì 2. Agosto 1257. d'ordine di Messer Bartolommeo Nuviloni Capitano del popolo Fiorentino, nel quale furono confermate alcune Capitolazioni tra il Comune di Firenze, e quello di Siena come resulta dalla Carta, che conserva la memoria di blico di Siena in un libro detto Kaleffo dell' Assunta a c. 66. (3) E nel 1280.

aal Atto esistente nell' Archivio Pub

C4

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(3) Le Capitolazioni fissate in quell'anno tra i Fiorentini, ed i Sanesi furono le seguenti

Che l'uno, o l'altro Comune che fosse in guerra dovesse dall' altro esser soccorso con cento Cavalli, e cento Balestrieri per quindici giorni a spese di chi soccorreva.

Che le Liti private non dovessero alterare la quiete Pubblica, accordando, che i particolari per conto di Dare, et Avere non po

tes:

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Persona di Alberto di Baldovino, che fu di Seggio nel 1286., ed è l'unico di questa Famiglia, che risedesse in questa suprema Magistratură

Credo, che questa Famiglia fosse senza dubbio diversa dalle altre due di simil Cognome per la ragione, che diversa aveva l'Arme Gentilizia, e diverso era il Sesto della Città al quale era addetta, trovandosi che questo Alberto di Baldovino era del Sesto di San Pancrazio, come prova un' Isumento di vendita fatta dal medesimo a Spina d' Ugo Spini nel 1292. rogato dal Notajo Lapo Cinghietti, che conservasi nell' Archivio delle Monache di S. Felicita . nel quale si leggono queste parole Albertus Baldovini de Sextu S. Pancratij con

cessit.

Queste sole sono le memorie, che ho trovato di questa estinta Famiglia.

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A Famiglia Baldovinetti tralle nostre Patrizie è di antichissimo lustro, avendo goduto il sommo onore del Con

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solato, ceme fa fede la Cronichetta MS. presso di me altre volte citata, nella quale trovasi tralle Famiglie Consolari del Sesto di Borgo SS. Apostoli.

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Favori questa Famiglia con impegno la fazione dei Guelfi, e però fu costretta, con moltissime altre Famiglie Guelfe, come referisce anche Giovanni Villani nel libro 6. Cap. 80, della sua Storia, a fuggire di Firenze nel 1260. e refugiarsi Lucca, mediante la vittoria riportata dai Ghibellini sopra i Guelfi Fiorentini nella famosa battaglia seguita in quell' anno a Monteaperti presso Siena. Le Possessioni di questa Famiglia in tale occasione furono danneggiate, come quelle di tutte gli altri Guelfi emigrati, e due Case poste nel Popolo di Polvereto furono affatto rovinate, le quali furono štimate lir. 900. come, ricavasi dal tante volte citato Estimo fatto dalla Repubblica Fiorentina nel 1266. dei danni cagionati ai Guelfi dai Ghibellini nel 1260.

Tornati dipoi i Guelfi al Governo della Fiorentina Repubblica i Baldovinetti ritornarono in Patria, la quale non furono più costretti ad abbando

na

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