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gran passo nella fortuna, avendolo il Papa non molto dopo creato ancor Cherico di Camera, nella qual dignità non compì il secondo anno, che da che da grave malattia assalito il dì 19. Dicemb. 1579. giorno della sua nascita, ed in quell' ora stessa, che era venuto alla luce morì, avendo finito il 29. anno dell' età sua, come apparisce dalla seguente lapidaria Iscrizione, che fu posta al suo Deposito nella Chiesa di S. Silvestro a Monte Cavallo di Roma, nella Cappella di Giuspadronato della Famiglia. D. 0.

M.

Francisco Bandino Abbati S. Mariae de Stafarda

Vtriusque Signaturae Referendario Camerae Apostolicae Psaesidenti, & Clerica Qui vixit Ann. XXIX. Obiit XIX. Decemb. eadem die

Eademque Hora qua natus est
MDLXXIX.

Petrus Antonius Bandinus Cassandra
Cavalcantes

Dum sibi in hoc Sacello monumentum parare cogitant

Turbate Ordine in Senio Parentes

Fecerunt

Filio Optimo Carissimo

Ottavio di Pierantonio, e respettivo fratello del suddetto Monsig. Francesco dopo di aver studiata la Legge in Parigi, in Burges, in Salamanca, e in Pisa ove prese la Laurea Dottorale, abbracciò ancor egli lo stato Ecclesiastico e fu da Gregorio XII. creato Referandario dell' una, e dell' altra Segnatura; ottenne dipoi per renunzia fattane dal Cardinale Altemps dal Re di Francia la Badia di Casanuova nel Marchesato di Saluzzo. Nel 1595. fu eletto Arcivescovo di Fermo, e da Clemente VIII. fu promosso alla Sacra Porpora. Dipoi fu fatto Vescovo d'Ostia, e finalmente morì in Roma Decano del Sacro Colle gio nel 1629. e nella Chiesa di S. Silvestro nel Monte Quirinale ebbe sepoltura.

Giulio di Pierantonio, e respettivo fratello dei suddetti prese l' Abito di Cavaliere di Malta, armò del proprio una Galera, e andò contro i Turchi dai quali fu fatto schiavo, dalla quale schiavitù liberatosi passò a servire il Re di Francia da cui fu creato Maestro di Campo sotto la suprema Carica del Duca di Umena

Tommaso di Bartolommeo coprì la su

blime carica di Maggior Domo di Cosimo I. de' Medici, e morì nell' atto che Cosimo suo Signore tornava in Firenze da Roma ove era stato a ricevere dal Pontefice S. Pio V. la Corona reale e il titolo di Granduca di Toscana.

Giovanni di Pierantonio di Francesco ottenne il Marchesato d'Antrodoro; fu da Cosimo II. Granduca di Toscana spedito Ambasciatore alla Repubblica di Genova, e dipoi alla Corte di Parma, e nel 1622. fu eletto Senatore Fiorentino e nel 1624. il 30. Marzo morì in Firenze, e fu sepolto nella Chiesa di S. Croce.

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Si dilato questa nobilissima Famiglia nel secolo XV. in Francia, e precisamente in Avignone, ove si stabill Piero d' lacopo, quale quale aggregato alla nobile Cittadinanza di quella Città, fu tre volte Console della medesima, e dipoi Tesoriere della Sede Apostolica nel Contado Venusino. Andò per la Città d'Avignone Ambasciatore al Papa,. e altra volta al Re di Francia.

Carlo di Iacopo, e respettivo fratello di detto Piero passato ancor esso in Avignone fu deputato da quella Città per F 4

Am

Ambasciatore a Giulio II., e a Leone X. dal quale ebbe la Signoria di lavon nel Contado Venusino; Fu anche dai Fiorentini inviato con simil Carattere due volte alla Corte di Francia, e due volte fu Console d'Avignone.

Giorgio Giuseppe di Paolo di Giorgio di Bartolommeo di Piero suddetto nel 1673. Prese la Croce del sacro militare Ordine di Malta, e fu provveduto della Commenda di Cagnac dal Gran Maestro Perellos nel 1699., e di quella della Selva dal Gran Priore di S. Egidio suo Avolo nel 1701. Egli impiegò le sue rendite nel tenere una Galera, e si segnalò sotto il Baly Spinola Generale delle Galere di Malta, e specialmente in un combattimento, che seguì con un Vascello Turco nel 1700. Da un ricordo esistente in un Codice della Libreria dei PP. Carmelitani Scalzi di Firenze si ha, che essendo la Galera Capitana Maltese andata a fondo per il grande urtare nel Vascello nemico, il Cavalier di Giavon corse in suo SOCcorso, e salvò il Generale, con 80. uomini dell' equipaggio. Dopo cotale azione il nostro Giorgio Giuseppe Cav. di

Giavon fu eletto Ambasciatore della Religione alla Corte di Roma, e poi Generale delle Galere di Malta, ma poco godè tali onori essendo morto in pochi giorni d'un male violento, in età di anni 46.

Giuseppe di Giorgio Giuseppe di Bartolommeo nipote del Cav. Fra Giorgio suddetto fu Signore di lavon, e di Sazze. Fu fatto Paggio di Madama la Delfina,

e poi alla morte di questa questa Principessa nel 1712. fu promosso alla luminosa Carica di Grande Scudiere. Se questo Ramo nella Francia esiste anche al presente non mi è noto .

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