Partenope solchiam l' onda, cui fea Lucida e crespa il bell'argenteo lume De la tacita Luna. Al fuggitivo Lito io spesso mirava, e di Morgana Non volgea si le meraviglie in petto, Che non volgessi ed ancor più le care Mura, e il viso gentil, gli atti... Versi - Pagina 71di Ippolito Pindemonte - 1784 - 143 pagineVisualizzazione completa - Informazioni su questo libro
| Ippolito Pindemonte, Pietro Dal Rio - 1858 - 602 pagine
...petto, Che non volgessi ed ancor più le care Mura, e il viso gentil, gli atti soavi, Lo sguardo in sé raccolto, il parco labbro, E il rossor vago, e la...notturna veglia T aspetta, e grida ch' io dia fine at canto. Vanne, felice o tu, cui ride intorno Tutto e festeggia, e bear puoi beata. Tu ancor passeggi... | |
| Ippolito Pindemonte, Pietro Dal Rio - 1858 - 600 pagine
...petto, Che non volgessi ed ancor più le care Mura, e il viso gentil, gli atti soavi, Lo sguardo in sé raccolto, il parco labbro, E il rossor vago, e la...cor la forza. Sorgiam, Temira: la notturna veglia T'aspetta, e grida ch' io dia fine al canto. Vanne, felice o tu, cui ride intorno Tutto e festeggia,... | |
| Severo Peri - 1905 - 472 pagine
...raccolto, il parco lahliro, E il rossor vago, e la pudica fuga ; E tutta del compagno Astro, che piove Sì dolce in suo cheto vagar tristezza. Mesto e lieto io sentia nel cor la forza. Versi che trovano eco nelle terzine del sonetto, nelle quali però la passione si innalza con un movimento... | |
| |