Memorie, Volume 2

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F.Le Monnier, 1865

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 244 - ... venuto in Italia ad abbattere i troni e gli altari, altari e troni avea rialzati. Allorché, reduce da quell'atto, Pio VII passò da Firenze il 1805, il Ricci gli presentò nuova protesta « di non aver mai avuto altri sentimenti che quelli definiti dalla « bolla di Pio VI; non sostenute né credute le proposizioni enunciate nel « senso giustamente condannato nella surriferita bolla, avendo sempre in« teso che, se mai qualche parola o parole avessero dato luogo ad equivoco, * fossero subito...
Pagina 354 - Nunzio pontificio venga a tutti gli effetti considerato unicamente come ambasciatore della Corte di Roma e per i soli affari secolari della medesima , e gli si debbano le sole distinzioni e diritti competenti a tal carattere. 168. Gli cesseranno parimente tutti gli altri privilegi, esenzioni, prerogative, e specialmente qualunque giurisdizione spirituale e facoltà di dare dispense e qualunque autorità sopra i vescovi e regolari in Toscana , ai quali tutti resta vietato per conseguenza il ricorrervi....
Pagina 350 - ... introdursi in avvenire. 137. Per le istesse ragioni e per altre gravissime sarà assolutamente proibito a tutti gli eletti vescovi del nostro dominio, prima o dopo della loro consacrazione, prestare alcun giuramento a chicchessia, anche al sommo pontefice, e singolarmente quello che si è introdotto negli ultimi tempi dalla curia romana, non solo come contenente espressioni poco decorose al loro grado, e pregiudiciali all'originaria autorità dei vescovi, ma eziandio come -lesive dei sovrani...
Pagina 332 - ... quindi ne nascono, divengono eccessivi. Ella è dunque assoluta nostra volontà che venga ristabilita la disciplina sempre venerabile dei primi secoli, e che i vescovi rientrino nell'esercizio degli originar] ed inalienabili loro diritti, che per le circostanze dei tempi furono ad essi usurpali, e che per connivenza dei vescovi trapassarono nella Corte di Roma («). 46. Spetteranno quindi ai vescovi esclusivamente tutte le dispense che si sogliono accordare già da qualche tempo dalla Curia romana......
Pagina 347 - ... provvidenze per quello che è di competenza della nostra dignità. 1-25 Attesi gl'inconvenienti che nascono dalla frequenza delle promesse di matrimonio, alle quali s'induce facilmente la gioventù più per un effetto di passione passeggera che per una ponderata determinazione, vogliamo che in tutti i tribunali del Granducato, ai quali appartiene la cognizione di simili cause, sia negata ogni azione a...
Pagina 343 - ... chiese siano distribuiti secondo lo spirito dei donatori, e servano a mantenere utili ministri, non a fomentare l'ozio e la vanità di cherici indisciplinati. È un abuso troppo frequentemente osservato, che, mentre un buono e zelante ecclesiastico, che si confina nelle solitudini e nell'orrore d'un bosco per servizio di una cura, appena ha con che vivere meschinamente, privo talvolta della necessaria abitazione, un benefiziato inutile alla Chiesa e gravoso alla società vive agiatamente e con*...
Pagina 268 - Qui farò fine a queste Memorie che forse un giorno potranno servire di disinganno e di scuola a chi le vedrà; e quando pure restino sepolte, non sarà poco profitto per me l'aver riandato nel mio ritiro i tratti grandi della divina misericordia sopra un suo servo inutile. Sia dunque lode e gloria al Signore che ha esaudito le mie preghiere, disimpegnandomi da tanti cimenti a cui ero «sposto; e disimpegnandomi con modi cosi inaspettati e impensati.
Pagina 348 - ... contratto, né potranno pregiudicarvi per qualunque riguardo. 130. Vogliamo egualmente che l'impedimento non meno dell'affinità che della cognazione proveniente da qualunque lecita o illecita congiunzione , sia ristretto al quarto grado a forma della computazione civile, o sia al secondo a forma della computazione canonica. 131 . I contratti di matrimonio celebrati secondo questa nostra ordinazione saranno riconosciuti per validi in tutto il Granducato, e ci lusinghiamo che i vescovi si faranno...
Pagina 14 - ... il suo divino figlio. Io non parlerò degli ammazzamenti volontari e proditorii che a sangue freddo si commettevano, perché tutta la Toscana ne è testimone. Dirò solo che la massima di molti preti e frati, che per castigo del Signore furon cieche guide a tanti popoli traviati, era non solo favorevole a tali omicidi, come se in così fare prestassero ossequio a Dio, ma...
Pagina 410 - Ricerche intoni" all'Istoria Ecclesiastica, Politica e Letteraria dei Tempi Merovingi, e sul Regno di Carlomagno, di AF Ozanam. Prima traduzione sulla 2* Edizione francese del 185S, di Alessandro Carraresi.

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