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onnipotente sua grazia, onde perfettamente compia l'opera a cui è destinato.

Scrivo con piena effusione di cuore e con vera gioia, e posso dire che le scrivo i sentimenti che mi sono comuni con gli amici ai quali subito partecipai si fausta nuova. Tra questi vogliono esserle rammentati come a lei più noti l'abate Fontani e il dottor Sarchiani. Il buon Tassoni, comune amico, si affrettò subito a parteciparmi la notizia che mi si rese tanto più grata, poichè mi disse di averne da Lei stesso l'incarico.

Vorrei esser buono a qualcosa per servirla; ma se poco vaglio, Ella conosce però quanto grande è l'amicizia e la stima che ho per lei per ispendermi tutto secondo il valore.

XXVIII.

Risposta di monsignor Gamboni.

Monsignor mio gentil. pron. ed amico.

In humilitate nostra memor fuit nostri Dominus, et benedixit nobis, quia fecit mirabilia magna solus! Sed quid tam insolitum, tam pavendum, quam labor fragili, sublimitas humili, dignitas non merenti? posso ben io ripetere col gran san Leone. È la vostra bontà, monsignor mio, la vostra amicizia che v'ha fatto dirigermi le cordiali congratulazioni col vostro cortese foglio de'6 corrente; ma voi che conoscete per lunga sperienza quale sia la sarcina episcopale, potrete in verità compatirmi, vedendomi trasferito da Vigevano a Venezia. Qual divario ! io non mi fido divisarlo; e quindi lascio la prima colle lagrime, ma oh quanto diverse! Basta, farò la volontà di Dio, e farò tutto quel bene che fidando in eo qui me confortat, saprò fare. La mia fiducia è precisamente nelle orazioni de' miei fratelli ed amici. Intanto vi rendo grazie, grazie sincerissime de' vostri amorevoli caratteri : ho scolpito

nel mio cuore il grande, il dotto, il pio monsignore Scipione de' Ricci: la memoria delle vostre eccellenti qualità m'accompagnerà sino alla tomba. Amatemi e credetemi sempre e costantemente vostro

(Dalla filza 101).

Dev. ed obb. serv. ed amico

NICOLA patr. di Venezia.

XXIX.

Lettera del cav. Giovan Batista Ricci a Pio VII
colla quale gli annunzia la morte del vescovo.

Beatissimo Padre.

Il mio amato fratello vescovo Scipione de' Ricci sorpreso fino dalla metà del mese di dicembre da una infermità che ha resi vani tutti i soccorsi dell'arte, è passato placidamente e nel bacio del Signore al riposo eterno la sera del di 27 del passato mese di gennaio. Nel sommo mio rammarico per tanta perdita io ho la consolazione di attestare a Vostra Santità l'amore ardentissimo per la religione ed il più fermo attaccamento al Capo visibile della Chiesa cattolica che egli ha conservato fino all' ultimo respiro. Distaccato affatto dalle vanità delle cose umane, assorto interamente in Dio è sembrato insensibile ai suoi dolori che, a confessione dei medici, dovevano essere acerbissimi. In tutto il corso della malattia la sua lingua non si è esercitata che per le massime eterne, e per celebrare la misericordia del Signore, e tanto ne era penetrato che nei giorni in cui fu munito del SS. Viatico e dell'estrema unzione, la sua esultanza e contento di spirito parve averlo fatto risorgere a perfetta sanità. Depositario delle sue intenzioni mi è restato il dolente incarico di partecipare alla Santità Vostra il suo passaggio accompagnato dai sentimenti del più profondo rispetto ed amore alla sacra persona

di Vostra Santità, che egli medesimo avrebbe voluto confermarle se la malattia e la morte non lo avesse impedito.

Io supplico umilmente la benignità della Santità Vostra ad averlo presente nelle sue orazioni, ed imploro l'apostolica benedizione sopra di me e sopra la mia famiglia; nell'atto che mi prostro al bacio dei SS. piedi, con profondissima venerazione passo a protestarmi

Di Vostra Santità

Firenze, 6 febbraio 1810.

Umilis. Dev. Ob. servo e figlio
GIO. BATISTA DE' Ricci.

(Dalla filza 55 e 101.)

FINE.

INDICE DEL VOLUME SECONDO.

MEMORIE INTORNO L'ARRESTO E LA LUNGA DETENZIONE DEL
VESCOVO RICCI dopo l'ingresso degli Aretini in

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409

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APPENDICE alle Memorie del Vescovo Scipione de' Ricci..... 271

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III. Riforme proposte dal vescovo Ricci al gran duca

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V. Lettera scritta al vescovo dalla Segreteria di Stato.. 362
VI. Minuta di renunzia...

363

VII. Replica del Ricci.....

ivi

VIII. Lettera del Ricci al Papa con cui gli partecipa la re-
nunzia....

364

IX. Lettera del Papa del 13 giugno a S., A. R. relativa
alla rinunzia....

365

X. Lettera del Ricci al Papa dopo che questi ebbe accet-
tato la rinunzia.

366

XI. Lettera del Fulger al Ricci...

367

XII. Lettera anonima ricevuta dal Ricci il 5 febbraio 1791. 368

XIII. Lettera di Pietro Leopoldo al Ricci..

371

XIV. Seconda lettera di Pietro Leopoldo .

372

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