Il cinema secondo Hitchcock

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Il Saggiatore, 2014 - 312 pagine
Due geni a confronto. L'autore dei Quattrocento colpi interroga provocatoriamente quello di Psycho. Analizzando la vasta produzione di Hitchcock, i due parlano di invenzioni visive, montaggio, taglio delle inquadrature, narrazione. Ma il discorso sfocia volentieri nella sfera del sogno, dell'eros, delle emozioni e svela la figura enigmatica e geniale di Hitchcock, tanto rigoroso e metodico nella sua arte quanto umorale e lunatico nelle sue relazioni con il mondo. Un viaggio ipnotico nella mente di un uomo che con i suoi film è riuscito a segnare la storia della settima arte, ma soprattutto un libro sul cinema, frutto di lunghi colloqui tra due artisti consapevoli degli strumenti della propria arte. Il loro discorso, semplice solo in apparenza, è interamente affidato alla consapevolezza artigianale del 'fare': tra le righe si staglia la precisa coscienza, in entrambi, di possedere strumenti speciali, di potere collocare il proprio lavoro al di fuori dell'"impero del verosimile", in territori governati da altre leggi, dove intere generazioni di spettatori e cineasti li hanno seguiti imparando ad amare il cinema.

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