Il giardino doratoEdizioni Piemme, 7 ott 2010 - 238 pagine Si conobbero a un ballo alla Webster Hall di New York e si innamorarono fin dal primo sguardo. Era il 1935 e poco dopo Harry e Ruby erano sposati. Dal loro primo appartamento, una stanza ammobiliata nell’Upper West Side, agli anni nel Greenwich Village, al centro della scena artistica newyorchese e circondati da ballerini, musicisti e scrittori, fino alla scelta di trasferirsi in una comunità per anziani nel New Jersey, la loro è la parabola del grande sogno americano. Insieme, attraverso la Grande Depressione, la guerra mondiale, il Maccartismo. Insieme, nei momenti duri – licenziamenti, crisi – e in quelli felici – l’acquisto della prima casa, la nascita dei due figli. Una storia d’amore durata quasi settant’anni. Poi succede l’inevitabile: Ruby si ammala di leucemia e muore. Uno dei due doveva essere il primo, lo sapevano, ma Harry rimane improvvisamente solo: un’esperienza del tutto nuova e devastante. Così si mette a scrivere. Le parole arrivano da lontano, seguendo il flusso della memoria. Indietro nel tempo, fino alla cittadina operaia del Lancashire in cui ha trascorso l’infanzia e alla strada di ciottoli sotto casa, divisa da un muro invisibile di pregiudizi e ideologie. E poi al primo giorno in America, dopo la scelta della madre di lasciarsi tutto alle spalle per emigrare a Chicago. Indietro nel tempo, al suo arrivo in una New York in ginocchio per la crisi del ’29, per poi perdersi nel ricordo del suo grande amore. E del giardino dorato costruito insieme, in cui ora ama passeggiare ripensando a Ruby. |
Sommario
Sezione 1 | |
Sezione 2 | |
Sezione 3 | |
Sezione 4 | |
Sezione 5 | |
Sezione 6 | |
Sezione 7 | |
Sezione 8 | |
Sezione 12 | |
Sezione 13 | |
Sezione 14 | |
Sezione 15 | |
Sezione 16 | |
Sezione 17 | |
Sezione 18 | |
Sezione 19 | |
Altre edizioni - Visualizza tutto
Parole e frasi comuni
abbastanza Adraenne alberi alcuni allora andare andato appena arrivare auto avesse avrebbe avrei avremmo avuto ballo bambini baseball Bronx Brooklyn c’era cambiato casa editrice Central Park cercando Charlie chiamava chiesi Clifton Fadiman compleanno concerto criceta danza moderna davanti deambulatore diverse domandò entrambi erano faceva fare fece figli Fred e Myra fummo giorno Greenbriar Greenwich Village guardare guêpière iniziai iniziato insieme Jay Leno Jerry Jones Beach Ku Klux Klan l’avevo lavoro letto leucemia libro macchina madre mano manoscritto mattina medico moglie momento muro invisibile Myron New Jersey New York notte novant'anni nuovo occhi panchina passato passeggiare Paul Robeson Peekskill Pennsylvania pensare persone Pete Seeger porta posto poteva pubblicato ricordo rimase rispose riuscivo rivista romanzo Ruby eravamo salice dorato sapere sarebbe scrittore scrivere seduto seguito sembrava sentii settimana spesso stava stavolta strada successo sveglio telefonata tornare trovare vedere veniva Village viso visto vivere zia Lily