APM – Archeologia Postmedievale, 20, 2016All’Insegna del Giglio, 21 dic 2017 - 174 pagine Dopo una serie di volumi tematici, che hanno caratterizzato negli ultimi anni le politiche della Rivista, Archeologia Postmedievale si apre nuovamente, con il suo numero 20, a una polifonia di contributi che ci portano dalla Conflict Archaeology alla storia biologica della popolazione, all’archeologia del commercio e a quella dell’alimentazione. Con un ventaglio di casi ben distribuiti nel territorio europeo, essi rappresentano al meglio la vivacità dell’archeologia postmedievale e l’ampia visione metodologica che la contraddistingue. Il saggio di apertura ci porta a Cadice e al recente rinvenimento di un relitto cinquecentesco, affondato nel porto di questa città andalusa, di una nave mercantile genovese, varata nel 1573 e attiva nel commercio del grano dai porti della Sicilia verso Genova e la Spagna, dove caricava lana e beni alimentari. Sul tema delle fortificazioni alpine, segue un solido contributo su un sito di frontiera del Ducato di Savoia, nei pressi del valico del Piccolo San Bernardo, nel sito di Orgères (La Thuile, Aosta), che fu interessato da articolate opere di fortificazione a partire dal 1691, sul confine franco-sabaudo. Al tema della storia biologica e sanitaria della popolazione si riferisce il saggio che approfondisce il ruolo della micropaleobiologia e il caso di studio della peste, come approccio integrato tra metagenomica, ricerca storica e archeologica. Lo studio segna un passo in avanti veramente significativo nello strutturare in modo più solido obiettivi della ricerca biologica applicata alle aree cimiteriali in generale, ma in particolare a quelle di catastrofi sanitarie. La sezione “Archeologia Postmedievale in Italia” si presenta da questo numero in una rinnovata veste editoriale, con le schede arricchite da illustrazioni a colori delle indagini sul terreno, di elaborazioni 3D, di restituzioni grafiche, di reperti e documenti d’archivio. La crescita della consapevolezza di una vivace comunità scientifica attorno a questa parte del patrimonio archeologico e culturale, continua a rappresentare ancor’oggi, al passaggio del ventesimo numero, un cardine imprescindibile della mission della politica culturale della Rivista. |
Dall'interno del libro
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... vessel or warship, or any of the other ships that came to Cadiz from the rest of Europe. It was neces- sary to date the cannon more precisely, as in the absence of other evidence this would be the only way of finding a chronological ...
... vessel , confirming that these were the remains of a merchant vessel from the second half of the 16th century , possibly of Ge- noese origin , with Genoese cannon , situated at the entrance to the bay , carrying cargo from Andalusia and ...
... vessels in the first layers of silt sediment. Following a decision by the Regional Department of Culture, work began on excavations to enable the identification, investigation and recovery of the wreckage. The work took place in an area ...
... I and know the this galiot; because my of alive, a launch and they I took did with not my know galley, the where number five of Englishmen people. were taken 17 There were 60 vessels in the bay , as 20 Renato Gianni Ridella et al.
... vessel , taking into account that at that time there was a period of peace between England and the Republic of ... vessels in the bay , as well as a number of smaller boats near the fortress . Around 20 French ships fled to Puerto ...
Sommario
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le fasi di età moderna di un sito alpino di frontiera | 67 |
MAXIME POULAIN WIM DE CLERCQ Mediterranean pottery at the castle of MiddelburginFlanders | 83 |
nuovi dati per una lettura tipologica | 97 |
lesempio dello Yersinia pestis | 111 |
DANIELE AROBBA GIOVANNI MURIALDO Frutta e verdura in un carcere ottocentesco Le analisi dei macroresti vegetali | 127 |
ARCHEOLOGIA POSTMEDIEVALE IN ITALIA Schede | 151 |