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E. Sonzogno, 1878 - 365 pagine
 

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Pagina 160 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti...
Pagina 152 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi, ma certo io credo Che solo il suo Fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Suprato fosse comico o tragedo.
Pagina 164 - 1 serpente, e quei lui riguardava: l'un per la piaga, e l'altro per la bocca fummavan forte, e '1 fummo si scontrava. Taccia Lucano ornai là dove tocca del misero Sabello e di Nassidio; e attenda a udir quel ch'or si scocca. Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio; che se quello in serpente e quella in fonte converte poetando, io non lo 'nvidio...
Pagina 16 - O della propria o dell' altrui vergogna Pur sentirà la tua parola brusca; Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov' è la rogna : Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d' onor poco argomento. Però ti son mostrate in queste ruote , Nel monte , e nella valle dolorosa Pur l' anime che son di fama note...
Pagina 88 - L'altra traendo alla rocca la chioma. Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani , e di Fiesole , e di Roma.
Pagina 26 - Li ruscelletti, che de' verdi colli Del Casentin discendon giuso in Arno, Facendo i lor canali e freddi e molli, Sempre mi stanno innanzi, e non indarno ; Che 1' imagine lor via più m' asciuga, Che il male, ond' io nel volto mi discarno. La rigida giustizia, che mi fruga, Tragge cagion del luogo, ov' io peccai, A metter più gli miei sospiri in fuga.
Pagina 33 - ... forte invaghito che, se io non gliele porto, io temo che egli non aggravi tanto nella infermità la quale ha, che poi ne segua cosa per la quale io il perda. E per ciò io ti priego, non per lo amore che tu mi porti, al quale tu di niente se...
Pagina 16 - Coscienza fusca O della propria o dell'altrui vergogna, Pur sentirà la tua parola brusca. Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, '** Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov...
Pagina 29 - Parendo inchiuso da quel ch' egli inchiude A poco a poco al mio veder si stinse ; Perché tornar con gli occhi a Beatrice Nulla vedere ed amor mi costrinse. So quanto infino a qui di lei si dice Fosse conchiuso tutto in una loda, Poco sarebbe a fornir questa vice. La bellezza ch'io vidi si trasmoda Non pur di là da noi. ma certo io credo Che solo il suo Fattor tutta la goda.
Pagina 157 - Lo maggior corno della fiamma antica Cominciò a crollarsi, mormorando, Pur come quella, cui vento affatica. Indi la cima qua e là menando. Come fosse la lingua che parlasse, Gittò voce di fuori, e disse : quando Mi diparti...

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