Momenti di trascurabile felicitàGiulio Einaudi Editore, 2010 - 134 pagine Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita. |
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Parole e frasi comuni
Alice all’inizio amici anch’io andare apro arriva ascolta aspettare auto avan bacheca di vetro baci bancomat bisogna bottiglia di vino c’era caffè camminare campanellino capisci cena centro storico ché chiede città clacson comincia dall’altra davanti davvero devo dice dire donna dormire dovrei faccio fare la fila film frase Garbatella giorno girare infilare ipnosi l’acqua l’altro l’avevo l’ha l’ho vista l’ora l’ultimo l’unica lasci letto Maccarese macchina martello frangivetro mattina Meg Ryan Merulana mette momento motorino Norvegia notte parlare passaggi a livello passare pelle scura penso periferia persone piacciono piace piazza Vittorio porta posto prendere punto puoi quan ragazza bionda ricordi San Saba Sandra Milo scatto scendeva scooter Scuderie del Quirinale semaforo sembra sentire sera smette soltanto sottopasso stanno stava supermercato Tom Hanks topless tornare a casa treno un’altra un’ora urla vedere verso via Merulana voglia volte