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PROPRIETÀ LETTERARIA

370401

Torino Tipografia Viceso Bona (15268).

ALLA MEMORIA

DI

PIETRO RASI

BENEMERITO FILOLOGO PATAVINO

INTRODUZIONE STORICA

intorno alla vita e all'opera di Tito Livio (1).

-

SOMMARIO: Proemio. Padova a tempo di T. Livio. Relazioni di Livio con Augusto. + La filosofia e la retorica. La storia di Roma: il punto in cui ebbe termine e quello a cui Livio aveva intenzione di condurla. Titolo di essa e tempo in cui fu composta. L'arte e la filosofia della storia in T. Livio. T. Livio dinanzi alla critica storica. T. Livio e Asinio Pollione. I commentatori e gli espositori di Livio. Tra le manifestazioni letterarie dell'ingegno romano occupa sicuramente il primo posto, se non in ordine di tempo, certo per importanza e ricchezza di produzione, la ricerca storica. Tale ricerca si trova direttamente e intimamente connessa colle tendenze e i bisogni politici di un popolo, il quale, affermandosi fin dalle sue prime origini come un ente essenzialmente storico, ebbe poi sempre chiara e costante la

(1) I libri da noi consultati e messi a partito, tanto nell'introduzione come nel commento, sono: Titi Livi ab urbe condita libri. Iterum recognovit WILH. WEISSENBORN, Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri ; · Titi Livi ab urbe condita libri. Erklärt von W. WEISSENBORN. Erster Band, erstes Heft. Berlin Weidmann, 1885; Titi Livi ab urbe condita liber I. Für den Schulgebrauch erklärt von Dr. MORITZ MUELLER. Zweite Auflage. Leipzig Teubner, 1888; Livy Book I with introduction, historical examination and notes by I. R. SEELEY M. A. Third edition. Oxford Clarendon Press, 1881; Titi Livi ab urbe condita libri I et II. Scholarum in usum recensuit ROBERTUS NOVAK. Pragae MDCCCXC; Titi Livii ab urbe condita liber I. Für den Schulgebrauch erklärt von Dr. CARL TUECKING. Paderborn 1872; — Titi Livii ab urbe condita liber I. Für den Schulgebrauch erklärt von Dr. MAX HEYNACHER. Gotha 1885; Römische Mythologie von L. PRELLER. Dritte Auflage. Berlin Weidmann, 1881-83; Römisches Staatsrecht von THEODOR MOMMSEN. Erster Band, Leipzig 1876: Zweiter Band, Leipzig 1877; Römische Alterthümer von LUDWIG LANGE. Zweite Auflage. Berlin 1863; Topographie der Stadt Rom in Alterthum von H. JORDAN, Berlin, 1871-78; Essai sur Tite Live par H. TAINE. Paris Hachette, 1882; Die Hauptpunkte der livianischen Syntax von Dr. LUDWIG KUEHNAST. Berlin 1872.

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coscienza dei proprii destini, e alle memorie gloriose del passato informò ognora la condotta della sua vita. Egli era perciò naturale, che questo popolo dovesse sentirsi assai di buon'ora scontento tanto delle tradizioni popolari e domestiche relative al passato, quanto delle indicazioni assai superficiali e sommarie, che intorno alle imprese degli avi si trovavan consegnate negli Annali Massimi. Ond'è che i suoi primi scrittori, che meritarono propriamente il nome di poeti, Gneo Nevio e Quinto Ennio, facendo capo direttamente a quelle due specie di fonti e pigliando pretesto l'uno dalla prima e l'altro dalla seconda guerra punica, tentarono, quasi in sul principio della loro carriera artistica e della letteratura romana, di fare la prima rappresentazione poetica della storia nazionale. Era un tentativo codesto, che imitato quasi contemporaneamente, sebbene in forma diversa, da Q. Fabio Pittore e da L. Cincio Alimento, da un lato, e da M. Porcio Catone dall'altro, diede origine a quella lunga schiera di Annalisti, i quali con lavoro continuo ed incessante gareggiarono tra di loro, per accrescere lustro e notorietà alla storia patria (2).

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Mancavano però quasi interamente a queste rappresentazioni storiche, sebbene in grado e misura diversa, tutti quegli elementi che sono indispensabili, per poter penetrare e ritrarre degnamente la vita intima del passato. Mancava la larghezza di sguardo, la sicurezza dell' intuito, la fede e la sincerità dello storico, e sopratutto il soffio vivo ed immortale dell'arte. Onde non fa maraviglia, se in mezzo a tanta copia e abbondanza di produzione storica - Cicerone, esprimendo un pensiero dei suoi contemporanei già così colti e raffinati nel gusto, potesse lamentare l'assenza quasi completa della storia dalla letteratura romana (3). Era però una lacuna, che nè Cicerone nè i suoi contemporanei furono in grado di colmare. Perchè le opere storiche, certamente di assai gran pregio, con cui essi adornarono e arricchirono la letteratura

Cfr. Liv., praef., 1-3.

(3) Cic., De legg. 1, 2, 5-7: abest historia ex litteris nostris... Quid tam exile quam isti omnes (annalium scriptores)?

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