Opere complete, Volume 1

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Ernesto Oliva, 1850

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 343 - ... principe, come è avvenuto alla Francia ed alla Spagna. E la cagione che la Italia non sia in quel medesimo termine...
Pagina 337 - ... usasse.- Conviene bene che, accusandolo il fatto, lo effetto lo scusi; e quando sia buono come quello di Romolo, sempre lo scuserà) perché colui che è violento per guastare, non quello che è per racconciare, si debbe riprendere.
Pagina 342 - Questo è facile a intendere, conosciuto che si è in su che sia fondata la religione dove l'uomo è nato. Perché ogni religione ha il fondamento della vita sua in su qualche principale ordine suo.
Pagina 392 - La ragione è questa, che, dove è tanto la materia corrotta che le leggi non bastano a frenarla, vi bisogna ordinare insieme con quelle maggior forza; la quale è una mano regia, che con la potenza assoluta ed eccessiva ponga freno alla eccessiva ambizione e corruttela de
Pagina 339 - Perché in quelli governati da' buoni, vedrà un principe sicuro in mezzo de' suoi sicuri cittadini; ripieno di pace e di giustizia il mondo; vedrà il Senato con la sua autorità, i magistrati...
Pagina 370 - Perché qualunque volta è tolto agli uomini il combattere per necessità, combattono per ambizione; la quale è tanto potente ne' petti umani che mai, a qualunque grado si salgano, gli abbandona.
Pagina 337 - Edebbesi pigliare questo per una regola generale, che non mai o di rado occorre che alcuna repubblica o regno sia da principio ordinato bene, o al tutto di nuovo fuori degli ordini vecchi riformato, se non è ordinato da uno; anzi è necessario che uno solo sia quello che dia il modo, e dalla cui mente dipenda qualunque simile ordinazione.
Pagina 342 - Firenze non pare essere né ignorante né rozzo; nondimeno da frate Girolamo Savonarola fu persuaso che parlava con Dio.
Pagina 215 - Lorenzo suo fratello si dolse, dicendo com' ei dubitava , che per voler delle cose troppo, che elle non si perdessero tutte. Nondimeno Lorenzo, caldo di gioventù e di potenza , voleva a ogni cosa pensare, e che ciascuno da lui ogni cosa riconoscesse.
Pagina 216 - Roma ; nondimeno quando bene non vi andasse, affermava, che oa nozze, oa giuoco, o in chiesa, ambiduoi i fratelli si potevano opprimere. E circa gli aiuti forestieri, gli pareva che il papa potesse mettere genti insieme per l'impresa del castello di Montone, avendo giusta cagione di spogliarne il conte Carlo, per aver...

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