Immagini della pagina
PDF
ePub

ove le proprietà sono più suddivise, ed ove ogni proprie tario ha sovente molte case situate in diverse elevazioni, alle quali si trasporta colle sue mandre per profittare de' pascoli, si vedrà quanto debba essere grande il numero delle case da coprirsi, che il nostro autore giudica quasi eguale a quello degli abitanti de' comuni medesimi. In questa supposizione, ed assegnando ad ogni tetto una durata media di 15 anni, egli fa ammontare a settemila le case da coprirsi annualmente di tavole, le quali richiederebbero 200,000 metri cubi di legname, ossia da 25 a 30 mila piante. Aggiungasi a questo enorme consumo quello che si fa in molti luoghi di Savoja di grosse travi poste orizzontalmente le une sopra le altre per formare dalla metà del pian terreno in su le muraglie delle abitazioni, e si sarà maravigliati che l'attenzione pubblica si sia sì tardi risvegliata intorno ad un oggetto che tocca tanto da vicino il vantaggio della società.

I villici trovano un grande vantaggio nell'uso della paglia pei tetti. Oltrechè essi la ricavano senza spesa dal loro terreno, essa è anche la più atta a guarentire le abitazioni dal caldo e dal freddo senza aggravarla di soverchio peso; e quando dopo 15 o 20 anni è fuori d'uso, offre un eccellente letto ai bestiami ed un eccellente ingrasso, essendosi col lungo tempo caricata di materie terrose e saline. Ma a tutte queste buone qualità della paglia conviene contrapporne una pessima, che è quella d'essere causa frequentissima d'incendj, che facilmente si propagano dall' una all'altra casa. Riferisce il nostro autore che il signor Puymaurin fece a Tolosa sotto gli occhi delle pubbliche autorità sperienza d'un suo metodo per rendere incombustibili i tetti di paglia, la quale ebbe un esito felice. Egli aveva preparato un composto d'un metro cubico d'argilla, d'un quarto di sabbia, di 17 chilogrammi di calce viva bagnata e d'una certa quantità di sterco cavallino. Quest' intonaco venne da lui disteso all'altezza di 4 linee sopra un tetto di paglia, avuta l'avvertenza dopo l' essiccamento, di riempire colle stesse materie tutte le screpolature. Dopo questa preparazione egli mostrò che il fuoco espressamente acceso sul tetto, lungi dall'incendiarlo, non aveva neppure comunicato ad esso un notabil calore.

Dopo queste notizie sui diversi generi di coperture il signor Despine istituisce un esatto calcolo comparativo

della spesa che ciascuno richiede nel corso d'un intero secolo per un tetto di 128 metri di superficie, e trova le

somme seguenti:

In ardesie squadrate

In ardesie irregolari.

In ardesie a scaglie

In tegole ...

[ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small]
[ocr errors]

» 1081

» 2071

1870 " 733

" .

In grandi tavole (Ancelles). In tavole medie (Demi-Ancelles) In piccole tavole (Travaillons) In paglia. Da ciò conchiude che i tetti in ardesie squadrate, presentando l'aspetto più elegante ed aggradevole dovrebber essere esclusivamente preferiti negli edifizj pubblici, e nelle case de' ricchi signori; che le altre specie d'ardesie pel vantaggio del basso prezzo dovrebber essere adoperate per tutte le case meno sontuose in quei paesi che ne hanno le cave vicine; che i tetti in paglia, non ostante i vantaggi sopra indicati, dovrebbero essere usati il meno frequentemente che sia possibile; che i coperti in tavole tanto a motivo del dispendio che importano, quanto a motivo del danno che recano ai boschi, meriterebbero d'essere interamente proscritti; che finalmente l'uso delle tegole, le quali riuniscono i maggiori vantaggi, dovrebb'essere in ogni maniera incoraggiato e diffuso; massime che, come l'autore ci assicura, il consumo di legne che si richiede alla loro cottura è di pochissimo rilievo.

Ad insegnare i modi di migliorare la qualità delle tegole e di diminuire il prezzo della loro fabbricazione è specialmente diretta la seconda parte dell' opuscolo. In essa si tratta estesamente della diversa qualità e preparazione delle terre; si descrivono le macchine per formare le tegole e i mattoni inventate in Francia ed agli Stati Uniti d'America; si descrivono le forme più vantaggiose delle fornaci; si parla delle diverse qualità di combustibili, e della loro forza calorifica secondo le sperienze di Rumford, Montgolfier, Gillet Laumont, Hartig, Clement Désormés, ecc., e si termina col suggerire i mezzi sia amministrativi, sia industriali coi quali si potrà giungere a far adottare i tetti in tegole a quei tre quinti della popolazione che coprono le loro abitazioni di legno o di paglia.

Jarbücher der Literatur: cioè Annali della letteratura, tomo 61.o, 1833, gennajo, febbrajo e marzo.

Vienna, presso C. Gerold, in 8., di pag. 234 e 66.

Annunciando il volume 57. di questo pregiabilissimo 'giornale avevamo promesso che parlato avremmo de' susseguenti volumi a mano a mano che sarebbero essi pubblicati. Tuttavia trovati ci siamo sempre nella impossibilità di farlo, a motivo della soprabbondanza di Articoli e di Memorie di altre importantissime materie. Or.: ci basterà l'avvertire ch'esso mantiensi sempre in quella fama, di cui ha meritamente goduto in addietro, e che gli articoli contenuti nel sopr' annunciato volume ripieni sono di bella dottrina, di sana critica e di non volgare interesse. Eccone gli argomenti :

[ocr errors]

1. 1) Riflessioni sullo studio degli idiomi asiatici dirette a sir James Mackintosh, seguiti da una lettera al sig. Orazio Hayman Wilson, di A. W. di Schlegel. Bonna, 1832. 2) Annali dell'impero turco dal 1591 al 1659 dell' era cristiana, di Nayma, tradotti dal turco (nell' inglese) da Carlo Fraser. Londra, 1832. 2. L'arte poetica dei Cinesi epoca prima. Confuci Chi-Klug, sive liber carminum. Ex latina P. Lacharme interpretatione edidit Julius Mohl. Stuttgartiæ et Tubinga, 1830.-3. Discorso preliminare sullo studio della filosofia naturale, di Herschel. Londra, 1830. - 4. Novum Testamentum græce. Textum ad fidem testium criticorum recensuit D. J. Mart. Augustinus Scholz. Vol. I. IV. Evangelia complectens. Lipsia, 1830.- 5.° Per gli amici dell'arte musicale, di Federico Rochlitz, vol. IV, Lipsia, 1832. 6. Storia della Letteratura greca profana, dalla sua origine sino alla caduta di Costantinopoli sotto i Turchi; con un compendio di storia del traspiantamento della greca letteratura in Occidente, di M. Schoell, seconda edizione, tomi 8, Parigi, ecc., traduzione dal francese in tedesco di S. Franz J. Schwarze (dal 2. vol. in avanti dal D. Maurizio Pinder) vol. 3, Berlino, 1828-18307. Alexis Trilogia di Carlo Immerman. Dusseldorf, 1832. 8. Sull' apparizione dei Santi del dott. Carlo Garthe, Rinteln, 1830. Indice del foglio d' annunci n.o 61. Manoscritti arabi di Hammer. Dello spirito e della vita de' poeti inglesi del secolo 19., di Cristof. Kuffner (conLetteratura danese, di N. Fürst.

tinuazione).

PARTE II.

SCIENZE, LETTERE ED ARTI ITALIANE.

LETTERATURA E BELLE ARTI.

Elegie di Al. Tibullo voltate in terza rima dal prof. emerito D. Gio. Ant. SCAZZOLA ALESSANDRINO, con dedica, con testo e con note. Alessandria, 1833, dalla tipografia Panizza, in 8.o di pag. 247.

L'

essere questa versione intitolata al chiarissimo avvocato e professore D. M. F. Gagliuffi, e il pregiarsi che fa il volgarizzatore come alunno di quel prediletto delle latine muse, c'indussero a lietamente presagire di essa e del merito suo. Ne l'aspettazione nostra andò altrimenti delusa, quando la versione del sig. Scazzola considerare si voglia come una parafrasi, e quando ponderar pur si vogliano l'utilità e la scelta delle molte e dottissime note, ond' essa è corredata. Ma il metro cui egli si attenne della terza rima, vero letto di Procuste pe' traduttori, non sembra il più adatto alla concisione, alla fluidezza, alla venustà delle elegie di Tibullo. Perciò in questa versione incontrasi talvolta prolissità di concetti, tal altra qualche modo meno che acconcio al linguaggio poetico. Nè essa procede sempre con quella facile vena, con quella spontaneità, con quelle grazie insomma che nel testo originale innamorano. Siane d'esempio la traduzione de' quattro primi distici dell' Elegia I, lib. I, nella quale contasi il tenore di vita dell'autore. Non faremo che riferirla premettendone il testo latino e lasciando al giudizioso lettore il farne le Osservazioni.

Divitias alius fulvo sibi congerat auro,
Et teneat culti jugera multa soli.

"Aduni quante può dovizie al mondo

» Chi sete ha sol dell' or; e sia pur donno
"Di vastissimo suol culto e fecondo.

Quem labor assiduus vicino terreat hoste,
Martia cui somnos classica pulsa fugent.
"Far di continuo palpitar lui ponno

"

"

Rumori d'armi; e tromba che alto squilla, Involar dalle sue pupille il sonno. Me mea paupertas vitæ traducat inerti, Dum meus assiduo luceat igne focus: "Io vivrò in sen di povertà tranquilla; » Purchè sul foco mio perenni sieno » Liete in sorger la fiamma e la scintilla. Nec spes destituat, sed frugum semper acervos Præbeat, et pleno pinguia musta lacu. "Purchè speme non manchi ogni anno il seno » Di colmarmi di biade; e faccia il doglio » Traboccare d'umor pingue ripieno.

Però a noi pare che l'italiano metro ai modi tibulliani più convenevole sia l'anacreontico, perchè facile, grazioso, scorrevole, e adatto, per così dire, ad esprimere la voluttuosa fisonomia de' versi di quel leggiadro poeta, detto per antonomasia il poeta degli amanti. Laonde tra le versioni di Tibullo noi diamo tuttora la preferenza a quella di Agostino Peruzzi, più d'ogni altra nitida, vaga e conforme alla fluidità dell' originale, comechè dessa ancora non vada del tutto scevra di mende. Ecco come dal Peruzzi volgarizzati furono quei quattro distici.

[blocks in formation]
« IndietroContinua »