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mezzo dove stà efpreffa la Refurrettione del Signore, che falta dal fepolcro con molti foldati che dormono,cofa ftimatiffima, perche las figura principale par che esca dal quadro,però alcuni intendenti nell'arte dicono che fia mancante nel coftume, percheli manca una Gloriofa Maeftà,

Nel Cappellone,dalla parte del l'Epiftola vi è un quadro doue stà efpreffa una diuota Imagine di San Carlo Borromeo; opera del noftro Girolamo d'Arena.

Nella prima Cappella dell'iftef fa parte vi è una tavola molto bel‐. la, dove con molta vaghezza stà elpreffa l'adoratione de Maggi : opera di Chiara Varottari Veronefe.

L'altra Cappella che fiegue, dove stanno espressi molti Santi, e frå quefti un S. Antonio Abbate molto bello,mà l'Autore non fi sà.

Segue la belliffima Cappella di Gio:Domenico Fontana,dove al vi vo ftà efprello il fuo ritratto in mar

mo,

mo,e di Giulio Cefare, & altri luoi fratelli, famofisfimi architetti, in modo che Giulio Cefare fù eletto dal Gran Monarca Filippo Secondo per fuo primo ingegniero,& ar chitetto, che disegnò molti belli edificii in Napoli,come fi dirà. Vedefi quefta dipinta à frefco da Belifario Corentio. Il quadro maggiore dove ità efpreffo S.Sebaftiano, e così ben difignato colorito,e finito, che molti virtuofi nell'arte l'hano ftimata opera ftudiata di Do. menico Zampieri, mà è del pennello del noftro Carlo Sellitti, e mio padre il vidde dipingere,e pochi anni fono viveva un vecchio, che perfettamente copiava,che più volte s'era egli fpogliato per effere da Carlo offervato nel naturale.

Ne i luoghi laterali della porta, dalla parte di dentro vi fono due Altaretti con due bellifsimi quadri, in uno stà efpreffo S. Antonio da Padua,nell'altro il Signore, che corona S. Caterina da Siena: optre Dd 6 del

del noftro Gio: Battista Caracciolo detto Gio:Battistello.

Ufciti da quefta Chiefa, calando giù,vedefi una vaga fontana, con una ftatua di bronzo di fopra, che rappresenta il uoftre Monarca Carlo Secondo(che Dio guardi) quefta fù fatta circa gl'anni 1668. à spese della Città,effendo Vice-Rè D.Pic tro Antonio d'Aragona, & il difegno di questa fontana fù del noAro Donato Antonio Cafaro Regio Ingegniero.

A deftra di questa fótana vedefi la Chiefa, ed il famofo Monafterio di S.Maria di Mont'Oliveto,governa.. ta da Monaci detti Olivetani, che vivono fotto la Regola di S. Benedetto. Questi vennero da fondamenti eretti da Gurrello Origlia nobile della piazza di Porto gran Protonotario del Regno, e fù così intrinfeco familiare del Rè Ladif. lao, che divenne uno de primi ŝignori di quel tempo, in modo che vidde fette fuci figlioli tutti Con

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ti,e Baroni di ricchissimi feudi. Fur principiata nel 1411 in questo luogo ch'era un ampio, &: ameniffimo giardino chiamato Ampuro, che arrivava preffo la porta delle correggie,e dalla parte di Toleto confinava col piede del Monte di S.Ermo, come fi hà da molti iftrumenti antichi, benche vi fuffe ftata prima una Chiefetta,intitolata S. Maria de Scutellis,& effendo in breve ter minati li confignò à detti Monaci, affignandoli per loro mantenimeto once 33. e tari 10. bastante 24. perlone fenza gl'Oblati.L'aflignò ancora molti beni stabili, e cé- fi,come i feudi di Savignano,di Cutugno, e Calalba nel Territorio d' Averfa,& anco il Territorio di Lucugliano, ò Lucullano colla voce non corrotta dal volgo, che ftà fopra Echia poco lungi dal Regio Palazzo,come fi dirà, & effendo divenuto il detto luogo il più ameno, e delitiofo della noftra Città. I Mo-noci l'han dato à cenio à dive:live.,

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ne ricavano molte, e molte centi naja di fcudi in ogn'anno, come anco dal Territorio ch'han cenfuato d'intorno al Monafterio, come fi diffe. Il detto Gurrello fece quefta Chiefa jufpatronato della fua famiglia,e frà gl'altri patti vol le che nel giorno della Purificatio ne,titolo della Chiefa, i Monaci haveffero dovuto dare la prima cădela à fe, e fuccesfivamente à fuoi legitimi heredi.

Oltre le rendite del Fundatore fù accrefciuta di molti beni da diverfi Signori del Regno, e frà questi da gli Avolos,e da Piccolomini.

Fù affettionatisfimo di quefti Monaci il Rè Alfonfo Secondo d'Aragona, in modo che fpeffo con effo loro andava à pranzo, & anco gli ferviva à tavola, & in memoria di questo gl'iftesfi Monaci ereffero un marmo nello Refertorio, che fù fatto à spese di esso Rè Alfonso, & oltre l'haverli donati molti vasi d' argento, e molte pretiofisfime vefti

per

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