Immagini della pagina
PDF
ePub

mente lavorato tutte le feritture, autentiche, che ponno autentica re la grandezza di tutta la cafa Filamarina, & in questa è d'ammiratione la diligentiffima attentio ne del Principe Gio: Battista in unirle, in modo, che può fervire d' esempio à chi hà genio nobile di lafciare à pofteri esempi d'honori, e memorie di nobilmente oprare; Vi fi confervano molte medaglie,e camei, e frà quefti uno di Carlo V. eggreggiamente fcolpito, che nel pelo è di due oncie;cofa,che hà del fingulare. Vifono fette oẞa di cri fomolo intagliate dall'una parte, e dall'altra,co un altro,che è mezzo da perfeca, che fimili nè in queta quantità veder fe ne ponno in altra galeria, ò mufeo. Vi fi ponno vedere altre galanterie, e di cristal di monte,e di argenti,che benche habbiano del moderno pono effere ftimate curiofe. In un camerino fi çonfervano molti altri fcritti in pergameno, che fi ftimano della

re

regal libraria d'Alfonso Primo d’Aragona per l'armi Aragonefi, che in elli miniate fi vedono, confervi Dio il virtuofo padrone, perche l'accrefca à decoro della noftra patria.

Segue à quefto il palazzo della Sereniffima Republica di Venetia, che hora ferve per habitatione de' fuoi Relidenti.

Dirimpetto à quefto, vedeli un vico,che chiamato viene di S. Gio Maggiore, perche à dritto và à spŭtare alla Chiefa di questo titolo. Pallato il vico già detto,fegue il palazzo delli Signori Prencipi della Ruccella,della cafa Carafa, che porta per divifa la fpina. Quefto palazzo fi deve offervare non per. la ftruttura, benche fia magnifica, mà per gli heroi, che in effo fono nati,ed allevati,e lafciando gli antichi,che fi ponno fapere dalla ftotia fcritta, e stampata di tutta la casa Carafa in trè volumi in foglio dal noftro eruditiffimo Sig. Biafe Hh 3

Al.

Altomare, hoggi degniffimo Con. figliere nel Configlio di S. Chiara. Dirò di quelli, che nell'età mia fono stati da me conosciuti. D.Gc. ronimo fecondo Principe di qué. fto titolo,havendo havuto per mo glie Diana Vittori, nipote di Papa Paulo V.Burghefe,diede al mondo 11.figliuoli,trè femine,che furono Margarita data in moglie al Prin cipe de Cariati Spinelli, Maria Felice, che volle elfer Monaca Doménicana nel Monafterio di San Gio:, Francesca Maria, che fù ammogliata al prefente Marchefe del Vato. I mafchi furono otto,il primo fù Fabritio Terzo di quefto titolo, il quale per le fue gentiliffime maniere fù la delitia della noftra Città, il fecondo fù Carlo, che portatofi in Roma à forza delle fue valorofe fatighe nelle legationi, e Nuntiature fù da Papa Alefandro VII. affunto alla porpora, nel titolo di S. Sufanna, il terzo fù Gregorio Priore della

Ruc

Ruccella, e, pofcia per le fue gran. maniere criato dalla tua Religione gran Macftro di Malta, il quar to fu Gio: che mori Arcivescovo di Ruffano, il quinto fù Scipione,che fù Vefcovo d'Averfa, e la Chiefa fù. rallignata à fuo beneficio dal Cardinal Carlo fuo fratello.il fetta fù Francefco, che fi chiufe trà Padri Teatini, e rifiutando ogni dignità più volte offertali mori nella fua Religione, con fama di fintità. Il fettimo fù Francelco Maria Cavaliere de tratti corr:fpondenti allı bellezza dell'aspetto. Fù questo Priore della Ruccella, e General delle Galee di Malta.L'ottavo fù il gentiliffimo D. Fortunato,hora vis vente,e creato Cardinale dalla săta memoria d'Innocentio XI. del titolo di S.Gic:e Paulo.

per

Da Fabritio III.Principe primogenito di Geronimo, havendo moglie Agata Branciforte,figliuo la del Principe di Butero in Sicilia, generò più figliuoli. Il primo fù Hh 4 D.Gi.

D.Girolamo, ed altri, che premorirno al Padre, vi rimafe folo D. Carlo,che al prefente è Sig.di quefta cafa, ed herede,non folo delle facultà paterne, mà dello ricco ftato di Butero in Sicilia, per cagion della madre. E quefto Signore dotato d'un fenno impareggiabile, come s'attefta da molte lettere, fcritte dal noftro Gran Monarca delle Spagne per i gran ferviggi dalle fue ottime difpofitioni ri cevuti, e d'una foda, e chriftiana letterarura,come parlano l'opere da lui fcritte, e date alle Stampe, così nella buona,e fanta politica, come anco nelle matematiche, ed ia altre materie atte à rendere un' huomo buon Cattolico. Fece que to Signore per il fuo Rè una im bafciaria eftraordinaria in Roma, à fue fpefe, che più fplendida nè più maeftofa per inázi fù vifta, nè fi è veduta doppo. Efaudifca Dio i voti mici in cócederli prole perpetuare una così gran casa.

« IndietroContinua »