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Dirimpetto à quefto, dalla Giniftra,che fpunta nella piazza di San Domenico,vedefi un palazzo antico con porte, e finestre alla gotica, che edificato fù dalla famofiffima famiglia del Balzo, famiglia delle più ricche, e potenti del Regno. Pervenne poi in potere d'Antonello Petrucci, di quel Antonello, che da povero ragazzo humilmente nato nella Città di Tiano, arri· vò per il fuo raro ingegno, e virtù ad effere no folo primo Secretario, mà affoluto difpofitore del Rè Ferdinando Primo, in modo che cofa non fi faceva per grande,che fi fuffe, che per le mani d'Antonello nó fuffe paffata,e per quefto nediven ne così ricco,e potente, che ugua gliar fi poteva ad ogni più gran Barone del Regno,apparentandofi con li primi della nobiltà ; mà dle fmoderate ricchezze, ò la poten. za li fuggerirno stimoli d'ambi, ¿ tione, che però con altri Baroni ordi una fiera congiura contro del Ah 5

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fuo Rè benefattore, mà poco dop po ne pagò il fio, perche fatto pri. gione gli fù miferamente mozzo il capo avvanti la porta del Caftel nuovo, & in questa cafa la detta cōgiura fù principiata. Vedefi ho. a poffeduta da Signori Aquini de Prencipi di Caftiglione, che ultimamete apparetorno co l'an. tichifs.cafa de Sign.della Miradola.

Vedefi appreflo la bella piazza detta di S.Domenico,ftando avvā. ti la Chiefa à quefto Santo dedicata. Stà questa coronata,di belli, e nobili palazzi,come è quello,che fù de' Signori Spinelli de' Duchi della Celenza, hora de' Monaci di S Martino, che l'han fatto mutar facciata per effere ftata tocca dal tremuoto del 1688.

L'altro de' Signori Sangri de' Duchi di Cafacalenda.

Dalla deftra il palazzo, che già fù de' Signori Duchi di Vietri, fi milmente della famiglia di Sangre,hora paflato alla famiglia Car

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rafa,e questo è stato il primopalazzo,che sia stato fabricato in Napoli in questa forte d'architettura, bellezza, perche prima erano tutte barbaramente compofte, come fi diffe,alla gotica, e fenz'ordine,& il modello, e difegno di quefto fù fatto da Gio:Francesco Mormandi architetto Fiorentino, che venne à stanzare in Napoli.

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Quefto palazzo havea un famofo cornicione di piperno. Il tremuoto già detto ne buttò giù una parte, onde da gli architetti, che in quel tempo ferno più danni, che dal tremuoto istesso, fù ordinato che fi toglieffe tutto.

Attaccato à quefto,vi è il famofo palazzo de' più comodi, e macftofi della noftra Città dell'iftefla famiglia di Sangro de' Signori Prencipi di S.Severo,che al prefente lo poffeggono, & attaccato à quefto palazzo il Patriarca d'Alefandria di quefta famiglia, vi fabri. cò una bella Chiefa, col titolo di Hh 6

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S.Maria della Pietà, volgarmente detta la Pietatella, e vi fi veggono molti nobili, e fontuofi fepolcri con belliffime ftatue, cosi antiche, come moderne che confervano l'ofla di molti heroi di quefta fami. glia,e dal palazzo per un ponte fi paffa in quefta Chiefa ad afcoltare la fanta Mesla, e per altri fpirituali

efercitii.

In mezzo della piazza fudetta., vedefi col disegno del Cavalier Fanfaga, principiato un famofo obelifco, in honore del Gloriofo Patriarca S Domenico, e cavatofi per fare i fondamenti, vi fi trovo. rona i ftipiti,e parte dell'arco delP'antica porta Cumana, ò Puteolana, e parte dell'antiche muraglia della nostra Città, quale porta fù rimoffa da Carlo Secondo nella fettima ampliatione, che fù delle maggiori nell'anno 1300. etrafportata come dicemmo,paffata la piazza della Cafa Profeffa, e da questo luogo in sul, verfo la strada

di Toledo tutta fi può chiamar Città nuova dall'anno 1300. fino ad hoggi, & ad offervare queft'anticaglia, vi calorno molti anticarii, e particolarmente il noftro virtuofiffimo Francefco Picchiatti, il quale anco la difegnò in carta.

Da questa porta entrarono i Saraceni, che furono ributtati ( come G diffe nell'antecedente giornata, eda questo luogo principiava la regione di Nilo, ò Nido, e tirava avvanti.

Si può falire à vedere la Chiefa di S. Domenico, per le scale,che vi fi veggono, e questa porta hoggi diceli minore, mà prima era la porta maggiore della Chiefa,che v'era.

E da fa perfi,che anticamente vi era una Chiefa,dedicata al Gloriofo S.Michele,con un Monafterio di Monaci Bafiliani, & un'hefpidale per li poverelli infermi, e chiama. vali questo luogo S.Michele à Marfifa,per la famiglia di questo nome che fundata haveva, ò pure, che

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