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vi fulle vicina d'habitatione.

Nell'anno poi 1116. dal Sommo Pontefice Pafcale Secondo ful tolta da Bafiliani, e conceduta alli Monaci di S.Benedetto.Nell'anno poi 1227. nacquero frà detti Monaci alcune differenze circa gl'af fari della Religione. Il Pontefice Gregorio Nono inviò alcuni Frati dell'Ordine de' Predicatori (di fre. fco dal Santo Padre Domenico fú. dato)à fedarli. Riuscì à quei buoni Frati di felicemente terminarle, e con quest'occafione fi fermarono in Napoli, dandofi con frutto grå. de alla predicatione in conformità del di loro inftituto, trattenendofi con li detti Padri Benedettini,quali caldamente pregarono à voler loro concedere quella picciola Chiefetta, quando la loro gran Religione n'haveva tante in Napoli. Il buono Abbate moßo dalla bontà de' Frati loro diffe, che fe impetravano l'affenfo Pontificio volen tieri ceduto haverebbe il loco, e

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cosi ottenuto un breve dal Pontefice Gregorio Nono, che quà invid per Legato Apoftolico il Cardinal Goffredo, del titolo di S. Marco, & ottenuti ancoli confenfi di Pietro Arcivescovo di Napoli, de' fuoi Canonici,e di Marco Abbate del dMonafterio nell'anno 1231. fùì lo. ro conceduta,e n'hebbero il poffelfo,e quefta Chiefa era tanto, quanto è l'atrio, dove per questa porta s'entra, & à finiftra vi sono due Cappelle,una dell'antica, e nobile famiglia Bonita, dove è una ftatua d'un fanto Velcovo di marmola. vorata da Giulian Finelli. L'altra è della famiglia Brancaccia, & in quefta collocorno i Padri l'Imagine di S.Domenico, che feco portata havevano, cavata dal naturale, effendo che poco prima era paffapaisato in Cielo.

Nell'anno poi 1269.hebbero da Aiglerio Arcivescovo di Napoli!a feconda conceffione, e prima di questa nell'anno 1255. da Papa Ale

Alefandro IV. ( che fù affunto al trono Pontificio,mentre in Napoli dimorava ) dedicata, e confecrata ad honor del Patriarca S. Domeni. co, come in un'antico marmo fi legge, cheftà nella parte finiftra della porta maggiore.

L'affetto poi che il Rè Carlo Secondo d'Angiò, portava a' Frati di S.Domenico, & anco per voto fatto, come vogliono molti Scrittori all'Apoftola di Chrifto Maddalena, fe libero fi vedeva dalla prig. gionia, che per tant'anni fofferto haveva in potere del Rè D. Pietro d'Aragona, nelle mani del quale, s'era data la Sicilia doppo di quel l'horrendo vespro Siciliano, per fottrarfi dal governo del primo Carlo, e de' fuoi infoffribili Francefi. Ottenuta la tanto defiderata libertà pafsò nella Provenza, dalla Provenza in Roma, da Roma in Napoli, e coronato Rè del Regno per la morte del padre puntual mente adempiil voto, e per l'affet

to,

to,come fi diffe,che portava alliFra ti fabricò questo famofo Tépio in honore di S.Maria Maddalena, ~ nel giorno dell'Epifania dell'anno 1283.di fua mano vi pofela prima pietra, che benedetta fù dal Cardi❤ nal Girardo Legato Apoftolico, e credo che vi fufle rimasta quella che era à S. Domenico dedicata.

Effendo poi questo buon Rè partito dal mondo à 4. di Maggio del 1309. per fegno dell'amore, che a' Frati portava, lafciò che in questa Chiefa rimanesse il fuo cuore, & il corpo che fuffe trafportato nella Provenza, e lepellito nella Chiefa di S. Maria di Nazaret delle Monache Domenicane d'ordine, da lui edificata, come sù la porta maggiote filegge in quefti verfi.

тессіх.

Carolus eftruxit, cor nobis pignus

amoris

Servandum, liquit cetera membrafuis.

Ordo colet nofter tanto deviltus

amore,

Ex.

1.

Extoletque virum;laude peremno

pium.

Nell' horrendo tremuoto più volte accennato nel Decembre del 1446.la, Chiesa fundata da Carlo quali tutta cuino, fù rinovata da fundamenti dalla devotione di di verfi Signori Napoletani, e pasticolarmente dalla famiglia Capua. na, della quale in molte partile ne vedono l'infegne.

S'avvifa ancora come,fe bene la Chiefa da Carlo Secondo tù dedicata à S.Maria Maddalena,da Na. poletani fempre fù detta di S. Do. menico, per la divotione, che ha vevano alla prima Chiefa à questo Santo dedicata.

Ella è fruttura alla gotica ftret. ta di navi, e d'una grand'altezza. Quando fùrifatta vi pofero due ordini di travi, uno per lo tetto, l'altro sù l'archi per mantenerla forte, e come incatenata à nuovi accidenti di tremuoti.

Circa l'anno 1676. con l'occa.

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