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Aufonia Regnum primus adepins: at:st

Obiit anno Domini mcccclviii. Quelto magnanimo, e virtuofo. la di cui vita può fervire per idea à Prencipi,che regnar vogliono co politica chiarifiima lafcio nell'ultimo fuo teftamento ordinato, che il fao cadavere fulle trafportato in Aragona, e che frà tanto fuffe rimallo in depolito nella Chiesa di S. Pietro Martire, come fi fuffe poi: trovato in quefta, non hò potuto faperlo.

I fuoi fucceflori non curarono d'efeguirlo. Nell'anno 1666. venneà governare il Regno da ViceRè D. Pietro Antonio d'Aragona, evolle eseguire quanto dal Rè Alonfo fù ordinato nell'elettione,, della fepultura. Fece iftanza,chel confignato lifuffe il cadavere per trafportarlo in Aragona.Si fece diligenza nel baullo, mà non vi fi trovò cofa alguna. Dicevano i Fra i, che poteva effere,che fulle ftato li 6

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nafcuftoin quel luogo, doue per non so quali torbolenze di Napoli un Frate nafcofto haueua le cofe più pretiofe del Conuento, e con quefte anco le loro antiche feritture,molte Reliquie, & altre cofe pregiate, che poi per un repentino accidente fopravenuto al Frate, che lo tolle di vita non fi potè fa• perc dove dette cofe afcofene favano,nè per molte,e molte diligë ze fatte fi fon potute rinvenire reftando privo il Convento d'una ricchiflimia fuppellettile, e di molte antiche notitie.

Coll' intervento di Monsignor Paolo Garbinati all'hora Canoni. co,e Vicario generale di Napoli, col quale anc'io m'accompagnai. S'offervarono l'altre tombe, cv'crano i cadaveri,fi fece calare quella d'Alfonfo, vi fi trovò che v'erano due fondi un fopra l'altro, efra quefti stavano l'offa d'uno si gran Signore,& io hauendo havuto nel le mani quel capo, non potei con

tc.

ténermi dalle lagrime,vedendo cosiquella tefta, che fù ftimata tanto fauia,tanto valorofa, tanto pia. Si collocorono poi in un'altro baullo turto fodrato di velluto cremefi dentro, e fuori, e quefto collocato in un'altra cassa ben forte, efugel.. lata in più parti col fugello del Vicario, e fattone del tutto un atto publico fù confignato al detto D. Pietro Antonio, quale nel fuo partire feco lo portò nelle Spagne, e così la noftra Città rimafe priva dell'offa del fuo tanto amato Rè Alfonfo Primo.

Segue l'altra tomba poi nella quale ttà il cadavere di Ferrante Primo figliuolo del fudetto Alfon fo con un cartoccio, nel quale fi legge

Ferrandus fenior qui condidit aurea fecla

Mortuus Aufonia femper in orë

manet

Obiit anno Dom.mccccxciv.

Vi è la tomba appreffo del Rè

Fer

1

Ferrante Secondo nipote del pri mo, e nel cartoccio che vi pende vi ità espresso

Ferrandum mors fava diufugis armagerentem?

Mox pojitis illum, impia falce

necas

Obiit anno Dom.mccccxcvi.

Segue poi la tomba della Regina Giouanna fua moglie, la quale fù figliuola di Gio: d'Aragona fratello d'Alfonfu Primo, e vi fi legge Sufcipe Reginam pura hofpes mente Joannam,

Ercole quem meruit poft fua fata

coli

Obiit an.Dom.m. dxviii. xxviii.

Ази.
Appreffo vedefi la tomba di D.
Isabella d'Aragona figliuola d'Al-
onfo Primo, e d'Ippolita Maria
Corza, la quale fù moglie di Gio:
"orza il giouine, Duca di Milano,
ael cartoccio fi legge

Hic Ifabellajacet, centum fatas
Sanguine regum

Qua

Qua cum Majeftas Itala prifca,

jacet

Solqui luftrabat radiis fulgenti• bus orbem

Cecidit inque alio nunc agit orbe

diem

Obiit die xi. Febr.mdxxiv.

Nella tomba di Maria d'Aragona Marchefa del Vasto fi legge Hen Vafli Domina,Excellens virtutibus ortu

Orbis que imperium, digna tenere
fuit
Sarcophago jacet hoc nunc parus
corpore pulvis

Spiritus Angelicis fed nitet ipfa
choris

Obiit anno Dom.mdl.xviii.ix.No

vemb.

Seguono appreffo di queste la tomba di D. Antonio d'Aragona, fecondo Duca di Mont'Alto nato da Ferrante, figliuolo naturale del Rè Alfonfo, il quale morì à 6. di Ottobre del 1543.

La tomba di D. Gio:d'Aragona,

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