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figliuolo del Duca di Mont'Alto,il quale mori à 11. d'Ottobre del 1571.

La tomba di D.Ferrante,figliuo lo d'Antonio d'Aragona, e di Maria Lazerda Duchi di Mont'Alto. Segue quella di Maria Lazerda Duchada di Mont'Alto di D. Pictro d'Aragona primogenito del Duca di Mont'Alto,che morì à 19. d'Aprile del 1552.

Quella di D. Antonio d'Arago. na ultimo Duca di Mont'Alto,che mori alli 8.di Febraro del 1584. & in questo rimafeeßlinta la linea de’ maschi della ftirpe d'Aragona, béche naturale.

Vi sono altre tombe come di Ferrante Urfino Duca di Gravina, che morì à 6.di Decembre del 1549

Del Marchese di Pescara, e d'un altro Marchefe fimilmente di Pefcara.

In questa Sacriftia vi fi confer vano ricchiffimi apparati, e quantità d'argenti lavorati in famofe

fta

ftatue,come è quella della Santifi• ma Vergine del Rofario tutta intera, quella di S. Tomafo dentro della quale fi conferva la Reliquia del fuo braccio, oltre l'altra ftatua d'argento, che ftà nel noftro fa

gro Teforo come noftro Protettore, e quella di S. Domenico fimilmente dichiarato Protettore non folo della Città,mà del Regno. Vilono famofi paleotti umilmete d'argento, due gran torcieri quantità di candelieri,& altri vafi.

Vi è poi un oftenforio ammirabile,e per la materia, e per lo lavoro,effendo tutto tempeftato di ge• me ligate in oro, e bizzarramente dingnato,moftrando un S.Tomaso che tiene con le mani sovra del capo la sfera.

Vi fi conferva anco in una picciola urna d'avorio il cuote imbalzamato del Rè Carlo Secondo d'Angiò,sù della quale filegge Conditorium hoc eft,Caroli Secundi Illuftriffimi Regis Fundatoris Co

ventus anno Dom.mcccix.

Ufciti da quefta Sacriftia s'offer. uano due buoni,e famofi Organi, fotto di quefti vi fono le tauole dipiate dal pennello di Marco di

Siena.

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Si può paffare à vedere il Convento, il quale tuttavia si stà ridu. cendo ad una forma moderna, e di già fi fon fatti molti dormitorii: & un cenacolo, che torfi è delli più belli,& ampi, che veder fi poflano. Ancor che in qualche parte hab. bia patito per lo tremuoto già det

to.

Nel dormitorio vecchio vi fivede la ftanza, ò cella del Gloriofo S. Tomafo hoggi trasformata in una diuota Cappella, quale con gran divotione neʼgiorni fllisi del Santo è da Napoletani vifi

tata.

Viè ancora in detto dormitorio un'ampia, e ben provista libre. ria, dove ĥ confereano alcuni manoferitti, e particolarmente uno

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tutto di pugno di S.Tomafo fopra il trattato,che fà S. Dionifio de calefti hierarchia.

Vi è un'acqua perfettissima, molto fresca.

Et ufcendo dal chioftro nel cortile à deftra fi vede nel muro dalla parte della Chiesa un marmo, nel quale ftà intagliato un'Epigramma che così comincia

Ninbifer ille Deo,&c.

Et in questo vi è una bella curiofità: Quefto marmo ftaua nel piano del coro fituato in mezzo la Chiefa, come fidiffe. Nell'anno 1560. fù trasportato nel luogo dove fi vede l'infcrittione,che in fe contiene altro non è, che d'un' huomo, che nauigando con tempo fereno di repente 6 vide affalito da venti, e da pioggie, in modo che ne restò fommerfo, e morto. Priega Dio,che perdonando i fuoi peccati, li dia strada dall'acque al Cielo. Alcuni,che la ftimavano ofcura,perche credo,che haueuano

cor

corta vista nella grammatica,vedé do che in quefto fi trattaua d'ac que. Lo collocorono in que' tempi nell'antica cifterna del Chiofio vecchio, che conferua acqua fred. da,e perfettiffima, per effere dall lunghezza del tempo molto puri ficata,e questa anticamente nell'e ftate era la delitia de' Napoletari pereffere l'acqua più fresca, che ti fuffe all'hora, e con queft'occafic ne ha dato da fantasticare à moli cervelli, e particolarmente de' Te. forifti, dandoli ridicole interpre tationi, e particolarmente ve nef uno, che con certe efplicationi à lumaca ha detto,che questa era una gran memoria d'un famofo teforo afcofo in detta cifterna, e che fia quello à punto,che v'afcofe il Frate come fi diffe confiftente in tutti gl'argenti della Chiefa, monete, Reliquie,& altro.

Vedefi appreffo la porta maggio re della Chiefa,quale infieme colla facciata fu fatta da Bartolomeo di Ca.

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