Immagini della pagina
PDF
ePub

Piiffima, & clementiffima Domiminę nostra Aug. Helena matri Domini nostri victoris femper Aug., &avia dominorum nostrorum bea. tiffimorum Cefarum uxori Domini Coftantini ordo Neap.p

Ufciti da quefto Collegio, e ti rando avvanti paffata la Chiefa, per calare nel vico anticamente, detto Monterone, hoggi detto S. Angelillo, qui terminava l'antica Città,e vi stava la muraglia ch'hayea fotto il mare, & in questo luo. gɔ stavala piazza di Nilo, quale eifendo flati trafortata come fi. diffe auuantila Chiefa di S. Maria de' Pignatelli. Illuogo fù comprato dalla famiglia Affitta, che vi edificò il palazzo, che poi fù comprato da' Padri Giefuiti.

Seguitando il camino dal detto quadrivio di Seggio di Nilo,la cafa che fi vede à finiftra attaccata à quella del Panormita. Questa era la cafa de' Conti di Montorio fe condogeniti de' Conti di Madalo

loni, & in questa nacque Gio: Pietro Carrafa, che poi fu affunto al Pontificato, e chiamoffi Paolo IV. Il Cardinal fuo nipote in memoria di questo la rifece, e l'adornò della facciata moderna, e del famofo cornicione, che vi fi vede, e vi pofe nel mezzo fotto del detto cornicione l'arme Cardinalitie della cafa Carrafa. Effendo quefta per ultimo pervenuta in pollesso di D. Antonio Gattola Marchefe d'Alfedena fè cancellare dette armi,mà purfe neveggonoifignidel cappello,e de' fucilacci,na! puzzo però che ftà nel cortile,e sù ì'arco della volta dalla parte di dentro dello Atello cortile vi fon rimaste l'armi del Cardinale. Questa cafa non ftà nella fua antica ordinanza, perche le stalle, e le ftanze della famiglia, fono ftate ridotte in boteghe,e ca. mere locande. Nel mezzo di questo palazzo vi è un vico anticamente detto Saluonato.Hoggi dicefi delli Rota, per l'antiche cafe di questa

fa

famiglia,che vi ftanno.

si per

A deftra vedefi l'antico palazzo fabricato da Diomede Carrafa pri mo Conte di Madaloni,che fu cost caro à Ferdinando Primo d'Aragona Rèdi Napoli,e quefto fù ftimato il più bello che fuffe in Napoli, la ftructura meravigliofa in que' tempi, si anco per la quantità delle pretiofe,& antiche ftatue che l'adornavano, delle quali la maggior parte, e le più ftupende fono andate via,si per molti difaftri accaduti à questa cafa,sianco perche ipadroni ò non habbian curato, ò non habbian saputo che teforo fia. no le buone ftatue antiche. Dirò folo che delli fragmenti,che rima Aivi fono fi può argomentare, che cofa era il meglio che ne è stato tolto.

Sula porta vifi vede una bella. katua intera antica, con altre tefte d'Imperadori fimilmente antiche. Nell'atrio del cortile vi ftanno molte necchie,dove ftan collocate mol

molte tefte, e particolarmente nel la feconda à man deftra entrando viè quella di Cicerone.

Nell'arco di dentro à man fini. ftra fimilmente entrando vi fi vede la ftatua intera di Mutio Scevola. Dalla deftra d'ana Veftale, ben che in qualche parte mancanti. D'intorno al cortile fe ne veggono molte, e frà queste à man deAra un Mercurio nudo,che con più disegno, e bellezza non si può defiderare.

Vi fi veggono molte antiche pire hiftoriate, che l'ignoranza di chi poco l'hà conosciute l'hà fatto fervire, furandole, per bocca de pozzi.

Vi fono molti baffi rilievi, epo chi anni fono fù tolta una tavola, nella quale ftava fcolpito il tempo alato, che cofa più bella defiderar non fi poteva. Fù quefta trafportata nella Villa del Consiglier Prato, e morto il Configliero ftimafi bene,che coll'altre Statue fia paffa

[ocr errors]

ta in potere d'Audrea d'Aponte. A finiftra sù la porta della stalla, vi fi vede un'urna, ò cassa antica di fepolcro bene hiftoriata, efopra una tefta che fi ftima d'Antinoo cotanto amato da Adriano, che, adorar lo fece in Atene come nume, e che come dice il noftro eruditiffimo Giordano in Napoli li fece fabricare un Tempio, che era quello dove hoggi fi vede la Chicfa di S.Gio:Maggiore, però io non ftimo che quella d'Antinoo fia,mà bensì che fia ftata portata via, col. l'altre più pretiofe che stavano nelle mura di fuori, dove appunto fi veggono certe bafette di marmo, & haverà da 40. anni che ne fù tolta una tefta d'Augusto, che, non haveva prezzo.

Nell'ifteffo cortile vifi vede una gran tefta d'un Cavallo di bronzo, ftimata dagl'intendenti mirabile, e mi meraviglio molto come Gior gio Vafari con tanta libertà feriva che questa tefta fusse stata fatta da

Do.

« IndietroContinua »