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Donatello Fiorétino, quando i no stri antichi historici parlano di quefto cavallo fin da quei tempi ne' quali Donatello ftava in mente di Dio. Questa testa è di quel tanto rinomato cavallo di bronzo, che era come vogliono gl'antichi Scrittori delle cofe di Napoli l'im prefa della nostra Città, che fin hora và ritenuta dal Seggio di Capuano,e Nido,con questa differenza che Nido l'ufa sfrenato, e Ca• puano frenato. Questo è quel cavallo, al quale il Rè Corrado fece ponere il freno come fe ne veggono gl'anelli faldati dall'una parte, el'altra della bocca, ponendovi fotto la feguente infcrittione doppo che così crudelmente entrò in Napoli.

Hactenus effrenis Domini nunc parat habentis ·

Rex domat hunc aquum Parthenopenfis equus.

Mà io ftimo che questo cavallo, che chiaramente fi vede effere opera antica, e Greca, ò fatta in quei

tem

tempi andati,ne' quali la scultura foriva, che staffe nel Tempio d'Apollo,ò di Nettuno,come altri vogliono(e come fi diffe) perche fi vedeva auuanti della Cattedrale, e proprio dove stà eretta l'aguglia, edove fù trovata (come diffime nella prima Giornata)quella si bella, e famofa colonna di marmo cipollazzo,e quefto nell'anno 1322. fù fatto disfare per opra dell'Arcivefcouo à cagione di toglier via la fuperftitiofa credenza del volgo Napoletano, il quale feguendo al cune puerili dicerie di Gio: Villano, credulo forfe all'inconfiderate traditioni de' femplici antichi ftimaua, che Vergilio fuffe ftato mago,e che hauelle fatto per artema. gica la grotta, per la quale da Napoli fi và à Pozzuoli, che havesse incantato le fanguefughe, acciòche mon fuffero entrate nell'acquedot ti della Città, e le cicade che non haveffero importunato col di loro ftridolo cicalare la Città, e tante

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altre vanità. Si stimava ancora che1 il cavallo fuffo itato fatto dall'ifteffo Virgilio, e che per via d'inincanto li fuffe ftata data una virtù di lanare il dolor del ventre à tutti quei cavalli, che d'intorno li fflero ftatiraggirati,e questo s'ha veva quali per infallibile, onde per toglierlo come fi dille fù fatto dif fare, e del corpo come ve ne è cer tiffima traditione fe ne formorno le campane. Si perdono al capo,& al collo si per effere così bello,si an co per mantenerlo in memoria Diomede Carrafa havendo arric hito quefto fuo palazzo di statue pretiofiffime colla fua potenza otenne questa tefta, e qui la collocò, al che ricava,che il Vafari,e cohe ha fatto molte volte per arric! hire i fuoi hà cercato d'impoveri gl'altri,come in molte altre cofe vedrà, & effendo egli venuto in Napoli parla in un modo di que a Città,come appunto fulle venu in una villa,facendo credere che Mm

Giornata 11i.

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non vi erano ne' fcoltori,ne dipin tori, nè dipinture d'altri buoni Maestri, ò pure egli hà prefo sba. glio. Il cavallo, che fece Donatel Io non fù quefto,mà il cavallo picciolo, che stà sù la colonna eretta nel mezzo del cortile, ela tefta di quefto picciol cavallo la copiò dal la gräde,e per darne la notitia,e da faperfi, che Diomede Carrata fù egli il fefto figliuolo di quel valo rofo Antonio Carrafa, detto Mali. tia, che imitando il padre fervico. si bene Alfonfo Primo, & egli fù capo de' foldati,che per l'aquedot. to entrarono in Napoli, e furono cagione di farla venire in potere d'Alfonfo,che cariffimo gli divenne, e ricevè premii dal Rè conde. gni al fuo merito,e morto Alfonfo anco cariffimo reftò al fuo figliuo lo,e fucceffore Ferdinando, in modo che cofa alcuna non deliberava fenza del configlio,e parere di Diomede di già intitolato Conte di Madaloni. Un giorno havendo, fta.

fabilito Ferdinando d'andar.col Conte à caccia, elevatofi pertempo, non effendo venuto in caftello fecondo l'appuntato il Conte, egli poftofi à cavallo andò nel fuo palazzo à follecitarlo, e l'aspettò nel cortile finche fuffe levato da letto, e veftito, onde il Conte in memoria di un così fegnalato favore fece erigere in quel luogo dove afpettato l'haveva la colonna come fi vede, e fopra vi collocò la ftatua del Rè à cavallo, e quefta fù quella che fece Donatello trovandofi in Napoli.

Per le scale fi vedono diverfi belliffimitori di marmo, e nobilif fimi baffi rilievi.

Sù la porta della fala vi è il rio tratto di marmo del Conte, & anco quello della moglie.

Sule porte delle stanze fi veggono tefte bellissime antiche.

Nelle cantine vi stanno quan• tità di pezzi di statue rotte. Nella base della colonna che Mm 2 dal

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