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dal conile foftiene l'atrio della falavistà incifo da una parte.

Has comes infignis, Diomedes condidit ades in laudem regis, pao triaque decorem.

E dall'altra

Eft& forte locus magis aptus & amplus. In Urbe fit. Sed. Ab agna• tis. Difcedere. Turpe. Putavit.

Ufciti da questo palazzo, neldi. rimpetto à finiftra trovali una pic ciola Chiefa con un Confervatorio di donne dedicato al Gloriofo San Nicolò detto di Bari.Quetto fù edificato dalla pietà de' Napoletani quietate che furono le motioni popolari accadute nell'anno 1646. per raccogliere molte povere ra gazze,che difperfe andavano per la Città morendo per la fame.

Paffata quefta Chiefa, e palazzo del Conte di Madaloni fi veggo. no due vicoli. Quello che và à defra chiamavafi anticamente il vi colo di Casanova, per la nuova cafa del Conte di Madaloni, & ins que

quefto vico vi è la porta del Monafterio de' Monaci di Monte-Vergine, e paffata quefta porta nella cafa,the anticamente era de'Conti di Marigliano, che hoggi al detto Monafterio à incorporata. Vi era il Seggio detto fimilmente di Cafanova, che ftà unito hoggi a quello di Nido. Hora quefto vico vica detto di S. Filippo, e Giacomo. L'altro, che per un fopportico và sù, diceva degli Acerri. Hoggi dicefi d'Arco, ò degli Mufcettoli," nel quale vico, tutte le cafe,che fia. vano à deftra di famiglie antiche, fono ftate incorporate al Monaterio di S.Ligorio,e coll'occafione di fare il nuovo refettorio,vi fono,fiate trovate belliffime fabriche antiche d'opera laterica, e reticolata, & una cameretta particolarmente, che era à forma d'una Cappella, mi diede ammiratione in vederla più di quaranta palmi à fondo, ins modo, che fi può credere, che quefa parte di Città fuffe ftata ne'tem Mm 3

Ri

pi antichi affai più baffa. Continuando il camino per la Arada macltra preflo del Conferva• roric(come fi diffe) di S. Nicolò vcdefi il publico Banco detto del Sal. vatore. Fù eretto questo dalla Fedeliffima Città di Napoli, dentro del Chioftro di S. Maria di MonteVergine con titolo di caffa delle farine per l'introiti, & efiti del demaro, che da quefte pervenivano. Hoggi èrimalto Banco publico. Dirimpetto à quefto à deftra ti veggono la bella Chiefa,& un gran Confervatorio.eretto dalla commu. nità della nobile arte della feta, e la fundatione fù così.

Questa numerofa comunità della feta, che in fe contiene merca danti cosìcittadini,come foraftieri che maneggiano feta, Filatorari, Teffitori, Tintori, & altri, che go. vernata viene da'fuoi Confoli, che in ogn'anno fi eliggono, e che hà privilegii grandi conceduteli dal Rè Alfonfo Primo d'Aragona,che

que.

queft'arte introduffe in Napoli, particolarmente di non potere I matricolati nell'arte fudetta effere riconosciuti, e puniti ne'di loro delitti, fe non dai Confoli medefimi. Matitava quefta communità in ogn'anno con 50. fcudi di dote le povere figliuole de' fuoi artifli ò morti, ò inhabili al fatigate; må perche molte volte ftavano in pericolo dell'honore, prima d'effer proto il matrimonio, nell'anno 1582. nella Chiefa dedicata à S.Filippo, e Giacomo fita nella strada de'Par rettari creffero un Confervatorio fatto la protettione della gran Madre di Dio, dove riceverono da ceto figliuole di madri,e padri honorati dell'arte. Poftia non riufcenda commodo questo luogo per le tante, che ven'erano, nell'anno 1591. cóprarono qui il palazzo del Principe di Caferta, e vi edificatono il Confervatorio colla Chiefa, che. hoggi fi vede, & in questo luogo vi fono trà Monache, e figliuo

le circa 300.le quali fono tutte ben trattate, e commodamente vivono Coll'affentare contributioni, che efcono dall'arte medefima.

Nella Chiesa vifono belli argenti, e ricchi apparati di ricamo per tutte le mura, lavorati dall'istesse Monache, e figliuole.

Paflato quello Confervatorio vedonfi due vichi, uno à finiftra, il quale anticamente era detto de Vulcani famiglia, che gode nella piazza di Nido, poi fi difle vico de' Sanguini, che l'ifteffo, che Sangri antichiffima,e nobile famiglia dell' ilteila piazza, qual vico hoggi stà incorporato nel Monafterio di San Gregorio,volgarmente detto Ligo. rio,e quella, che vi è reftato di det to vico, hoggi dicefi di S. Luciella,per una Chiesetta, che vi stà dedicata à S.Lucia della comunità de' Piftori, o Molinai.

A deftra ve ne è un'altro antica. mente detto Miffo, hoggi chiamafi di S. Severino, edi S. Marcelli

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