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In quefti numeri però mi par che vi manchi qualche nota guasta dal tempo,e fe bene vi li vedono nel fiS. T.O. puntati, come era ufo del fignare antico, così ne'marmi come ne'bronzi,non l'ardifco dire fattas nell'anno 540. per la voce TurcaTum; Effendo, che quefti non furono in quel tempo.

Nel capo di questa piazza vi fi vede la famofa Chiefa coll'ampiiffimo Monafterio di S.Severino, Soffio de Monaci Caffineri di San Benedetto. La Chiefa per la fua grand'antichità, non hà certezza di fondationc.

Stimali, che fuffe ftata fundata dalla pietà de'Napoletani in honore del di loro fanto Vefcovo Severino illuftre per infiniti miraco◄. li, che fù eletto Veícovo nell'anno 100.della noftra falute, e che passo nella gloria celefte nell'anno 120. effendo ftato Fratello di S.Vittoriao. E che detta Chiefa fuffeftata

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edificata nelle cafe proprie del San. to, dove habitava. Altri vogliono, che haveffe havuto il fuo principio nel tempo di Coftantino il Gran. de, mà può eßere,che in quei tempi fulle tata reftaurata. Have ella havuto varii titoli, come di S. Severino, di Santa Maria del primo Cielo, per una miracelola Imagine che vist va di questo nome,fù chia. mata ancora di S. Bafilio, perle Monache Bafiliane, che anticanić. te villavano, e di S. Benedetto per effere pofcia da'Padri Benedettini governata.

Nell'anno 910. poi in questo luogo dall'Ifola del Salvatore di Arutta dal furore bellico vi fù trafportato il corpo di S.Severino monaco, detto l'Apoftolo dell'Orien te per la fua efficace predicatione. Fù quefti per nafcita nobile, per natione Vngaro. Diftrutta l'Vnga ria da Attila ritirolli in Roma, & ivi prese l'habito di Monaco. Ope.

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rò meraviglie per la Fede. In Comaggione Caftel della Germania all'8. di Gennaro dell'anno 4$1. rele l'Anima alluo Creatore. li luo corpo da Lucillo fuo difcepolo fù trasferito in Sileto; da Sileto nel l'ifola del Salvatore, e da quell'Ifola nell'anno già detto in que to Monafterio,dove al prefente ri pofa,e la Chiefa da quel tempo in titolata venne: di S.Severino l'Apostolo.

Nell'anno 920. da Mifeno vi fù trasferito il corpo di S. Solio nato in detta Città,compagno, e diice. polo del noftro gloriofo S. Genna. ro, e ricevè col detto Santo luo. maestro la corona del martirio nell'anno 305.equefto fanto corpo fù collocato nell'arca ifteffa dove fta-. vano le reliquie dis. Severino l'Apoftolo, e così perle molte gratie che i Napoletani ricevevano per l'intercellione di questi Santi s'in•. titolò la Chiefa di s.Severino,e So fio titolo che fia hora hàritenuto,

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come fi legge nell'infcrittione, che fà sú la porta maggiore, e si vedė dall'imprefe, che fà questo gran Monafterio,che è una palma,& un bacolo paftorale per dimostrare, & il Martire s.Sofio,è l'Abbate s. Sc. verino.

L'antica Chiefa poi che minac ciaua ruine fù da fundamenti ric dificata da Adriano Napoletano,e dotata. Ellendo poi che fi rendeua angusta alla gran frequenza di po pulo, che vi concurreua, per gl Energumeni, fi deliberò d'erigerne un'altra più grande,e più maestofa, e così col disegno di Gio: Francefco Mormando. Nell'anno 1490. vi fi diè principio,& il Rè Alfonfo II. per fuffidio l'allegnò fcudi 15. mila sù l'entrate diPuglia,e gab.l la dello Scannaggio.

Anco Trojano Mormile nobile del Seggio di Portanoua lafciò alli Padri 6.mila fcudi da impiegarfi al la nuoua fabrica, e benche da Carlo Mormile fuo figliuolo, & herede

fi fuffe negato d'efeguire la difpo htione paterna: Meglio ricordato di poi alli Padri donò annui doca. ti 500. finche fuffe durata la fabri ca,quale fi terminò doppo 30. anni per le gran calamità di quei tempi, ne' quali la povera Città, e Regno era afflitta da continue guerre, & i buoni Padri per ufare gratitudine donarono al detto Carlo, e fuoi fucceffori l'Altare maggiore colla Tribuna,con titolo di Fundatore. Della cupula che fù delle prime che compariflero in Napoli, non ellendo in quei tempi la facilità d' huggi in fabricarle. Ne fùì architetto Sigifmondo di Giovanni.

La detta cupula con gl'angoli fù dipinta da Paolo Scheff. o Schefaro illuftre dipintor Fiamengo circa gl'anni 1560.

Le dipinture à fresco, che si veggono nelle volte così della nave maggiore, come del Choro con ri- . partimenti diftucchi dorati, che primono le attioni di S.Benedet

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