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un'altra quale hà feco una tavola, nella quale vedefi la nascita della Vergine: fattura dell'ifteffo Marco da Siena.

Vili veggono due vasi di marmo per l'acqua benedetta bizzarra. mente fostenuti da due corbi di breccione nero molto ben lavorati dal noftro Cavalier Cofimo.

Il pavimento di questa gran Chiefa,che può ftare al paragone per la fua ftruttura con ogni più bel Tépio d'Italia, e tutto laltricato di marmi composti da diverse fepul ture gentilitie.

Si può anco vedere la facriftia, che ha l'ingreffo nella prima Cappella della nave.dalla parte dell

Epiftola.

Entrando à finiftra vedefi unaj belliffima tavola, nella quale ftanno efpreffi la Vergine col fuo Figliuolo in braccio, e difotto S. Benedetto,s. Francefco d'Affifi, e San Francefco di Paola. Fù questa dipinta dal noftro Girolamo Impa

rato.

No 3

Se

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Segue appreffo la Cappella di Camillo de Medici, che traheva la fua origine dalla casa di Firenza Tamilmo giurifta de' fuoi tempi, nella quale fogliono privatamente celebrar la Mella gl'Abbati pro té poic de Monafterio. La tavola che in effa ti vede dove stanno efprelli il gran Patriarca S. Benedetto, &i Santi Placido,& Mauro. Fù dipinta con ogni accoratezza, e macftria dal 10 Fabritio Santafede.

Vi fi vede ancora dalla parte dell'Evangelio una tavola di mar. mɔ antica, nella quale stà espressa con diverfe figure picciole di mez. zo rilievo un'iftorietta,degna d'ef fere offervata.

La Sacriftia poi è capaciffima,e bene adornata ftà tutta dipinta à frefco da Honofrio di Lone no. tro Napoletano, allievo di Belifario Corentio.

A finiftra di questa sacriftia vedefi un'atmarietto,nel quale fi con leiva un'Imagine del Crocifiɔ fcol

fcolpita in legno di boffo. Questo fù quel Crocififfo, che fù donato dal Santo Pontefice Pio Quinto à D.Gio:d'Auftria, e questo oprò in quella fegnalata battaglia contro de'Turchi negl'anni 1571.portandole fempre nelle mani, mentre fi combatteva. Donò pofcia questa fagra Imagine à Vincenzo Carrafa Priore d'Ungaria, che gloriofamé. te à quefta guerra intervenne, afliftendo fempre con D.Gio: Da detto Fra Vincenzo poi fù lafciato al Padre D.Luigi Carrafa Abbate Caffinenfe fratello del Padre Vincenzo Carrafa Generale de' Padri Giefuiti, e quefto grand'Abbate emulando la bontà del fratello mori con fama di fantità. Dai Padre D.Luigi poi fù donato alla Sacristia.

In questa vi fi confervano molte belle reliquie,e particolarmente

Un pezzo della Croce di N. S., delli capelli della Beata Vergine, delli Santi Apoftoli,una parte della tefta di S. Clemente Papa, und No 4 par

parte del braccio di S.Placido mar. tire.

Vi fono bellissimi argenti egregiamente lavorati, e frà questi sei candelieri, che per l'arte, e per la materia forfe non han pari, e fono i primi che in questa fattura sono sta. ti vifti in Napoli.

Vi fono ricchiffimi apparati per le funtioni,che vi fi fanno.

In ufcire da questa sacriftia à finitra vedefila scala, per la quale fi cala alla Chiefa antica, che ftà ben trattata, e ben officiata, e nel prin. cipio di quefte fcale fi veggono due famofi fpoleri, l'uno dirimpetto all'altro,che han delmaraviglioso, fcorgendofi in effi quanto può fare lofcarpello di eruditi maestri.

In quello che ftà nel muro della facriftia, che è d'Andrea della famiglia Bonifacia nobile della piaz za di Portanova, che in quefto fanciuilo d'anni otto s'eftinfe. Questo fi vede, e per la bizzarria del dife gno,per la delicatezza del lavoro, e

per

per l'efpreffione dell'attioni ́in quelle figure degna, veramente d' effere offervata. Vi è un urna ftravagante fopra della quale in un lenzuolo ftà diftefa la ftatua del făciullo con molti amorini in atto di piangere, & uno che mantiene il coverchio aperto dell'urna, con täta tenerezza,che più non può fare il naturale.

Viè una belliffima ftatua tonda d'un'Apoftolo, e sotto una tavola dove à baff relievo fi veggono efpreffi alcuni che lagrimando por tano in un lenzuolo il fanciullo morto con altri congiunti in atti differenti di dolore, con tanta. efpreflione,che movono à compaffione chi li mira. Il tutto fù opera di Pietro da Prata . L'inscrittione, in verfi, che in effa fi vede fù com• pofta dal noftro Giacomo Sanazaro L'altro che stà dirimpetto à queto è di Gio:Battista della famiglia Cicara nobile del Seggio di Purta• nova, giovine d'anniventidue,

Nn 5

fimil.

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