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conceffione fi vede.

Era questa Chiefa ampia,di ftruttura alla gotica à trè navi una maggiore, e due minori, che havevano le volte appoggiate forra colonne di marmo, però di genere diverfo perche ve n'erano di granito, e di marmo bianco,d'africano,& alcune d'alabaftro cotognino antice,molto bello,e pretiofo.

V'era la fua Croce, e nella Croce una gran necchia dove flaua eretto 'Altare maggiore dalla parte di quella porta, come fino al prefente fivede.

per

Minacciava ruina questa Chiefa l'antichità circa l'anno 1640. i Padri principiarono à riedificarla di nuovo col modello,e difegno del Cavalier Colimo Fanfaga, e vi fù pofta la prima pietra dal Cardinale Francefco Buoncompagno noftro Arcivescovo, e proprio nel primo pilaftro dell'Altare maggiore dalla parte dell'Evangelio,al prefente ne Aà fatto folo il terzo dove fi celebra,

e fi farebbe finita fe non fopravenivala pefte, dalla quale fù quafi dif fatta quella così caritativa Congregatione, togliendone tutti i fogetti di ftima fingulares e con que

ita riedificatione ne fono ftate tolte molte belle, & antiche memorie, efrà l'altre quella di Roberto Prin. cipe di Taranto, & Imperador di Coftantinopoli,titolo ottenuto per la madre,che fù Catarina Paliologo figliuola di Balduino.

In questa Chiefa vi era una tavola nella Cappella della famiglia, Cotogno,nobile del Seggio di Mo• tagna, nella quale tava efpreffo fpiritofamente à cavallo, e vestito d'armi S. Giorgio, che uccideva il Drago, e di fatto un ritratto d'uno della detta cafa Cotogno in atto d'orare,e per quefta tavola s'introduffe un'adagio in Napoli,& è che quand'uno vuol far del bizzarro, e del bravo fidice: coftui và facendo i Giorgio Cotogno.

Ne fono state anco tolte molte

bel

belle infcrittioni nella Cappella, della famiglia del Monte di già diroccata compofte dal noftro erudi tiffimo Canonico Pietro Gravina.

In questa Chiefa sotto l'Altar maggiore ripofa il corpo di s.Seve ro quà trafportato dall'antiche catacombe extra menia nell'anno 850 e fù poi collocato nell'anno 1310. fotto l'antico Altare maggiore,che stava dirimpetto à quefto, & ultimamente in questo luogo.

La testa di questo gran Santo chiufa in una belliima mezza itatua d'argento fi conferva frà gl'al tri Santi Protettori nella Cappella del fagro Tefolo,

Vifono altre Reliquie, come di s.Lucia, e di s.Giorgio, e per la por ta che ità daila parte dell'Evange lio in detta Chiefa s'entra in un famofo Oratorio, nel quale in cgai felta vi fi congrea à gl'efercitii chriftiani un gran numero di Dottori, & altri gentil'huomini, e chiamata ne viene,la Congregatione de' Dot Tori.

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In questo luogo vi fi vedono molte infigni Reliquie collocate in mezze statue ben'intagliate di legname dorato,e frà quefte una par. te del dito,& una parte dell'ammato, col quale fù fepellito il santo Principe Cafimiro figliuolo del Rè di Polonia. Quefta Reliquia fù procurata da Vilna dal divotifmo Padre D.Domenico Cenatempo de' Pii Operarii mio zio,il quale fundò quefta Congregatione per ligiovani ftudenti, con frutto grande de' Napoletani,eli diede per Protettore questo gran Santo, che per mantenere il candore della fua purità fi contentò di morire nel fiore della fua gioventù.

Nella fefta che vi fi celebra di quefto Santo vi concorre la mag gior parte della Città,effendo che à cantare le fue lodi vi fi portano séza ftipendio i più infigni, e stimati cantori Napoletani,& i primi,e più Spiritofi ingegni della Città fatigano nelle compofitioni.

Vi fono anco altri Oratorii, come de' ragazzi, e d'artisíti. Douc vedefi il Coro principiato à dipingere dal noftro Andrea Falcone, v'era Pantico Oratorio del nome di Dio fituato fopra l'antica porta maggiore di detta Chiefa, e dalli Fratelli di quello venne fundato il Monte de' Poveri, come nella prima Giornata fidifle, mà facendofi questa nuova Chiefa fù trasportato nel luogo già detto.

Vi è ancora un'antica eftaurita quale vien governata dagl'habitāti de' quartieri de' Cimbri,Fiflola, & Bajano.

Ufciti da quefta Chiesa, tirando avvanti à destra, vedefi un vicolo anticamente detto degl'Angini, hoggi della porteria di s.Giorgio..

Appreffo trouanfi due altri vicoli. Quello à finiftra, che và sù verso la porta minore della Cattedrale, anticamente, come fin'hoggi detto veniua de' Zurli, per quetta nobile famiglia del Seggio Capuano, che

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