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In quella Chiefa vi è un famofif fimo Organo,opera del Moro, ben

che hora mal ridotto.

Scrivono alcuni, che in quefta Chiela fulle stato fepolto il Corpo del Santo,ma da molti claffici fcrittori fi ricaua, che fuffe ftato collo. cato nell'antiche catecombe di San Gennaro,come fene vedono le memorie,e di là trasferito nella Stefa. nia,ò Chiesa di S.Reftituta,e pofcia nell'Altare maggiore della Catte drale(come fi diffe).

Dirimpetto alla porta minore di queta Chiefa,dalla parte della ftra. da naeftra fi vede un'altra antica Chiefa intitolata S. Maria à piaz. za, quale per invecchiata traditioneli hà che fufle ftata fundata ne' tempi di Coftantino il Grande, & anco ftà notato in un marmo collocato nella cappella preffo del battisterio, dalla parte dell'Evangelio, dove fi legge, che il Santo Pontefice Silveftro haveffe in quel l'Altare celebrato,e lasciatevi mol

te

te Indulgenze, mà ftimar fi deve che questa non fa l'antica Chiefa, perche la struttura è alla moderna fi potrebbe ben giudicare, che ef fendo ruinata l'antica Chiefa, come le ne fon trovate le veftigia dietro di questa; fuffe ftata in questo luogo trasportata, che era l'antico Seggio di Forcella incorporatu co quello di Piftafo, e de' Cimbri, al Seggio di Montagna, come fi veg. gono dall'antiche imprefe,che fta• no in marmo sù la porta di questa Chicla, nella quale vi 6 conferva un'Imagine antichiffima del Rcdentor Crocififfo fcolpita in legno, per mezzo della quale l'ifteflo Redentore fi degna difpenfare gratie infinite a' Napoletani, e questa è tenuta in gran veneratione.

E questa Chiefa antichiflima Parochia, & è anco abbadiale, e l'Abbadia è prebenda di uno de' noftri Canonici Diaconi nella Cattedrale. E' anco collegiata di 15.Preti,& un Primicerio.

Prof

Preffo del battisterio vi si vede un'antico marmo,nel quale ftà una memoria di Buono,Confule,e Duce di Napoli,che mori nell'anno 8 39. doppo d'haver governata per un' anno, e mezzo la Città; preffo di quella Chiefa fundato venne il Monafterio di Regina Cœli, come 'fi diffe.

Segue à quefta Chiefa un'antico Campanile laterico, e per fotto di quefto s'entra nel vico anticamente detto Rua de' Pifcicelli (come fi diffe) hora vico di Scaffacocchi. In questo vico vi è una pulita Chicfetta fotto il titolo dell'Immacola. ta Concettione eretta da molti ho norati Preti per ivi congregarfi impiegandoli in diverse opere di pietà frà di loro.

Il vico che stà à deftra dirimpet to à quefto anticamente veniva detto de' Cupidine, per una nobi. le famiglia di quefto nome, che v' habitava,hora dicefi di S. Arpino, quitermina le regione Forcellêfe,e

principia l'Hercolenfe, ò Terméfe. E caminando un pò più avvanti al quadrivio à deftra vedefi un vico anticamente detto Hercolenfe,ò d' Hercole, hoggi chiamali de' Tarallari, perche qui habitavano coloro,che facean taralli,in altra lingua detti ciambelle.

Questo vico hà dato da fantafticare, e da fcrivere a' nostri Scrittori. Alcuni han detto, che dicefi Hercolenfe,perche quà capitò, e vi dimorò Hercole doppo d' haver domato Cacco,e che anco havelle fatto pafcere le fue pecore nel Mote Lucullano,(come fi dirà),e che, per questo questi luoghi n'havessero ritenuto il nome. Da gli accura ti Scrittori però,e particolarmente dal noftro diligentillimo Fabio Giordano feguitato, & illuftrato dall'erudito Pietro Lafena fi porta, che questo luogo dicefi regione Hercolenfe, perche quieretto ne ftava il Tempio d'Hercole,al quale dedicato veniva il Ginnafio, poco Giornata III. Qi da

da quefto Tempio diftante, & alcu ni per autéticare il detto del Gior dano hanno fcritto, che il Tempio già detto stava dove è la Chiesa di S.Maria ad Hercole, hora detta S. Eligio de' Ferrari, che è della comunità di quefti Fabri, mà questi non han cercato di bene offervarlo, perche questa Chiefa di S.Maria fù ella fundata dalla nobile famiglia d'Hercoles, che godeva nel fedile di Forcella, & habitaua in questo vico, dal quale per l'habitatione forfe prefo haveva il nome.

Nel mezzo di questo vico à fini ftra quando fi và giù vi è un vicoletto fin'hora detto delle Colonne, e fino a' noftri tempi nella cafa

ve n'erano trè an. tiche in piedi, quali furono tolte via dal padrone per rifarla, minac ciando ruine,& effendo io giovane in età di 20.anni da un tal vecchio detto Gio: Andrea Filofo in età d' anni 104. mi fù detto, che nell'an no 1560.D.Parafan de Rivera Du

Са

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