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Nell'atrio di quefta Chiefa vifi vede un'Altare,& è quello à punto dove celebrò S. Pietro, e vi fono infinite Indulgenze conceffeli da diuerfi fommi Pontefici,e particolarmente da S.Silveftro,e da Clemente Quarto, che vi celebrorono, co. me li può legere dalle memorie in marmo, che in dett'atrio fi confer-"

vano.

Nel Coro vi fi vedono cinque belli quadri. Quello di mezzo è o pera d'Antonio Solario detto il Zingaro,i due laterali à questo nelli quali ftanno efpreffe alcune attioni del Santo Apoftolo:fono ope ra di Maffimo Stantioni, i due altri fono del noftro Luca Giordano.

Nella Cappella di candidi mar mi, che è la prima dal Corno dell' Evangelio, che è gentilitia della famiglia Ricca vi è una tavola,nella quale ftà efpreffa la Vergine col fuo Putto in feno, e con altri Santi allato, e di fopra il Salvator del Mondo con alcuni Angeli. Si tro

va notato in molti de' noftri Scrit tori,& anco in un'inventario antico del Monafterio, che sia stata di. pinta da Leonardo da Vingi Illu. ftre dipintore Fiorentino,mà havé. dolo io fatto offervare dagl'efperti fiftima copia,& è probabile, effendo accaduto à molti buoni quadri, che stavano in Napoli, quali fono ftati cambiati,e l'originali trafpor tati altrove.

Vi era dentro del Coro un bel liffimo quadro bisiungo dove flaua efpreffo il nostro Redentore, che oraua nell'horto. Opera molto degna del noftro Silveftro Buono, mà adeffo per incuria di chi penfieto haveva della Chiefa èruinato non effendoui rimasto,che l'Angelo confortatore, & una parte degl' Apoftoli,che dormono,eftà nella Sacriftia,e proprio nella stanza per la quale fi và al Coro.

Nella penultima Cappella,che è di bianco marmo dalla parte dell'Evangelio vi è una tavola dimez

zorilievo, efpreffa la Vergine col fuo Bambino Giesù in feno, e fotto il Purgatorio con altri ornamenti. Opera di Gio:di Nola, come anco dell'ifteffo, la ftatua di S. Michele Arcangelo del Monte Gargano, nella Cappella che fiegue.

Dalla parte dell'Epistola, è proprio sù la porta che và alla Sacritia vedefi una tauola gratiofa,nella quale ftà espressa la Vergine col fuo Putto in feno, tenero vago, ben difignato, e quefta fù dipinta da ducento, e più anni da Protafio. di Crivelli Milanefe, del quale ve ne fono altre tavole, che per effere di quei tempi fono ragionevol mente fatte.

In questa Chiefa per antica traditione fi hà, che vi ripofi il corpo dis. Candida, e prima di farli quefta nuoua Chiefe viera un certo buco con una cancellatina di ferro, e fin dall'età mia più tenera mi fi diceua, che questo era il luogo doue S.Candida ritirar fi foleva ad

ora

orare, e che qui staua sepolta, mà nel rifarfi la nuoua Chiesa da fon. damenti non fi è trovata cofa alcuna. Vifi trovarono bensì certi antichi marmi,& infcrittioni,alcu. ne, delle quali eran Greche, però da chi non cura del pretiofo, che può dar l'antico,per eruc'ire del paflato l'età prefente non è curato di farli riconofcere prima di fervirfe

ne ad altr'ufo.

Il Monafterio poi è molto bello, e comodo, hà due chioftri, uno di travertini di piperni,l'altro colon. nato di colonne di marmo di car rara, mà alquanto diformato dal fuo primo difegno, à cagione di porre à giufte mifure d'architettura la nuova Chiesa.

Vi fono ancora belle, e perenni fontane, che fono di gran delitie nell'Eftate. Habelliflimi giardini & horti, che producono faporite verdure, in modo che fi fuol dire per Napoli, quando i veggono lì belli cauli, & altre forti di fimili her

herbe:par che quefte fiano ftate fatte nell'horto di S. Pietro.

Nel cortile poi di detta Chiefa viè un'altra Chiefa della comunità de' calzettari di lana dedicata al gloriofo S. Andrea, e fù edificata nell'anno 1576.vi era un belliffimo quadro. Opera di Gio: Bernardo Lama, mà per effere ftato ritoccato hà perduto molto, in modo che non par più quello di prima.

Ufciti da questa Chiefa, & arriuatinel quadriuio, che fi forma dalla famofa strada dell' Annuntiata,ò Nolana,& à dritta vedefi la Porta detta fimilmente Nolana (come diffimo ) quà trasportata dal Rè Ferdinando Primo nell'amplia tione che principiò nell'ano 1484.

Tirando à dritto principia la firada detta del Lauinaro, e dicefi Lavinaro, feauuanti dell'ampliatione già detta per questo luogo cheftaua fuor delle mura correvano i torrenti dell'acque piouane (che da noi fi chiamano lave, alla

ma

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