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fono molti altri vafi ingemmati, e frà quefti un'Oftenforio,ò Sfera per la Sacra Eucaristia,che nó hà prez 20, per le tante gemme, che vi ftan. noincaftate in oro. Nelle statue vi fono molte hellereliquie,come del noftro Protettore S. Gennaro, un intiera mafcella di S.Luca Evagelifta, un offo intero del braccio di S.Barbara,una costa di S.CateriVergine,emartire,di S. Ignatio, di S. Francefco Xaverio, oltre de quella che ftà cela ftatua collocata nel noftro facro Teforo, effendo ftato il Santo adottato in padrone dalla noftra Città per le molte gratie, che à beneficio del publico n' hà riceuute,e particolarmente nelP'ultimo horrendo contagio.

na

Vi è ancora un tronchetto con due spine della Corona di noftro Signore,un pezzo del legno della fanta Croce fituato in una Croce di cristal di monte.

Si può vedere il guardarobba degl'apparati per ammirare deli

ca.

catiffimi,e ricchi ricami, e ne' pa Icotti,e negl'habiti per le Meffe,mà in una quantità grande, in fine co me fi difle più ricca Sacriftia veder non fi può, e molto tempo ci vore rebbe à defcriverla tutta.

Il pavimento è tutto di marmi commefli. L'atrio di detta Sacristia èricco di belliffimi quadri, come del Santafede,e d'altri,che offervar fi pullano.

Nel cortile di quefto luogo, bëche ancora non totalmente termi-: nato vi sono cinque Oratorii,ò Cógregationi. Il primo che ftà nel mezzo, và col titolo di Congregationi de' nobili. La volta stà posta in oro, e tutta dipinta dal Cavalier Lanfranchi, eccetto il quadro di mezzo, che fù dipinto dal noftro Gio:Battiftello.

Alla deftra di detta Congregatione ve n'è un'altra de ragazzi fimilmente di nascita nobile. Appreffo quefta un'altra d'artifti, che han penfiero d'andar pro

proceffionalmente publicado l'Ia. dulgenza della terza Domenica d'ogni mefe, nella quale vi concorre gran numero di perfone à frequentare i Sacramenti della Penitenza,così de' Cafali, come della Città.

Alla finiftra ve ne fono due altre frequentate da mercadanti, & altri Cittadini côfpicui, & in que. fte vi ftan fituati bellillimi reliquiarii, nelli quali fi conferuano reliquie infigni. Ogn'una di que. fte Congregationi haue ifuoi ricchi apparati, & argenti per gl'or. namenti de' loro Altari.

Si può vedere anco la cafa, las quale è molto bella, e comoda, particolarmente l'infermaria, nella quale non vi manca regalo alcuno per l'infermi,e vi è una farmacopea che doppo quella del Collegio nó fi può defiderare più bella, & inef fa fi trova quanto da medici fi può, e fi sà ordinare.

Vi è ancora un'ampia libreria,

ben

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benchefin hoggi non collocata, dove ne ftà il disegno.

Nel giardino vi è un acqua mol.. to fredda,e perfetta.

Calando per la porteria al dirimpetto,vedefi la porta del corti le della Chiefa Regale di S.Chiara, e fopra di questa porta dalla parte della strada, vedefi una tendata à volta che và perdendo in giù di pietra dura, & in più pezzi che dà meraviglia nel vedere come fi foftiene senza base,& appoggio.

Vedefi la Chiefa. Quelta fù con ifpefa regia fundata affieme col Monafterio, che per la fua gran dezza fembra una mezza Città da Roberto Angioino Rè di Napoli, e dalla Regina Sancia d'Aragona fua moglie,e benche non visi veda una bizarra architettura, mà una, compofitione alla Gotica,che biafmata veniva da Carlo Duca di Calabria, figliuolo di Roberto, con tutto ciò s'ammira la diligenza, e la fatica nella fabrica,effendo tutta

di pietre perfettamente quadrate, commeffe, che in trecento, e tant' anni queste muraglia,benche siano così alte, e foltenghino lo fmifurato peso del tetto, che oltre le travi, che fono d'una meravigliofa grof fezza, e coverto tutto di mafficcie laftri di piombo,non han fatto lefione alcuna.

Furono questa Chiefa, e Mona. fterio principiati nell'anno 1310. e terminato nell'anno 1328. come fi legge impreffo nella parte del cápanile, che riguarda mezzo gior no, che così dice, efi riporta quà, perche è difficile ad effere letto. Illuftris. Clarus. Robertus. Rex. Siculorum.

Sancia.Regina.proelucens; cardi

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