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tanto numero, e chi dentro veder lo poteffe vedrebbe una macchina meravigliofa. Vi è un chiostro di 18. archi in quadro. Vi sono dor. mitorii che da un capo all'altro à pena fi può difcernere una perfona.

Si può hora entrare ad offeruare la Chiefa. Nell'Altare maggiore vi fi vedono quattro colonne mi nutamente intagliate à lumaca,che foftégono gl'architravi,dalli quali pendono più lampare. Di quelle colonne due fono di marmo,e s'hà con certiffima traditione,che fiano ftate del Tempio di Salomone, e di là venute in dono al Rè Roberto. L'altre due fono di legname, così bene intagliate da Bartolomeo Chiarini intagliatore de quei tempi, che è impoffibile difcernerles fenza toccarle.

Alle spalle di detto Altare vi fi vede un maeftofo,& elevato fepol. cro,sù del quale fi fcorgono due ftatue al naturale, una fedente in habito,& atto macftofo, l'altra, che

giace veltica coll'habito di Frate Minore, ambe fono ritratti al naturale del Re Roberto. Di quel Rè che fù dortiflimo in molte fcienze, e mecenate de virtuofi in quel fe colo,in modo che tutti frequentorno la fua Corte,e frà questi Francefo Petrarca,e Gio:Buccaccio,dalli quali fi fono ricavate molte notitie de quei tempi nelle cofe della noftra Città. Palsò da questa vita à 16. di Gennaro dell'anno 1343. havendo regnato anni 33. eg orni 1. e per la divotione che haveva all'habite di S Francefro 18.giorni prima di morire egli fullennemene lo prefe dal Miniftro generale, nel Caftello nuovo, doue mantene va to. Frati, e fè la profeflione come Frate Minore, e vestito dell'ha bito fudetto, fù portato à fepellire in quefta Chiefa Regale, e però fopra del tumalo ftà la ftatua già detta giacente veftita da Frate Minore; evi fi legge quefta breve Epi. grafe

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Cernite Robertum regem, virtute · refertum

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Nel lato di detto fepolcro,dalla parte dell'Epistola fe ne vede un' altro ancor maeftofamente eleva. to di Carlo, Illuftre Duca di Cala bria,figliuolo di effo Roberto,qua. le morià 10. di Novembre dell'an. no 1328. con eccefliuo dolore del padre, & afflittione de popoli per la fua gran virtù,valore,e bontà.

Si vede in questo fepulcro la fua ftatua al naturale maettofamente feder.do, &auuanti un vafo, nel quale tiene uno ftocco appoggia to, & ineflo bevono affieme una pecora, & un lupo per efprimere gl'atti della fua gran giuftitia,me. tre che hauendo ricevuto dal fuo gran padre il governo del Regno con titolo di general Vicario, egli di continuo Pandava vifitando perche da potentii miferabili nor haveffero ricevuti aggravii, & in fatti ne' fuoi tempi ogni provincia viucua in pace, & in una ficura

trau

tranquillità l'Epitaffio, che vi ftà, così dice, e fi riporta qui per non effere facile à tutti l'effere letto. Hic jacet Princeps luftris, Dominus Carolus primogenitus Sere. niffimi Domini noftri Domini Rober ti,Dei Gratia Hierufalem, & Sici lia Regis incliti, Dux Calabria, & prafali Domini noftri Regis Vicarius generalis,qui juftitia pracipuus zelator,& cultor, ac reipublicæ ftrenuus defenfor.Obiit anië Neap.Cattholica receptis Sanita Ecclefia om• nibus Sacramentis. Anno Domini mcccxxviii. indic. xii. anno ætatis fua xxx. regnante feliciter prafato Domino noftro Rege, regnorum ejus anno xxviii.

Nell'altro lato del fudetto fepolcro di Roberto dalla parte del'Evangelio, vedefi un'altro fepolcro anco maeftofo colla ftatua di Maria, forella di Giovanna Prima moglie di Carlo di Durazzo, ap. preflo di Roberto del Balzo Conte d'Avellino, indi di Filippo Prin Giornata III. Gg

ci

cipe di Taranto, & Imperator di Costantinopoli,col quale viffe folo due anni, e mori nell'anno 1366. legendofi nel fuo Epitaffio.

Hic jacet corpus Illuftris Domine, Domina Maria de Francia Imperatricis Conftantinopolitana, ac Du ciße Duracii, qua obiit Anno Do. mini mccclvi.die xx. menfis Maij, indic.iv.

di

Appreffo à quefto fegue il fepol. cro d'Agnefe, quale hebbe per fuo primo marito Can della Scala, per fecondo Giacomo del Balzo Principe di Taranto, & Imperator Coftantinopoli, e con questa ftà fepolta Clemenza fua minor forel. la morta dodeci anni prima, ambe figliuole della già detta Maria, e di Carlo di Durazzo, che ftà fepol. to, come fi diffe,nella Chiefa di Sa Lorenzo. Vi fi veggono le loro fta. tue con manti alla regale feminati digigli dorati colle corone in te fta. Vi fi legge.

Hic jacent corpora Illuftriffimar

Do

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