Dominarum Dominę Agnetis de Francia Imperatricis Constantine • politana, ac Virginis Domina Clementia de Francia filia quondam Illuftriffimi Principis Domini Caroli de Francia Ducis Duracii. E feguitando per le cappelle, della parte dell'ifteffo Evangelio vi fi vedono belli,& antichi fepol. cri,e frà l'altri nella Cappella del l'antichiffima, e nobile famiglia Sanfelice, dove ftà un quadro col Redentor Crocififfo, la Vergine, S.Gio:e Maria Maddalena,dipinto dal Cavaliere Gio: Lanfranchi,vi li leggeva la feguente infcrittione. Hic jacet corpus Domini Ludo. vici primogeniti Domini Caroli Ducis Duracii, & Domina Maria filie Domini Caroli Ducis Calabria, & Duciffe Duracij, qui obiit xiv. Ja. Auarii. Anno Dom. mcccxliii. in■ dic.ii. Equefta Epigrafe non fi sà do ve fia trafportata. In quefta medefima Cappella, vedefi un'urna, ò caffa fepolcrale dimarmo, egreggiaméte intagliata con bene intefe figure, opera se. za dubbio antichiflima in tempo de' Greci,ò de Romani,e fù quefta ritrovata nella Terra di S. Felice, che da questa cafa prese il nome, e pofcia quà trafportata.Serve per fepolcro dell'offe d'un Cavalier di quefta cafa.Stà fepolto in questa Cappella il non mai à bastanza, lodabile,e per la bontà,e per le let tere Gio:Francesco S.Felice Regen. te della Cancellaria, e del Colla. teral Configlio. Si ftando lavorando in marmo le memorie di quell'anima grande di Molig.Giuseppe Maria S. Felice Arcivescovo di Cofenza, che con tanta gloria fece le più inportanti, e le prime legationi di S. Chie fa, e passò à miglior vita nella. fua propria Chiefa per collocar lein detta Cappella gentilitia. Vi è un'altra bella memoria po to dal Reggente al fuo figliuolo Al. Alfonfo, con un quadro di Gio: Unicus ut fieres, unica nata dolor. gi. Nam tibi dumq;virum iadas, tai lamumque parabam Funera, & inferias anxius ecce paro Debuimus tecum poni, materque paterque, Vi tribus hac miferis, urna para. ta foret, At nos perpetui gemitas tu nata fe pulcri Efto haeres, ubi fic impia fata volăt Antonia filia chariffima, &c. Dirimpetto à questo vi è la memoria d'Antonio Epicuro qui se. pelto, fattoli da Berardino Rota fuo grand'amico, che cosìdice: Antonio Epicuro, Mufarum alumno Berardinus Rota Primis in annis studioru fecio pofuit Moritur octuagenarius, unico fe• pulio filio Inunc edin vivere mifer cura Vedeli la Cappella ben'ornata de marmi, col difegno del Cavalier Cofimo, dove s'adora l'Ima gine della Vergine, col Bambino Giesu in braccio,Imagine miracolofiffima, e ftà dipinta al muro del pilaftro dal pennello dell'antico Giotti Fiorentino, che fuperò il fuo maestro Cimabue, & è da faperfi che quasi tutte le Cappelle, e parte della Chiefa erano dipinte di mano di quell'artefice, che fù chiamato in Napoli dal Re Roberto. Furono pofcia coverte di bianco ad inftigatione del Regente Barionuovo, all'hora Delegato di questo luogo,col perfuadere le Monache,che quelle dipinture rédevano la Chiefa ofcura. Vi restò folo quefta Imagine,la quale fùritoccata per opera d'un Frate, che questa Cappella governava, ed alcun'altre Figure, che stanno con una retiglia avvanti in un pilastro fotto dell'organo. Preffo di questa cappelletta vi fi vede la fepultura di Ramondo Cabano,che da pouero fchiavo divénc Sinifcallo Regale, & in questo Gg 4 mo |