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modo: fùl egli moro comprato da Raimondo Cabano, Cavaliero d' antichiffima nobiltà, è Sinifcallo del Rè: effendof battezzato,il padrone li pofe il fuo proprio nome, e fervi così bene, che Raimondo lo trattava come fuo figliuolo. Ac cadde poi, ch'una tal Filippa Catanefe, moglie d'un pefcatore ferviva in Corte di Roberto da lavandaja.Era così accorta, che fi fece la ftrada alla benevolenza di molti. Fù data per balia à Carlo Duca di Calabria,fervì con tanta, diligenza, che venne in grandiffi ma riputatione,'effendo vedova fù data in moglie al detto Ramondo Cabano, che arrivò à posti grandi, & ad effere Gran Sinifcallo della Cafa Regale. Procreò molti fi• gliuoli, & il primo che chiamossi Roberto, non folo fi vide Sinifcallo di Sicilia, e Maeftro della Cafa Regale,mà anco Conte d'Evoli, e Sangia fua figliuola divenneCon• tella di Morcone. Di più Filippa, Ro

Roberto, e Sangia erano i difpofi tori della Regina Giovanna; mà havendolila fortuna troppo inalzati, provorno il precipitio. Fù frangolato il mifero Rè Andrea, nella Città d'Averfa, come si disse; fiftimò per ordine della Regina moglie,à perfuafione di Filippa, e de fuoi figliuoli. Furono tutti trè quefti fatti prigioni dal Gran Giu ftitiere del Regno Ugo del Balfo, e pofti alla tortura confefforno il delitto, per lo che vennero condenati nudi ad effere tenagliati per la Città fovra di due carri, Filippa per effere vecchia mori prima di arrivare al patibolo; mà morta li furono ftrappate le vifcere, ed ap. pefe con parte del corpo nella porta Capuana; Roberto, e Sancia nel mezzo del mercato,attaccati ad un palo furono brufciati, benche alcuni de noftri Scrittori fcrivono, che fuffero ftati decapitati.

Girando dall'altra parte delle Cappelle, nel corno dell'Epiftola Gg 5 mol

molte di queste Cappelle erano d' antiche,e nobiliffime famiglie, mà perche da un pezzo estinte, e senza heredi, dalle Monache fono ftate ad altri concedute,quali han fatto levare molti antichi fepolcri di marmo,che in effe viftavano.

S'arriva nella Cappella preffo l'Organo, dove ftà la porta, per la quale s'entra al chioftro de Frati, & in questa viera una belliffima, tavola, nella quale vi flà dipinto S.Gio:Apoftolo,e S. Luca Evange. lifta con un picciolo quadro in mezzo, dove fi vede la Regina de' Cieli col fuo Bambino nel grem. bo: opera che defiderar non fi può più bella, & eccellente di Silveftro Buono noftro Napoletano,hora stà trafportata nel muro del maggiore Altare, preffo il fepolcro di Car 15, Duca di Calabria.

Segue appreffo di questa la Cap. pella, dove ftà fituato l'Organo, che è delli perfetti, che trovar fi poffano, è fù opera del Moro. I

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portelli che vi fi vedono,dove stáno efpreffi da fuori S. Antonio, e S.Chiara, e da dentro la Vergine Annuntiata, furono dipinti nel 1546. da Pietro Nigrone noftro Napoletano.

Dentro di quefta Cappella vi ftà fepolta la bambina Maria, figliuola di Carlo Illuftre Duca di Calabria,e sù la picciola urna fe ne vede la ftatua coronata,e col manto sparso di gigli dorati coll'Epitaffio che cosìdice

Maria Karoli incliti Principis Domini Roberti Hierufalem, & Sicilia Regis primogeniti, 'Ducis qu. Calabria filia,bic corpus tumulatums quiefcit, anima fufcepto facro lavacro,infantilis corpore,du adhuc ordinetur,foluta fruente divina vifionis. luminis claritate. poft judicium corpori, incoruptibili unienda.

E' anco da faper, che il Sacro Configlio, prima che fuffe unito, come fi diffe con gl'altri Tribunali nell'antico Cattello di Capua Cg 6

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na, ne stava nel chioftro predetto dei Frati, & in quefta Cappella i Configlieri prima d'entrare à trat tar negotii ascoltavano la fantas Meffa, e fino à noftri tempi vi ftavano i fedili, e questo gran Tribu. nale vien chiamato dal noftro Monarca nelle provifte, che egli fà de Miniftri,Configlio di S. Chiara.

Pallata questa Cappella, vedefi dipinta nel muro la Vergine San. tiffima con un Bambino feduto in terra,con un'altro Santo dall'altra parte. Questi fono avvanzi delle dipinture del Giotti.

Sopra la porta della Sacristia più avvanti, vi fono trè altri Santi del medefimo Autore, e vi fi vede il ritratto del Beato Filippo di nation Francefe della Città d'Aquétio nella Provincia di Marfeglia, Frate Minore Conventuale,il qua• le viffe,e fantamente morì, e fù in quefta Chiefa fepolto,nè fi sà doue.

Appreßo della Sacriftia, vedefi un fontuofo fepolcro, nel quale vi

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