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quadro, che ftà in una cappella dalla parte dell'Epiftola.

Nella Cappella de' Ricamatoti un'altra famofiffima tavola,nella quale stava efpreffa la Vergine SS. col fuo Figliucio in braccio, e fotto l'Evangelifta S. Luca: opera di Bartolomeo Guelfo, detto il Piftoja,che fiori circa gl'anni 1520.

Si perderono ancora due bellif fimi,e naturali ritratti in tavola, del Rè Ladislao, e di Margherita fua madre, hora il quadro, che stà nell'Altare maggiore, dove stà efpreffa S.Marta,fù principiato dal noftro Andrea Vaccari, e perche reftò imperfetto per la morte d' Andrea, fù terminato da Nicolò fuo figliuolo,giovine di valore,e di talento.

Effendo rimasta questa Chiefa confumata dal fuoco, & in abban· dono,non sò fè la pietà, ò intereffe del Principe della Rocca, della nobiliflima cafa Filomarino, che vi haveva il fuo palazzo dirimpet

to, dubitando che per l'impotenza de'Fratelli, dalli quali la Chiefa era stata governata, non andafle in altre mani, e col tempo gli daffero foggettione. Egli la rifece à fue. fpele, ticoprendola di nuove, con patto, che non poteffero alzare più la Chiefa,e le cafe di quello, che per lo paflato ftavano, hora, e con le poche rendite, che à detta Chiefa fono rimafte, e con l'ajuto d'alcune comunità de'Ricamatori, & d'altri, che v'hanno le Cappelle è ftata tutta abbellita de fiucchi, e d'altri nobili ornamenti.

Vfciti da questa Chiefa,s'arriva al quadrivio. La strada, che và giù, chiamali rico di S.Françefco delle Monache,e di S.Cofmo,e Damiano, ò per il più volgato de banchi nuovi, perche và à terminare à quefto luogo,come nella feguente giorna ta fi vedrà

Et in questa strada vi si può vedere per primo il Monafterio di S. Francefco; la muraglia del quale, che

che ferve di Claufura, in una parte ftà nella strada maestra. Questa Chiefa, e Monafterio mostrano la loro fundatione fin dall'anno 1325 e con questo principio.

Mentre fabricando fi ftava la Chiefa,e Monafterio di S. Chiara, Sancia,e Roberto, vi prefero vicino una cafa, e vi collocarono alcune Monache, deputandole difpenfiere delle Regie limofine. Nell'anno pofcia 1325. dalla Città d'Affili capitò in Napoli una devota Reli giofa del Terz'Ordine di S. FranceIco. Portava questa feco una tela, nella quale ftava dipinta l'effigie al naturale del Serafico Patriarca. Va giorno moftrandola alle già dette Monache defpenfiare, tal mente l'animò, che rifolfero di edi. ficarli una Chiefa, e comprata una cafa vicina l'effettuarono, e con, la Chiefa anco edificarono un picciolo Monafterio, nel quale riceverno per loro forella la Mona. cad'Affifi,e da queita, loro fù propo

pofta la Regola di S. Chiara con un vivere da vere,e povere figliuo le di S.Francesco. Fù accettata, & posta in offervanza. Fù di tanta edificatione, che in breve fi vide il Monafterio populato dalle prime nobili della Città, v'entrò frà quefte Madalena di Coftanzo della nobiliffima famiglia, che gode nel Seggio di Portanova,che fantaméte viffe, e così morì, dando fegni delle fue foprafine virtù,& in vita, e doppo morte. Fù pofcia la Chiefa riedificata di nuovo, & adornata di vaghissimi marmi commessi con belle dipinture nella fuffitta: opere del noftro Andrea Malanconico, allievo del Cavalier Maf fimo.

La tavola, che ftà nell'Altar maggiore, nella quale ftà espressa la Transfiguratione del noftro Redentore, ftà dipinto da Marco di Siena. Questa Chiefa è ricca d'argenti,e per l'Altare maggiore,e per tutte le Cappelle hà belliffimi ap

pa.

parati di ricami, mà fopratutto no vièluogo di Monache,che l'avan. zi nella pulitia,nella quantità,e ne lavori delle biancherie.

Paffato questo Monafterio, ve defi avvanti la porta minore del cortile di S. Chiara, che tira verfo mezzo Cannone, come appreffo fi dirà. Questo chiamafi il vico di S. Chiara, fi diceva prima della Gio jofa,di Berardino Rota, perche v'. erano l'habitationi di quei Signo ri. Dicevali anco il vico di Celano per la Chiefa di S. Caterina, che da quefta famiglia fù fundata. Hora dicefi del Pallonetto, effendo che in questo vico nell'estate fi gioca al pallone, & alla pilotta,da che fù abolito il luogo fabricato dal Principe di Conca à S. Pietro à Ma. jella(come fi diffe).

A deftra di detto vicolo, dirim petto alla Claufura del Monafte, rio, vedefi il palazzo di Berardino Rota, noftro nobile Napoletano, gran letterato de' fuoi tempi, o

Poe

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