C'era una voltaBemporad, 1902 - 314 pagine |
Parole e frasi comuni
Allora ammazzarti andò appena arance d'oro arrivò attorno avea babbo bambini bella ragazza billi bimbo bosco buona donna buttò C'era C'era una volta cammina canile canta cardellino cavallo cavò di tasca Cecina chiamare Chicchirichì ciaba cipolletta colla coltellino cominciò contadino corona reale Datemi denti diè disgrazia diventò domandò dormire dovea ecco faccio fare Fata gobba fece Fiabe nuove figliolino figliuola finestra galletto gallina giorno glielo gran grotta guardia Intanto l'anello Lupo Mannaro Maestà mago Tre-Pi malìa Mamma cagna mandò mangiare mano mattina ministri mise moglie Nano Niente-con-Nulla notte nulla occhi pagliaio pagnotta palazzo reale pancione passare pesciolino piangeva picchiò porgi il ditino Portogallo povero diavolo prese Ranocchino Reginotta Reuccio rimase rispose rospo s'era salto sapeva sarà sarai regina sassi sentiva Serpentina Spagna sposa stanze stiacciata strega Testa-di-rospo tìriti Tizzoncino Topolino tornò trovò Uomo selvaggio usignuolo vecchia vecchiarella vecchina vedere vide voleva vuol zitta zufolo
Brani popolari
Pagina 7 - ... se la sarebbero cavata; e quando la quasi disperata avventura si snodava felicemente e il reuccio trionfava e la reginotta otteneva il suo intento, ridevo di cuore e battevo le mani : brava la reginotta ! bravo il icuccio ! Vissi più settimane insieme con essi, ingenuamente, come non credevo potesse mai accadere a chi è già convinto che la realtà sia il vero regno dell
Pagina 8 - Queste fiabe, avverte l'autore, son nate cosi : « Dopo averne scritta una per un caro bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella fiaba, mi venne un giorno l' idea di scriverne qualche altra pei miei nipotini.
Pagina 7 - In quel tempo ero triste ed anche un po' ammalato, con un'inerzia intellettuale che mi faceva rabbia, e i lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata nel vedermi, a un tratto, fiorire nella fantasia quel mondo meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di orchi, di incantesimi che è stato il primo pascolo artistico delle nostre piccole menti.
Pagina 8 - Pochi autori, aspettando dietro le quinte la sentenza del pubblico, credo abbiano tremato al pari di me nel vedermi davanti quelle vispe ed intelligenti testoline che pendevano dalle mie labbra, mentre io tentavo di balbettare per loro il linguaggio così semplice, così efficace, così drammatico, che è l' eccellenza naturale della forma artistica delle fiabe.
Pagina 309 - C'erano tutte le fiabe del mondo, situate nei cassetti fatti a posta, classate e numerate; e il mago Tre-Pi gli guardava sempre le mani, per paura che quello non gliene portasse via qualcuna. «Ma non c'è proprio verso di poterne trovare delle nuove?» «Le nuove» rispose il mago «forse le sa una vecchia fata, Fata Fantasia; ma non vuol dirle a nessuno. Vive sola in una grotta, e bisognerebbe andarci in compagnia della Bella addormentata nel bosco, di Cappuccetto rosso, di Cenerentola, di Pelosina,...
Pagina 305 - E visto che era buono a raccontare soltanto fiabe vecchie, gli voltarono le spalle e lo piantarono come un grullo. Quando ebbe provato più volte e sempre con lo stesso cattivo successo, quel povero diavolo si perdette d'animo, e non sapeva più dove dare di capo. Angustiato, si mise a camminare senza sapere dove lo portassero i piedi, e si trovò in mezzo a un bosco. Sopravvenuta la notte, si stese sull'erba, sotto un albero, per dormire; ma non poté chiuder occhio: aveva una gran paura.
Pagina 303 - C'era una volta un povero diavolo, che aveva fatto tutti i mestieri e non era riuscito in nessuno. Un giorno gli venne l'idea di andare attorno, a raccontare fiabe ai bambini. Gli pareva un mestiere facile, da divertircisi anche lui. Perciò si mise in viaggio, e la prima città che incontrò, cominciò a gridare per le vie: — Fiabe, bambini, fiabe! Chi vuol sentir le fiabe?
Pagina 314 - Non vedi che cosa hai in mano? Il raccontafiabe guardò: aveva in mano un pugno di mosche. E tornò addietro scornato; e di fiabe non...
Pagina 29 - ... arance, il Re vi metteva a guardia una sentinella, notte e giorno; e tutte le mattine scendeva lui stesso a osservare coi suoi occhi se mai mancasse una foglia. Una mattina va in giardino, e trova la sentinella addormentata. Guarda l