Rime di Dante Alighieri e di Giannozzo Sacchetti: messe ora in luce sopra codici palatini

Copertina anteriore
M. Cellini, 1857 - 59 pagine
 

Altre edizioni - Visualizza tutto

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina lv - O Donna, in cui la mia Speranza vige, E che soffristi per la mia salute In inferno lasciar le tue vestige! Di tante cose quante io ho vedute, Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m' hai di servo tratto a liberiate, Per tutte quelle vie, per tutti i modi Che di ciò fare
Pagina xcii - Apparve a me una mirabile visione, nella quale io vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei ». E
Pagina xi - Nè i poeti parlano così senza ragione, nè quelli che rimano deono parlare così, non avendo alcuno ragionamento in loro di quello che dicono. Però che gran vergogna sarebbe a colui, che rimasse cose sotto veste di figura o di colore rettorico, e poi, domandato, non sapesse denudare le sue parole da cotal veste, in guisa che avessero verace intendimento. E
Pagina lv - vedute, Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m' hai di servo tratto a liberiate, Per tutte quelle vie, per tutti i modi Che di ciò fare avean la potestate
Pagina lvii - Gli occhi della Sapienza, sono le sue dimostrazioni, colle quali si vede la verità certissimamente; e il suo riso, sono le sue persuasioni, nelle quali si dimostra la luce interiore della Sapienza, sotto alcuno velame. E in queste due cose si sente quel piacere altissimo di
Pagina 8 - quanta concepe, chi legge le soprannominate Canzoni, in me avere signoreggiato ; la quale infamia si cessa per lo presente di me parlare interamente; lo quale mostra che, non passione, ma virtù sia stata la movente cagione
Pagina lxx - Se l'avversario volesse dire, che nelle altre cose nobiltà s'intende per la bontà della cosa, ma negli uomini s'intende, perchè di sua bassa condizione non è memoria ; risponder si vorrebbe, non colle parole, ma col coltello a tanta bestialità, quanta è dare alla nobiltà delle altre cose bontà per cagione, ea quella degli uomini per principio dimenticanza
Pagina lxv - pratico e speculativo. Quello del pratico, si è operare per noi virtuosamente, cioè, onestamente; con prudenza, con temperanza, con fortezza, e con giustizia. Quello dello speculativo si è, non operare per noi, ma considerare le opere di Dio e della natura.
Pagina lvii - fu a noi così largamente ordinato, non pur per la faccia, ch'ella ne dimostra, vedere, ma per le cose che ne tiene celate desiderare, ed acquistare. Onde siccome, per lei, molto di . quello si vede per ragione; e per conseguente,
Pagina liv - Vede perfettamente ogni salute Chi la mia donna fra le donne vede; Quelle che van con lei, sono tenute Di bella grazia a Dio render mercede ». E

Informazioni bibliografiche